Nuovo mese, nuovo libro di cui parlarvi (come promesso qualche mese fa).
Stavolta vi parlo di un piccolo libro che si legge velocemente ed in maniera scorrevole. Un piccolo libro che racconta una grande realtà: l'Italia vista mentre Rumiz ed il compagno di viaggio "740" (di cui non vi svelo l'identità, tanto lo scoprirete quando leggerete il libro) la attraversano in treno, rigorosamente in seconda classe! Raccontano più di 5000 km del paese guardati dalle locomotive (il soprannome "740" nasce proprio dal nome di una locomotiva), concentrandosi soprattutto sulle linee ferroviarie, su come queste attraversino il paese (se, quindi, cercate "consigli su cosa vedere" allora non è questo il libro che cercate) e, lo ammetto, quando è finito un po' mi è dispiaciuto.
Lo avete letto? Lo leggerete? fatemi sapere!
venerdì 31 luglio 2015
lunedì 27 luglio 2015
Fiandre: cosa vedere ad Anversa
Anversa è stata la seconda tappa del viaggio in giro per le Fiandre che ho fatto ad inizio luglio. Dopo Bruxelles, di cui vi parlerò tra qualche giorno, questa è stata la città che mi ha colpita di meno nonostante sia comunque degna di nota e vi siano molte cose da fare e da vedere.
Siamo arrivate durante alcuni giorni di grande caldo ed abbiamo iniziato a conoscere la città visitando la (splendida) casa museo di Rubens [per tutte le informazioni riguardo i biglietti e gli orari vi rimando sempre al sito ufficiale]. Non vi aspettate una casa gigantesca, ma sicuramente interessante ed un (piccolo) giardino (dove d'estate non c'è un filo d'ombra, ma un giro fatelo comunque). [c'è bisogno che vi dica quanto siano spettacolari i quadri esposti nelle sale??]
Il primo "giorno intero" passato in città lo abbiamo iniziato visitando la Cattedrale che secondo la guida è la più grande dei Paesi Bassi e, sinceramente, non faccio assolutamente fatica a crederlo! La sua torre è la più alta del Belgio ed una delle più alte d'Europa (per la sua altezza è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità UNESCO, nella voce Campanili di Belgio e Francia). Vi ho già detto varie volte, nei post su Bruges e Gent, che durante questo viaggio la cosa che più mi ha colpita di chiese e cattedrali è stata sempre la stessa: la complessità delle vette a scapito delle pareti che, invece, risultano (quasi) sempre "bianche e semplici" (a me le vetrate delle chiese sono sempre piaciute, mi hanno sempre colpita, quindi le noto sempre e comunque, ma in questi casi colpiscono ancora di più). Per visitarla si paga un biglietto, le informazioni le trovate sul sito ufficiale della cattedrale (noi, comunque, il biglietto intero lo abbiamo pagato 6 euro). "Dietro" la piazza della cattedrale si trova la Grote Markt, dove si trova il palazzo del municipio di Anversa e, quel giorno, era il quartier generale, la piazza di partenza, per il Tour de France e c'era il caos! (ce la siamo goduta poco perché era tutta nascosta da transenne, gonfiabili e tutto il necessario per il giro). Peccato perché deve essere davvero bella come piazza.
Andiamo quindi avanti, con l'intenzione di andare a visitare il Castello di Anversa e, poco dopo, cercando l'entrata per la biglietteria, scopriamo che era chiuso fino al 14 luglio! (ditemi se non è sfortuna!). A questo punto avevamo tutto il pomeriggio libero, Anversa ha un "fiume", e decidiamo di pranzare e fare un Giro in battello lungo il fiume (anche con la speranza di rinfrescarci un pochino). Il biglietto, per quello che abbiamo scelto noi, costava 8 euro e il giro è durato 50 minuti circa (ci sono varie scelte, per varie durate e vari prezzi. La biglietteria si trova lungo lo stradone alberato di fronte al castello). Sinceramente pensavo che il giro sarebbe stato migliore, nel senso di più interessante, ma è anche vero che probabilmente Anversa è la città che ha meno da mostrare a chi la osserva dal suo corso d'acqua! La nostra conoscenza con Anversa, quindi, finisce con una passeggiata al parco al tramonto, per sbirciare una serata di festa in città (eravamo in una zona fuori dal centro, credo fosse la zona ebraica di Anversa, dove si trova anche un piccolo parco con tanti giochi per i bambini ed una zona attrezzata per gli skaters).
Anche oggi vi lascio qualche foto in più, sperando di far venire voglia anche a voi di visitare questi luoghi che, a modo loro, sanno sicuramente stupire i visitatori.
