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giovedì 29 maggio 2014

Marche: passeggiando per Sarnano

Sarnano è un piccolo borgo marchigiano, Bandiera Arancione e nella lista dei borghi più belli d'Italia. Questo piccolo borgo è stato l'ultima tappa della settimana passata tra Umbria e Marche, ma questo non sarà l'ultimo post (mancano 3 borghi toccati durante la settimana, ma li raggrupperò in un unico post,semplicemente perché sono tre borghi su cui non ho tantissimo da dire poiché non mi sono piaciuti molto).
Il tempo non è stato d'aiuto, le nuvole grigie ci hanno tenuto compagnia per tutta la mattina.
Sembra un paese vissuto e carino fin da subito, fin da fuori le mura che lo circondano
Sarnano: una porta delle mura
Come accade in molti borghi, non vi si trovano grandi palazzi vistosi e sfarzosi. Tutto è costruito in modo omogeneo e molto semplice ed è proprio questa semplicità che, devo ammetterlo, mi ha colpita più di tutto. Ad esempio: questo è il palazzo del comune di Sarnano... Un semplice palazzo in mattoni, identico a tutti gli altri, non si confonde solo per la "piazzetta" che si trova davanti...Il fatto che non dia nell'occhio mi piace molto.
Sarnano: palazzo del Comune
Molti vicoli sono in salita, fatti a "scaloni", con case che sembrano quasi facce sorridenti. Se non si fosse ancora capito, queste case mi piacciono tantissimo perché mi mettono tanta allegria
Sarnano:faccia(ta) di casa
Anche qui a Sarnano ci sono tantissimi fiori, di tantissimi colori, tipi e profumi, che ornano le strade e le case. Sarà che io non ho assolutamente il pollice verde, non riesco a far resistere più di un paio di mesi le piante, ma vedere questi vasi fioriti mi piace sempre tantissimo e torno sempre a casa con tantissime foto di fiori vari :)
Sarnano: i fiori che ornano il paese
In Piazza Alta si trovano gli antichi palazzi del potere (civile e religioso). Piccola e particolare, rende perfettamente l'idea di paese...
Sarnano: Piazza Alta
Sempre in Piazza Alta si trova la duecentesca Chiesa di S. Maria Assunta che ha anche una cripta che si è rivelata molto interessante.
Sarnano: Chiesa d Santa Maria in Piazza Alta
Il panorama che si vede da Sarnano? uno spettacolo molto bello. In questo viaggio ho scoperto le campagne marchigiane, dal verde particolare che ti colpisce al cuore. Certo, anche in Umbria e Toscana è pieno di panorami verdi e particolari, ma per me quelli marchigiani sono stati una vera e propria scoperta!
Sarnano: attesa con panorama
Vi lascio, come sempre, qualche altra foto scattata durante la visita al paese. Le trovate tutte, come sempre, racchiuse in un set dedicato su flickr. Vi ricordo anche, che potete seguirmi sempre su facebook, twitter ed Instagram!

Sarnano: cortili nascosti

Sarnano: vicolo del paese

Sarnano: i fiori che ornano il paese

Sarnano: una delle torri

Sarnano: vicolo del paese

lunedì 26 maggio 2014

Marche: una passeggiata a Camerino

Torno a raccontarvi della mia settimana passata tra l'Umbria e le Marche raccontandovi della "sosta pranzo" a Camerino. Ci siamo fermati qui più che altro per il pranzo. Se girate in macchina come noi, vi è un parcheggio meccanizzato (custodito, con ascensori e scale mobili che vi portano fino in città), accanto a dove partono gli autobus che riportano a casa gli studenti. Il parcheggio è a pagamento, ma costa solo 1 euro l'ora: uno sforzo ancora abbordabile, vista la difficoltà di trovare parcheggio dentro il paese stesso, no?
Questo piccolo borgo marchigiano è sia nella lista delle Bandiere Arancioni del Touring Club che tra i Borghi più Belli d'Italia e ammetto che, dopo averlo visitato, ho capito perché è stato inserito in entrambe le liste.
Camerino, oltre ad essere un borgo universitario, cosa che lo rende sicuramente molto vivace in termini di presenza di persone lungo le sue stradine, ha un centro storico a pianta medievale rimasto invariato nel tempo. Su piazza Cavour affacciano alcuni degli edifici più importanti del paese, come il palazzo Arciveescovile, la statua di Sisto V e la Chiesa Cattedrale
Camerino: la piazza principale
Sempre a Piazza Cavour si trova il Palazzo Ducale, sede del polo giuridico dell'Università di Camerino: come non approfittare della terrazza che affaccia sulla vallata per ritrovarsi di fronte ad un panorama così?
Camerino: dalla terrazza della facoltà di Giurisprudenza
Girando per le strade di questo paese, come in alcuni altri piccoli borghi, si trovano piccoli particolari che diventano anche simpatici
Camerino: faccia(ta) simpatica di tufo
Una cosa che ho notato anche a Camerino, oltre che negli altri borghi marchigiani che ho visitato, è l'altissima presenza di fiori. Vasi fuori dalle porte delle case, lungo le strade fuori dai ristoranti e, comunque, lungo le strade anche se non ci sono case e/o negozi da "abbellire". Questa è una cosa che mi piace molto: sicuramente i fiori colorati aiutano ad abbellire ancora di più
Camerino: finestra fiorita
L'ultima tappa prima di mangiare e poi rimetterci in viaggio è stata la Chiesa di San Filippo.
Camerino: chiesa e sole
Mentre facevamo foto e riprese all'esterno, una signora gentilissima ci ha detto che all'interno di questa chiesa si trova la "Madonna e San Filippo" di Giambattista Tiepolo. Ho scoperto che questa è l'unica opera del pittore veneto presente nel Centro-Italia
Camerino: chiesa

Ovviamente non ci vuole chissà quanto per girare tutto il paese... Se avessimo avuto più tempo avremmo visto sicuramente più cose: sarà sicuramente un buon motivo per ritornarci non appena sarà possibile, ovviamente! Vi lascio altre foto scattate a Camerino

Camerino: la piazza principale

Camerino: facoltà di Giurisprudenza

Camerino: vicolo della città

Camerino: fontanella

Camerino: chiesa

venerdì 23 maggio 2014

A Firenze per Freeppie

Come sapete se mi seguite sui social (facebook, twitter ed instagram), martedì e mercoledì (20 e 21 maggio) sono stata a Firenze. Ci sono stata per partecipare ad un evento/blogtour organizzato dai ragazzi che hanno realizzato un'app che a me, lo ammetto, ha intrigato da subito: freeppie; il blogtour serviva proprio per presentare l'applicazione.
Kit per i blogger
Freeppie è un'idea nuova,direi molto interessante: si tratta di un network che vuole "mettere d’accordo viaggiatori e albergatori". Ma come? L'idea è quella di permettere agli utenti di viaggiare gratis condividendo la loro esperienza in tempo reale ed agli albergatori ed ai proprietari di strutture come bar e ristoranti di inserire camere e tavoli invenduti sulla piattaforma così che gli utenti le possano prenotare e poi recensire live.
Riprendendo proprio quello che dicono i ragazzi per descrivere l'app, Freeppie permette ai proprietari delle strutture di "rigenerare una produzione invenduta in pubblicità social" (tutti sappiamo quanto il social/web 2.0 incida, ad oggi, sulla nostra attenzione verso determinate strutture meglio recensite, piuttosto che verso delle altre), mentre i viaggiatori guadagnano punti condividendo la loro esperienza. Gli utenti, quindi, vengono remunerati quando condividono la loro esperienza: più condividi, più accumuli punti, più offerte potrai prenotare, tra quelle caricate sulla piattaforma.
Una volta scaricata l'app, gli utenti dovranno fare il login attraverso facebook e avranno un tempo limitato per completare la loro review istantanea. Il login con facebook permette la sicurezza della "reale esistenza" della persona e la recensione è istantane in quanto si ha un tempo limitato per poterla completare. E, inoltre, la geolocalizzazione permette di esser sicuri che l'utente non faccia una recensione senza mai esseri mosso da casa sua a migliaia di chilometri dalla struttura che vuole recensire (al contrario di altri siti): per fare il check in devi essere in un raggio di 300 metri dal luogo scelto.

Torniamo al blogtour a Firenze. Io sono arrivata abbastanza presto, alle 15:30, con inizio ufficiale della due giorni alle 20:30 con la cena di presentazione. Quindi avevo decisamente diverso tempo per potermi godere la stanza (fantastica) e Firenze. Essendo vicina a Roma, Firenze l'ho vista già varie volte (l'ultima volta a febbraio 2012, quando sono andata a visitare il corridoio vasariano) e, comunque, la città continua sempre a stupirmi con i suoi angoli, scorci e diverse prospettive
la camera d'hotel
Giri per Firenze a parte, alle 20:30 ci ritroviamo tutti davanti al tavolo della cena e i ragazzi di freeppie ci danno il benvenuto e ci raccontano un po' la storia dell'app.
Alla cena di presentazione