Siamo arrivate durante alcuni giorni di grande caldo ed abbiamo iniziato a conoscere la città visitando la (splendida) casa museo di Rubens [per tutte le informazioni riguardo i biglietti e gli orari vi rimando sempre al sito ufficiale]. Non vi aspettate una casa gigantesca, ma sicuramente interessante ed un (piccolo) giardino (dove d'estate non c'è un filo d'ombra, ma un giro fatelo comunque). [c'è bisogno che vi dica quanto siano spettacolari i quadri esposti nelle sale??]
Il primo "giorno intero" passato in città lo abbiamo iniziato visitando la Cattedrale che secondo la guida è la più grande dei Paesi Bassi e, sinceramente, non faccio assolutamente fatica a crederlo! La sua torre è la più alta del Belgio ed una delle più alte d'Europa (per la sua altezza è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità UNESCO, nella voce Campanili di Belgio e Francia). Vi ho già detto varie volte, nei post su Bruges e Gent, che durante questo viaggio la cosa che più mi ha colpita di chiese e cattedrali è stata sempre la stessa: la complessità delle vette a scapito delle pareti che, invece, risultano (quasi) sempre "bianche e semplici" (a me le vetrate delle chiese sono sempre piaciute, mi hanno sempre colpita, quindi le noto sempre e comunque, ma in questi casi colpiscono ancora di più). Per visitarla si paga un biglietto, le informazioni le trovate sul sito ufficiale della cattedrale (noi, comunque, il biglietto intero lo abbiamo pagato 6 euro). "Dietro" la piazza della cattedrale si trova la Grote Markt, dove si trova il palazzo del municipio di Anversa e, quel giorno, era il quartier generale, la piazza di partenza, per il Tour de France e c'era il caos! (ce la siamo goduta poco perché era tutta nascosta da transenne, gonfiabili e tutto il necessario per il giro). Peccato perché deve essere davvero bella come piazza.
Andiamo quindi avanti, con l'intenzione di andare a visitare il Castello di Anversa e, poco dopo, cercando l'entrata per la biglietteria, scopriamo che era chiuso fino al 14 luglio! (ditemi se non è sfortuna!). A questo punto avevamo tutto il pomeriggio libero, Anversa ha un "fiume", e decidiamo di pranzare e fare un Giro in battello lungo il fiume (anche con la speranza di rinfrescarci un pochino). Il biglietto, per quello che abbiamo scelto noi, costava 8 euro e il giro è durato 50 minuti circa (ci sono varie scelte, per varie durate e vari prezzi. La biglietteria si trova lungo lo stradone alberato di fronte al castello). Sinceramente pensavo che il giro sarebbe stato migliore, nel senso di più interessante, ma è anche vero che probabilmente Anversa è la città che ha meno da mostrare a chi la osserva dal suo corso d'acqua! La nostra conoscenza con Anversa, quindi, finisce con una passeggiata al parco al tramonto, per sbirciare una serata di festa in città (eravamo in una zona fuori dal centro, credo fosse la zona ebraica di Anversa, dove si trova anche un piccolo parco con tanti giochi per i bambini ed una zona attrezzata per gli skaters).
Anche oggi vi lascio qualche foto in più, sperando di far venire voglia anche a voi di visitare questi luoghi che, a modo loro, sanno sicuramente stupire i visitatori.
giovedì 23 luglio 2015
Bruxelles: cosa fare e vedere
Bruxelles è stata la nostra la nostra base di partenza per questa settimana passata a girare per le Fiandre. Ci sono tante cose da vedere e noi, avendo pochi giorni a disposizione, abbiamo scelto quelle che ci interessavano di più tra tutte. Anche stavolta, comunque, vediamo di andare con ordine con il racconto ed iniziamo dal principio!
Appena abbiamo potuto, ci siamo subito lanciate per le vie del centro città alla ricerca dei luoghi che ci interessavano e, ovviamente, una delle prime soste non poteva che essere la Grand Place, la piazza "centrale e principale" della città. Non posso nascondere di esserne rimasta estasiata. In quei giorni era allestita per l'Ommegang Rievocazione storica, che evoca i festeggiamenti per l'arrivo di Carlo Va Bruxelles nel 1549 per presentare il figlio (il futuro Filippo II). Quest'anno si è tenuta le sere del 30 giugno e del 2 luglio (quando si dice avere fortuna, il 2 luglio era la nostra ultima sera in città) e per sedersi sugli spalti bisogna acquistare il biglietto (non ho trovato molte informazioni al riguardo, ormai i biglietti erano belli che finiti. Posso dirvi, voleste andarci il prossimo anno, che, su internet, li vendono su Ticketmaster.be). Se rimanete al di fuori delle transenne o lungo le strade fuori dalla grand place potete vedere la manifestazione (e l'arrivo/sfilata delle comparse) gratuitamente, anche se non è proprio comodissimo. Controllate le date (ormai per il prossimo anno) perché è sicuramente interessante.