Per farla breve, dopo andiamo a brindare e fare baldoria. Ora inizio a farla breve ed arrivo al momento clou del blogtour: mercoledì mattina alle 9:30 appuntamento nella hall dell'albergo dove alloggiavamo (Plaza Hotel Lucchesi) per le ultime istruzioni, per dividerci in gruppi e per iniziare, quindi, la parte fondamentale: la caccia al tesoro, utilizzando proprio freeppie! Divisi in tre gruppi dovevamo seguire gli indizi sparpagliati per la città. Ho scoperto tante piccole cose e posti, come l'Amblè: un piccolo bar-bistrot che vende anche arredamento.
Amblè: una tappa della caccia al tesoro
La fine della caccia al tesoro? ore 12:30 davanti al ristorante, in piazza Santo Spirito (sempre se arrivavi a trovare tutti gli indizi). Dopo il pranzo è ora di proclamare i vincitori, ma i premi ci sono per tutti.. In punti da poter utilizzare su freeppie ovviamente!
"premio di consolazione"
Finito il pranzo e consegnati i premi, ci salutiamo perchè ci si divide tra chi ha il treno tardi e chi va via subito. Prima di chiudere il post condivido con voi la foto fatta la sera di martedì, prima di spostarci dal tavolo della cena quello del locale in centro a Firenze per continuare la serata (presa dalla pagina fan ufficiale di freeppie)
Tutti insieme per la foto di gruppo

Se sono riuscita a farvi incuriosire e volete scaricare l'app (è gratuita), la potete trovare sull'itunes store per i dispositivi IOS e su Google Play per i dispositivi android

Vi lascio, a conclusione, questa intervista a Federica Frau, Product Manger di Freeppie, fatta a BTO 2013 (condivisa su Booking blog)


---AGGIORNAMENTO DELLE 12:30---
Nell'ultimo scambio di mail, di poco fa, Benedetta (project manager di freeppie) mi ha inviato altri due link interessanti per chi vuole saperne di più:
questo è un video uscito su Repubblica.it ed è una presentazione fatta circa un mese fa a Matera

E questa è un'intervista fatta da Urbano Brini, uno dei tre fondatori di freeppie, proprio ieri durante una conferenza stampa di presentazione dell'app

martedì 20 maggio 2014

Umbria: una gita a Corciano

Corciano è uno di quei piccoli borghi che ti lasciano senza parole, di cui ti "innamori" e che difficilmente ti dimenticherai. Il punto informazioni si trova fuori dalle mura del paese, in un piazzale vicino (o forse dovrei dire "sotto") ad un piccolo parcheggio per le macchine, è ben fornito di mappe ed informazioni e vi si trova un plastico che rende bene l'idea di come il paese è costruito e strutturato
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Le mura di questo piccolo borgo Bandiera Arancione (e nella lista dei Borghi più Belli d'Italia), costruite in mattoni dalla leggera sfumatura rosata e spezzate dalle porte d'entrata, rendono già l'idea di cosa ci aspetta dall'altra parte delle mura stesse.
Una delle entrate del paese
I panorami umbri (come, anche, quelli toscani), con me, hanno vittoria facile soprattutto quando "spuntano" da dietro un angolo del paese e sono da questo in un qualche modo "incorniciati". I panorami umbri hanno, di bello, il loro verde di varie sfumature che si estende all'infinito, puntellato di alberi ed uliveti.
Angolo di panorama
Una costante di Corciano, come di alcuni altri borghi, è la presenza di fiori di vario genere. Tanti fiori, lungo diversi dei vicoli del paese. Fiori che "fanno allegria" colorando le strade ed il paese
Alcuni dei tanti fiori del paese
Le case del paese, come accade sempre (o quasi) in questi piccoli borghi, creano dei piccoli angoli che non hanno grandi attrazioni: la vera attrazione sono proprio questi piccoli angoli che sopravvivono nel tempo e vengono ancora vissuti dagli abitanti del paese
Angolo di Corciano
In questi piccoli paesi non vi sono grandi attrazioni, grandi musei da visitare. La grande "mostra" è la vita del luogo, contornata da chiese, chiesette e campanili che si stagliano verso il cielo e risultano imponenti, nonostante siano delle "semplici chiese e campanili di paese".
La chiesa ed il suo campanile
Il passato del paese, la sua nascita ed evoluzione, è, poi, proprio lì, in bella vista: ad esempio, nell'alto Medioevo a Corciano c'erano solo un castello, una chiesa e questa torre che si intravede tra i rami di questa vite. L'ho scoperto grazie ad una delle tante piccole targhe esplicative che si trovano in tutto il paese: poche parole per spiegare tanto.
Viti e torrioni
Non credo ci siano molte parole per descrivere Corciano e la sua bellezza. Vi lascio, quindi, qualche altra foto ed il link al set su flickr: le foto, spesso, rendono meglio di migliaia di parole.
(P.S. se volete seguirmi durante i miei viaggi, e anche oggi e domani a Firenze,potete seguirmi su instagram, la pagina fan, twitter e google+)
Vicolo "a scalinata"