La destinazione che volevamo raggiungere passando per la Grand Place era, in realtà, il Museo degli strumenti musicali [primo mercoledì del mese ingresso gratuito; per i costi "normali" del biglietto potete controllare il sito ufficiale del museo. L'audioguida è compresa nel biglietto]. Devo dire subito che, però, per quanto interessate ci ha lasciate un po' interdette: su 10 piani di palazzo, di cui uno ristorante con vista, 4 erano chiusi o in ristrutturazione! L'idea di base per l'organizzazione è comunque molto interessante: ci sono dei simboli lungo il pavimento che, quando vi avvicinate, "si collegano" alla vostra aufioguida e fanno si che parta un brano suonato con gli strumenti nella teca che state guardando (alcuni brani sono più belli di altri, ma "poco male").
Un museo molto interessante è il Musée Royal des Beaux Arts, collegato al Musée Magritte [primo mercoledì del mese ingresso gratuito. Per i prezzi dei biglietti potete, anche in questo caso, consultare il sito ufficiale del museo]. Il museo di Belle arti è "diviso in varie categorie": Oldmasters; Modern; Fin-de-siècle, tutte sicuramente degne di nota (soprattutto i pittori fiamminghi) ed al museo di Magritte (dove non è possibile fare foto) ci potete arrivare senza dover uscire. Ammetto che ero in dubbio, inizialmente, se andarci o meno e mi sono lasciata convincere dal voler sfruttare l'ingresso gratuito (se posso preferisco musei più particolari rispetto a quelli di belle arti), ma mi sono dovuta ampiamente ricredere. Fateci un giro, assolutamente!
Dopo aver visitato il museo di belle arti, il primo giorno, abbiamo deciso di ritornare in hotel a riposarci un attimo e farci una doccia passando per il Parc de Bruxelles (dalla mappa della città che avevamo con noi sembrava "gigantesco" ed invece lo abbiamo attraversato in 10 minuti). In giornate calde come quella, passare di qua aiuta sicuramente a rinfrescarsi un attimo
Il secondo giorno, ovvero il primo (ed unico) pieno passato in città, lo abbiamo iniziato con una visita al Museo del fumetto (biglietto: 10 euro). Durante la visita, di circa un'ora, siamo tornate bambine passeggiando tra giochi di TinTin (lo conoscete, vero?!?), il villaggio dei puffi e gigantografie di supereroi. Museo "stupido"? No, direi di no, e scommetto che anche voi tornerete bambini visitandolo (e la foto sotto il Puffo gigante sul fungo gigante è quasi d'obbligo).
Dal museo del fumetto alla Cattedrale la strada è breve. Grande ed imponente, dalle vetrate che lasciano stupefatti i visitatori. Sono sicura che lascerà anche voi di sasso una volta entrati.
Per visitare tesoro, cripta e sito archeologico ci sono dei biglietti d'ingresso da pagare e, per tutte le informazioni al riguardo, vi rimando alla pagina del sito ufficiale.
L'ultima tappa di questa nostra visita a Bruxelles è stato il Musée Horta, dedicato all'architetto Victor Horta, la sua vita ed al suo lavoro. Si trova proprio presso la casa (e studio) di Horta, zona Saint-Gilles. Purtroppo non è possibile fare foto e video all'interno (fanno lasciare tutto al guardaroba che si trova prima della cassa), quindi non posso mostrarvi niente al di fuori dell'esterno. Il biglietto d'ingresso lo abbiamo pagato 8 euro (per tutte le info, comunque, fate riferimento sempre alla pagina del sito ufficiale perché magari cambia qualcosa) e, anche se la visita dura poco (40 minuti, circa), il museo è sicuramente interessante e particolare.
Questo è quello che abbiamo visto durate il soggiorno a Bruxelles (il pomeriggio dell'ultimo giorno di vacanza, prima della partenza, sapete già che lo abbiamo passato a Waterloo) e, ora, per concludere vi lascio alcune foto cominciando da uno dei tramonti che mi hanno tanto colpita durante questo viaggio
[io amo viaggiare verso il nord Europa proprio per il sole che tramonta tardi ed i colori caldi ed accesi dei tramonti]
Appena abbiamo potuto, ci siamo subito lanciate per le vie del centro città alla ricerca dei luoghi che ci interessavano e, ovviamente, una delle prime soste non poteva che essere la Grand Place, la piazza "centrale e principale" della città. Non posso nascondere di esserne rimasta estasiata. In quei giorni era allestita per l'Ommegang Rievocazione storica, che evoca i festeggiamenti per l'arrivo di Carlo Va Bruxelles nel 1549 per presentare il figlio (il futuro Filippo II). Quest'anno si è tenuta le sere del 30 giugno e del 2 luglio (quando si dice avere fortuna, il 2 luglio era la nostra ultima sera in città) e per sedersi sugli spalti bisogna acquistare il biglietto (non ho trovato molte informazioni al riguardo, ormai i biglietti erano belli che finiti. Posso dirvi, voleste andarci il prossimo anno, che, su internet, li vendono su Ticketmaster.be). Se rimanete al di fuori delle transenne o lungo le strade fuori dalla grand place potete vedere la manifestazione (e l'arrivo/sfilata delle comparse) gratuitamente, anche se non è proprio comodissimo. Controllate le date (ormai per il prossimo anno) perché è sicuramente interessante.
La destinazione che volevamo raggiungere passando per la Grand Place era, in realtà, il Museo degli strumenti musicali [primo mercoledì del mese ingresso gratuito; per i costi "normali" del biglietto potete controllare il sito ufficiale del museo. L'audioguida è compresa nel biglietto]. Devo dire subito che, però, per quanto interessate ci ha lasciate un po' interdette: su 10 piani di palazzo, di cui uno ristorante con vista, 4 erano chiusi o in ristrutturazione! L'idea di base per l'organizzazione è comunque molto interessante: ci sono dei simboli lungo il pavimento che, quando vi avvicinate, "si collegano" alla vostra aufioguida e fanno si che parta un brano suonato con gli strumenti nella teca che state guardando (alcuni brani sono più belli di altri, ma "poco male").
Un museo molto interessante è il Musée Royal des Beaux Arts, collegato al Musée Magritte [primo mercoledì del mese ingresso gratuito. Per i prezzi dei biglietti potete, anche in questo caso, consultare il sito ufficiale del museo]. Il museo di Belle arti è "diviso in varie categorie": Oldmasters; Modern; Fin-de-siècle, tutte sicuramente degne di nota (soprattutto i pittori fiamminghi) ed al museo di Magritte (dove non è possibile fare foto) ci potete arrivare senza dover uscire. Ammetto che ero in dubbio, inizialmente, se andarci o meno e mi sono lasciata convincere dal voler sfruttare l'ingresso gratuito (se posso preferisco musei più particolari rispetto a quelli di belle arti), ma mi sono dovuta ampiamente ricredere. Fateci un giro, assolutamente!
Dopo aver visitato il museo di belle arti, il primo giorno, abbiamo deciso di ritornare in hotel a riposarci un attimo e farci una doccia passando per il Parc de Bruxelles (dalla mappa della città che avevamo con noi sembrava "gigantesco" ed invece lo abbiamo attraversato in 10 minuti). In giornate calde come quella, passare di qua aiuta sicuramente a rinfrescarsi un attimo
Il secondo giorno, ovvero il primo (ed unico) pieno passato in città, lo abbiamo iniziato con una visita al Museo del fumetto (biglietto: 10 euro). Durante la visita, di circa un'ora, siamo tornate bambine passeggiando tra giochi di TinTin (lo conoscete, vero?!?), il villaggio dei puffi e gigantografie di supereroi. Museo "stupido"? No, direi di no, e scommetto che anche voi tornerete bambini visitandolo (e la foto sotto il Puffo gigante sul fungo gigante è quasi d'obbligo).
Dal museo del fumetto alla Cattedrale la strada è breve. Grande ed imponente, dalle vetrate che lasciano stupefatti i visitatori. Sono sicura che lascerà anche voi di sasso una volta entrati.
Per visitare tesoro, cripta e sito archeologico ci sono dei biglietti d'ingresso da pagare e, per tutte le informazioni al riguardo, vi rimando alla pagina del sito ufficiale.
L'ultima tappa di questa nostra visita a Bruxelles è stato il Musée Horta, dedicato all'architetto Victor Horta, la sua vita ed al suo lavoro. Si trova proprio presso la casa (e studio) di Horta, zona Saint-Gilles. Purtroppo non è possibile fare foto e video all'interno (fanno lasciare tutto al guardaroba che si trova prima della cassa), quindi non posso mostrarvi niente al di fuori dell'esterno. Il biglietto d'ingresso lo abbiamo pagato 8 euro (per tutte le info, comunque, fate riferimento sempre alla pagina del sito ufficiale perché magari cambia qualcosa) e, anche se la visita dura poco (40 minuti, circa), il museo è sicuramente interessante e particolare.