Casetta di Corciano

Piccolo scorcio di corciano

sabato 17 maggio 2014

Umbria: la casa di Cecco il mercante a Bevagna

Dopo avervi portato a fare un giro a Bevagna ed avervi accennato a questa "casa di Cecco il mercante", oggi ve ne parlo un po' meglio. Prima, però, vi faccio un paio di domande: Avete mai provato a pensare cosa ci ha lasciato il passato delle sue usanze ed abitudini? Avete mai pensato al nostro linguaggio, ad espressioni che usiamo spesso, e ad un eventuale legame con il linguaggio stesso, le abitudini e gli oggetti del passato? Mi domando ancora se i legami che mi sono stati spiegati durante la visita siano reali "veramente" o meno, ma sicuramente questo giro mi ha spinta a rifletterci davvero.
Ci siamo affacciati per caso ad un cancello per sbirciare e cercare di capire cosa ci fosse al di là del cancello stesso e ci si è avvicinata la guida, spiegandoci che da lì partiva una visita guidata tra l'anfiteatro romano da 10000 posti di Bevagna e le antiche case dei mercanti. Lo so, la domanda sorge spontanea soprattutto da chi Bevagna l'ha vista solo di sfuggita: un anfiteatro romano, da 10000 posti, a Bevagna? Si, esatto! Parliamo di un anfiteatro romano della grandezza del Colosseo, per intenderci. Ad oggi, girando per le strade, questo anfiteatro è invisibile, ma è esistito davvero. Nel tempo, è stato abbattuto, chiuso, soppalcato. Vi sono state costruite case e botteghe dei mercanti ed oggi lo si nota solo per l'andamento a semicerchio di strade e delle case che seguono questo andamento. Un po' come l'anfiteatro Marcello a Roma: vedete l'andamento dei muri e vi notate anche le case che vi sono state costruite.
Quando abbiamo capito che la cosa poteva essere decisamente intrigante ed interessante e che il biglietto costa solo 3 euro a persona (poco, no?) abbiamo deciso di partecipare alla visita.
All'inizio della galleria che visitiamo (una parte rimasta di una galleria dell'anfiteatro) vi sono alcune piantine ed illustrazioni che aiutano la spiegazione e la comprensione di ciò che è successo e alla fine della stessa galleria troviamo il marchingegno ad acqua che serviva per il cambio di scena durante una rappresentazione
marchingegno ad acqua per cambi di scena
Come vi dicevo all'inizio, al posto dell'anfiteatro vennero costruite, in epoca medievale, le case e le botteghe dei mercanti e, quindi, la visita prosegue proprio all'interno di una (fantomatica e ricostruita) casa di un mercante.
Partiamo con i ragionamenti di cui vi parlavo all'inizio del post, cominciando a parlare dei letti di quei tempi. Sappiamo tutti che i letti, nell'antichità, erano veramente piccolissimi, così piccoli da domandarsi come facessero a dormirci. Ecco, durante questa visita la guida ci ha spiegato una cosa: quelle case erano freddissime, perché ovviamente non esistevano i riscaldamenti, e per mantenere delle temperature adeguate si usava mettere dei panni incerati sulle finestre. Questo, però, faceva si che non "girasse l'aria" per la casa e, quindi, le persone dormivano sedute perché quella era la posizione che permetteva di consumare meno ossigeno. E, in effetti, c'è una parte del eltto che chiamiamo "testata" o "spalliera"... Il ragionamento, in effetti, fila.. Secondo voi?
il letto
Girando per questa casa si trovano tanti di quelli che erano gli oggetti che si potevano trovare nelle case medievali, tra candele, cibi, pentoloni e caminetti (che però scaldavano poco)
Oggetti di casa
Vi era, poi, la sala con la tavola imbandita e altri oggetti da tavola. Se notate, i bicchieri hanno una strana "protuberanza": la guida ci ha spiegato che serviva per non farli scivolare dalle mani (unte, sporche e scivolose) dei commensali, visto che erano, per l'epoca medievale, oggetti costosi. Proprio per il prezzo elevato che vetro e sale avevano in epoca medievale, oggi se ci cade del sale o si rompe uno specchio (fatto in vetro) si dice che avremo sfortuna.
Oggetti di casa
Vicino ad una finestra vi era un telaio, un oggetto "povero" in una casa di mercanti. Serviva, in caso di figlia in età da matrimonio, a far vedere che si "poteva offrire" una figlia con un'ottima dote ed anche con tanta pazienza: alle donne veniva insegnato a lavorare al telaio fin da piccole e dovevano avere molta pazienza per terminare il lavoro ed ascoltare le storie che venivano loro raccontate da zie, madri e nonne mentre lavoravano. Da quì il "non perdere il filo" di un discorso (se ci pensate, in effetti, una connessione c'è)
Il telaio
Una cosa che mi è piaciuta è stata la cura dei particolari, sia della casa stessa che del racconto e delle spiegazioni per i visitatori, con i tanti oggetti inseriti nel "loro" ambiente casalingo per rendere più realistico il racconto
Scarpe accanto al letto
Faccio i complimenti alla "Compagnia delle Arti", società che si occupa delle visite guidate e di mantenere la casa in buono stato. Sono riusciti, secondo me, con le persone e le parole giuste, a rendere il giro e la storia molto interessanti! Non ho trovato un loro sito web, peccato, però vi posso dire che si trovano, a Bevagna, in "via anfiteatro 9" e se volete informazioni potete mandare una mail a "compagnia.dellearti[at]libero.it"
Per concludere questo lunghissimo post vi chiedo: Voi che ne pensate di tutte queste spiegazioni e connessioni tra Medioevo e giorni nostri? Io, dopotutto, non sono così diffidente: i ragionamenti, in fondo, mi tornano tutti :)
Giochi da tavola