Questo è quello che abbiamo visto durate il soggiorno a Bruxelles (il pomeriggio dell'ultimo giorno di vacanza, prima della partenza, sapete già che lo abbiamo passato a Waterloo) e, ora, per concludere vi lascio alcune foto cominciando da uno dei tramonti che mi hanno tanto colpita durante questo viaggio
[io amo viaggiare verso il nord Europa proprio per il sole che tramonta tardi ed i colori caldi ed accesi dei tramonti]
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lunedì 20 luglio 2015
Bruxelles: una gita a Waterloo nell'anno del bicentenario della battaglia
La storia che lega questi campi a Napoleone la conosciamo tutti. Questi campi li abbiamo studiati e ristudiati negli anni della scuola. Visto che eravamo a Bruxelles e Waterloo è vicinissima, abbiamo deciso di usare l'ultimo pomeriggio a nostra disposizione per arrivare proprio fino ai campi di questa storica battaglia (e poi è anche l'anno del bicentenario!!). Da Bruxelles si prende l'autobus "W" dalla Gare du Midi (biglietto 3,20 euro), il tragitto dura un po' più di un'ora fino alla fermata Route de Nivelles da dove si cammina 5 minuti a piedi e si arriva alla biglietteria (all'interno del memoriale). Ci sono due biglietti tra cui potete scegliere:
il primo biglietto costa 19 euro e comprende il memoriale, la "collina del leone", che vi permette di avere una panoramica generale sui campi di battaglia, Hougoumont e due musei (quello di Wellington a Waterloo paese ed un altro a 4 chilometri dai campi); il secondo biglietto, da 16 euro, comprende il memoriale, la collina del leone ed Hougoumont, il quartier generale di Napoleone; noi abbiamo optato per il secondo.
Iniziamo la nostra visita dal Memoriale dove troviamo divise ed informazioni sugli eserciti e viene proiettato un breve film (o meglio, un corto) in 3D e della durata di 15 minuti, che racconta le ultime ore della battaglia di Waterloo.
[le porte sono automatiche e si aprono solo quando il gruppo successivo può entrare. Per gli occhiali da 3D arriverà a distribuirli un ragazzo pochi istanti prima dell'apertura delle porte]
Uscite dal memoriale affrontiamo la scalinata per arrivare in cima alla collina del leone... Serve che vi dica quanto mi abbia colpita guardare i campi da lassù o basta la foto a spiegarlo?
Aspettiamo, quindi, l'autobus che copre il tragitto da "sotto" la collina fino ad Hougoumont (tenete il biglietto che avete preso in biglietteria per mostrarlo al conducente, sia all'andata che al ritorno. Gli autobus ci sono circa una volta ogni ora).
Si tratta del quartier generale di Napoleone, dove gli scontri sono stati decisamente sanguinosi. Potete visitare la fattoria (dove si trovano, nella parte non distrutta, delle abitazioni private) e, prima di andare via, è possibile vedere una ricostruzione (fatta veramente benissimo, direi "da Dio") degli scontri che hanno avuto luogo proprio intorno alla fattoria per prendere possesso della stessa. Godetevi lo spettacolo, perché ne resterete sorpresi (soprattutto per le scenografie mobili).
Questo è quello che potete trovare venendo fino a qui. Poco? Forse per quanto riguarda le cose materiali da vedere, ma non per la storia che queste "poche" cose riportano in vita per i visitatori - spettatori. Vi consiglio di farci un giro. Vi lascio qualche foto e spero che, prima o poi, anche voi possiate visitare questo luogo che ha scritto la storia.
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giovedì 16 luglio 2015
Fiandre: cosa fare e vedere a Gent
Oggi voglio parlarvi di Gent, altra piccola città delle Fiandre che mi ha colpita molto (anche se meno di Bruges, come già vi avevo accennato). Siamo arrivate qui da Anversa (le info riguardo al viaggio ve le avevo date nel post dedicato alle informazioni utili) e ci siamo rese conto subito di quanto la città sapesse essere incantevole anche se decisamente più piccola di Anversa e Bruxelles (ma dai?? Non ve l'aspettavate che fosse più piccola, no?? Mi sa che ultimamente mi trasformo spesso in Capitan Ovvio). Noi l'abbiamo visitata praticamente in un solo giorno (tranne che il castello) ed ora, andando con ordine, cercherò di raccontarvi al meglio la nostra visita a Gand.
Ci dirigiamo subito verso gli imbarchi per i giri in battello, per una panoramica generale della città vista dalle sue vie d'acqua, e scegliamo quello dedicato alla Gent medievale (ma dubito che gli altri giri siano molto differenti, al massimo cambiano le spiegazioni e solo di poco il percorso. Il biglietto, per questo giro, lo abbiamo pagato 7 euro). Se mi seguite da un po' sapete che a me piace fare questi giri, non perché io li ami alla follia, ma perché mi aiutano a farmi una prima idea della città che visito perché penso sempre che così si possano scoprire cose da vedere al di fuori del giro "stabilito a tavolino" prima della partenza [In questo caso mi sono limitata a farmi una prima vaga idea di Gent e della sua bellezza. Vi consiglio di provare, almeno a Gent, a fare questa esperienza... In fondo tentar non nuoce, no??].
Appena dopo pranzo (no, non mi sono dimenticata dei consigli su dove mangiare! Arriveranno anche quelli, tranquilli) siamo tornate "sui nostri passi" e ci siamo fiondate a visitare la Cattedrale di San Bavone (o, per essere più semplici, la Cattedrale di Gent) che, devo ammetterlo, è davvero uno splendore (peccato solo che la facciata sia in ristrutturazione, quindi nascosta alla vista dei turisti curiosi). L'interno mi ha stupita, come è accaduto per tutte le chiese e cattedrali visitate durante questo viaggio, per la semplicità delle pareti e la dedizione nella realizzazione delle splendide vetrate. Molto interessanti (anzi moltissimo) sono dei trittici che si trovano all'interno della cattedrale stessa e vi consiglio di non perdeteveli per nulla al mondo (fareste, secondo me, un grande errore a non dargli nemmeno una veloce occhiata prima di proseguire la visita alla cattedrale ed alla città).Tra questi, molto importante è il Polittico dell'Agnello Mistico. Opera considerata una delle più alte di tutta la Pittura fiamminga e una delle Sette meraviglie del Belgio (capolavoro dei fratelli Hubert e Jan van Eyck). Prima di uscire non dimenticatevi una visita alla Cripta, piccola e decisamente molto fresca.
Visto che Gent è piccolina, ci mettiamo poco a raggiungere la tappa successiva della nostra visita, ovvero la Chiesa di San Nicola (Sint-Niklaaskerk). Si tratta della chiesa più antica della città. Il biglietto d'ingresso costa 3 euro. La chiesa sorge dove un tempo si trovava il Korenmarkt ("Mercato del Grano") ed è, secondo le informazioni che ho trovato (magari fossi così esperta riguardo l'arte e l'architettura) si tratta di un buon esempio dell'architettura gotica, nella sua fase primitiva. Divertente è stato trovare una ragazza che suonava l'organo, potremmo definirlo una sorta di "concerto inaspettato".
Una cosa che ci interessava molto vedere era l'Illuseum, ovvero il museo delle illusioni (biglietto d'ingresso 5 euro; non è possibile fare foto e video all'interno; ci si arriva con gli autobus 17 e/o 18, che passano vicino la chiesa di San Nicola). Questo piccolo museo è aperto solo la domenica pomeriggio e, se capitate a Gent una domenica "intera", dovete assolutamente andarci! Abbiamo trovato tantissimi giochi ed "illusioni" molto divertenti, alcune quasi "da mal di testa",
L'ultima visita che vi consiglio di fare durante un viaggio a Gent è quella al Castello dei conti di Fiandra o Gravensteen (biglietto 10 euro; chiude alle 18, ultimo ingresso alle 17:15). Di origine medievale, fu il centro del potere dei conti di Fiandra per l’intero Medioevo ed è l’unico castello fatto costruire dai conti di Fiandra in quell'epoca ad essere arrivato fino a noi praticamente intatto! Volevamo andarci la domenica, dopo il museo delle illusioni, ma purtroppo non abbiamo fatto in tempo ed abbiamo rimandato al lunedì, al ritorno da Bruges (è stata una bella corsa, ma ci siamo riuscite lo stesso). Rispetto alla grandezza della città sembra essere molto più grande di quello che è in realtà, per visitarlo ci abbiamo messo poco più di un'ora e la spiegazione che ci hanno dato all'ingresso era in italiano! [occhio giusto al "buon odore" nei bagni delle donne: uno era decente, l'altro era un qualcosa di atroce! Andate preparate al peggio, che è meglio]. Vi lascio un po' di foto, magari faccio "innamorare" anche voi di questo gioiellino delle Fiandre.