mercoledì 14 maggio 2014

Umbria: una passeggiata a Bevagna

Sono arrivata lunedì in Umbria e oggi, prima di spostarmi nelle Marche (nel tardo pomeriggio/serata), vi parlo di Bevagna, un piccolo borgo medievale (ri)costruito su una città romana del I secolo d.C., inserito tra i Borghi più Belli d'Italia e tra le Bandiere Arancioni del Touring Club. Vi anticipo già che vi racconterò in un post a parte della mia visita alla "Casa di Cecco il Mercante": istruttiva, con una guida molto preparata e che mi ha insegnato davvero tante cose interessanti e che già mi sono appuntata per non dimenticarle!
Finalmente, girando per le strade e stradine di questo borgo, ho capito come sono i vicoli "veri"... Stretti, strettissimi.. Anzi, più che strettissimi: ci si passa solo se si cammina di profilo!
Bevagna: un vicolo vero!
Più passeggiavo, più notavo una quantità incredibile di fiori che ornavano le strade ed i balconi delle case
Bevagna: i fiori del paese
Come tanti sono i fiori, tanti sono anche i rampicanti che salgono lungo le mura esterne dei palazzi di questo borgo. I palazzi sono spettacolari, con la loro struttura di mattoni, i rampicanti sono quel "di più", quel qualcosa di speciale che li rende ancora più unici
Bevagna: palazzi in fiore
Archi che "tengono a distanza" i palazzi e si stagliano contro il cielo: in una giornata che mostra un cielo azzurro, il loro profilo è ancora più netto
Bevagna: archi da distanza
I piccoli borghi medievali mi piacciono proprio per come si mostrano, con i loro palazzi in mattoni rossi e/o pietra che restano impassibili al passare del tempo
Bevagna: paesaggio urbano medievali
Ho scoperto, durante questa mattinata, che Bevagna era, anticamente, un importante porto fluviale: da qui passa il Clitunno e portare le merci via fiume fino a Roma era più economico e veloce del portarle via terra. Mi ha colpito molto questo punto in cui, una volta, sorgevano dei mulini ed era stata creata una zona per le lavandaie che avevano panni da lavare.
Bevagna: dove sorgevano i mulini

Se volete seguirmi in questi altri giorni di viaggio, vi ricordo la pagina fan, l'account instagram e l'account google+. Su flickr trovate già il set con tutte le foto della città e per chiudere il post ve ne lascio alcune di quelle che preferisco

Bevagna: la torre

Bevagna: palazzo diroccato

Bevagna: antico carretto

Bevagna: scorcio di piazza

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