Ci dirigiamo subito verso gli imbarchi per i giri in battello, per una panoramica generale della città vista dalle sue vie d'acqua, e scegliamo quello dedicato alla Gent medievale (ma dubito che gli altri giri siano molto differenti, al massimo cambiano le spiegazioni e solo di poco il percorso. Il biglietto, per questo giro, lo abbiamo pagato 7 euro). Se mi seguite da un po' sapete che a me piace fare questi giri, non perché io li ami alla follia, ma perché mi aiutano a farmi una prima idea della città che visito perché penso sempre che così si possano scoprire cose da vedere al di fuori del giro "stabilito a tavolino" prima della partenza [In questo caso mi sono limitata a farmi una prima vaga idea di Gent e della sua bellezza. Vi consiglio di provare, almeno a Gent, a fare questa esperienza... In fondo tentar non nuoce, no??].
Appena dopo pranzo (no, non mi sono dimenticata dei consigli su dove mangiare! Arriveranno anche quelli, tranquilli) siamo tornate "sui nostri passi" e ci siamo fiondate a visitare la Cattedrale di San Bavone (o, per essere più semplici, la Cattedrale di Gent) che, devo ammetterlo, è davvero uno splendore (peccato solo che la facciata sia in ristrutturazione, quindi nascosta alla vista dei turisti curiosi). L'interno mi ha stupita, come è accaduto per tutte le chiese e cattedrali visitate durante questo viaggio, per la semplicità delle pareti e la dedizione nella realizzazione delle splendide vetrate. Molto interessanti (anzi moltissimo) sono dei trittici che si trovano all'interno della cattedrale stessa e vi consiglio di non perdeteveli per nulla al mondo (fareste, secondo me, un grande errore a non dargli nemmeno una veloce occhiata prima di proseguire la visita alla cattedrale ed alla città).Tra questi, molto importante è il Polittico dell'Agnello Mistico. Opera considerata una delle più alte di tutta la Pittura fiamminga e una delle Sette meraviglie del Belgio (capolavoro dei fratelli Hubert e Jan van Eyck). Prima di uscire non dimenticatevi una visita alla Cripta, piccola e decisamente molto fresca.
Visto che Gent è piccolina, ci mettiamo poco a raggiungere la tappa successiva della nostra visita, ovvero la Chiesa di San Nicola (Sint-Niklaaskerk). Si tratta della chiesa più antica della città. Il biglietto d'ingresso costa 3 euro. La chiesa sorge dove un tempo si trovava il Korenmarkt ("Mercato del Grano") ed è, secondo le informazioni che ho trovato (magari fossi così esperta riguardo l'arte e l'architettura) si tratta di un buon esempio dell'architettura gotica, nella sua fase primitiva. Divertente è stato trovare una ragazza che suonava l'organo, potremmo definirlo una sorta di "concerto inaspettato".
Una cosa che ci interessava molto vedere era l'Illuseum, ovvero il museo delle illusioni (biglietto d'ingresso 5 euro; non è possibile fare foto e video all'interno; ci si arriva con gli autobus 17 e/o 18, che passano vicino la chiesa di San Nicola). Questo piccolo museo è aperto solo la domenica pomeriggio e, se capitate a Gent una domenica "intera", dovete assolutamente andarci! Abbiamo trovato tantissimi giochi ed "illusioni" molto divertenti, alcune quasi "da mal di testa",
L'ultima visita che vi consiglio di fare durante un viaggio a Gent è quella al Castello dei conti di Fiandra o Gravensteen (biglietto 10 euro; chiude alle 18, ultimo ingresso alle 17:15). Di origine medievale, fu il centro del potere dei conti di Fiandra per l’intero Medioevo ed è l’unico castello fatto costruire dai conti di Fiandra in quell'epoca ad essere arrivato fino a noi praticamente intatto! Volevamo andarci la domenica, dopo il museo delle illusioni, ma purtroppo non abbiamo fatto in tempo ed abbiamo rimandato al lunedì, al ritorno da Bruges (è stata una bella corsa, ma ci siamo riuscite lo stesso). Rispetto alla grandezza della città sembra essere molto più grande di quello che è in realtà, per visitarlo ci abbiamo messo poco più di un'ora e la spiegazione che ci hanno dato all'ingresso era in italiano! [occhio giusto al "buon odore" nei bagni delle donne: uno era decente, l'altro era un qualcosa di atroce! Andate preparate al peggio, che è meglio]. Vi lascio un po' di foto, magari faccio "innamorare" anche voi di questo gioiellino delle Fiandre.
lunedì 13 luglio 2015
Fiandre: una giornata a Bruges
Questa vacanza in giro per le Fiandre inizio a raccontarvela dalla (quasi) fine, iniziando da uno degli ultimi posti che abbiamo visitato: Bruges! Ci siamo andate solo per una giornata, partendo da Gent
(il biglietto del treno costa 7.40€; il viaggio dura circa 40 minuti). Presa la cartina al punto informazioni (vi ho spiegato dove potete trovarlo nel post di qualche giorno fa, non vi ripeto tutto per non annoiarvi), ci avviamo verso il centro passando per il parco che si trova di fronte alla stazione e dove troviamo anche una colonia di cigni (saranno forse una quindicina, che scorrazzano, mangiano e nuotano noncuranti di noi "matti" che stiamo lì a fargli foto come se non ci fosse un domani). Bruges mi ha colpita fin da subito, più di tutte le altre città ed anche più di Gent che, tra le città che abbiamo visitato, è sicuramente quella che più le assomiglia.
Ci fermiamo a visitare la Cattedrale del Santo Salvatore (ingresso gratuito tranne che per l'altare sacro per cui si pagano 4 euro). Ammetto che pensavo fosse più grande, visto che si parla di cattedrale, ma in effetti non avevo pensato che Bruges è decisamente piccolina e, quindi, questa non poteva essere che così. Mi è piaciuto il fatto che gli interni fossero decisamente semplici rispetto all'idea che di solito abbiamo al riguardo: pareti spoglie (non solo qui ho notato che "hanno puntato" su altro rispetto agli affreschi sulle pareti delle chiese) e tutto il resto che compone gli interni (altare, statue, organo, eccetera) è elaborato rimanendo comunque molto semplice [mica lo so se sono riuscita a spiegarmi, ma spero di si!].
Ci spostiamo per una visita veloce alla chieda si Nostra signora e poi ci dirigiamo verso il centro vero e proprio, verso il Burg dove prendiamo un battello per farci un giro lungo i canali di Bruges [Il biglietto lo abbiamo pagato 8 euro e il giro dura circa 40 minuti; ci sono varie compagnie e vari punti di partenza, la durata ed il costo sono sempre, o quasi, gli stessi]. Da quelle barche che vi mostrano la città da un punto di vista leggermente diverso (e sapete quanto mi piace cambiare") si respira tutta l'atmosfera di tranquillità che pervade questa cittadina invasa da turisti, tra le sue case "a scalini" che tengono d'occhio chi passa per i canali e le strade, le persone che salutano le barche mentre queste passano sotto i ponti e molti ricambiano il saluto (alle volte risulta anche divertente).
Da lontano vediamo molte cose della città, tra cui una casa in legno (se non sbaglio una delle prime della città), la Chiesa del Santo Sangue e la colonia di cigni che, all'inizio della mattinata, avevamo osservato da terra. Tutti gli animali che popolano i canali, tra cigni anatre ed altri che non saprei definire, sembrano essere (ormai) abituati al flusso di barche che passa per i canali e non fanno una piega quando queste quasi li sfiorano.
In sottofondo, ogni tanto, si sentono sempre i cavalli che trascinano i turisti in carrozza per un giro al trotto [non sono una grande amante delle carrozze, solitamente cerco di "ignorare" la cosa il più possibile e al massimo mi avvicino a quelle ferme per una carezza al cavallo]. Già Bruges mi piaceva "a prima vista" e devo ammettere che dopo questo giro mi è piaciuta ancora di più e stavolta vi consiglio assolutamente di farvi questo giro (il giro è all'incirca lo stesso per tutte le compagnie che offrono il servizio, può essere più lungo o più corto ma la differenza è davvero minima). Se come noi arrivate alla fine del giro che è ora di pranzo, potete andare direttamente verso la Grote Markt, la piazza principale "accanto"al burg, dove si trova il municipio di Bruges e dove si trovano moltissimi ristoranti (c'è anche "quick", una sorta di mcdonald meno pesante; comunque magari vi parlerò del dove mangiare in un post dedicato).
Ora voglio raccontarvi di Historium, una "gita" nella Bruges del '500 attraverso la storia di un giovane assistente del pittore Van Eyck [biglietto d'ingresso: 10 euro. Durata circa un'ora e mezza. Si entra dalla Grote Markt, dando le spalle al municipio il palazzo si trova alla fine della piazza sulla destra].
All'entrata ci viene data l'audioguida
(in italiano) che, in ogni sala, ci racconta con le voci dei protagonisti la storia di alcuni luoghi importanti della città. Le porte si aprono automaticamente alla fine di ogni scena per farvi accedere alla successiva. Alla fine del racconto potrete accedere alle sale della mostra dove ci sono anche diverse bacheche interattive che vi permetteranno di cimentarvi in un gioco anche abbastanza simpatico, riguardante proprio la storia che vi è stata appena raccontata (e che io non vi svelerò in anticipo!). Finita la mostra affacciatevi dalla terrazza panoramica, che affaccia proprio sulla piazza: non ne resterete delusi, ne sono assolutamente sicura. Vi lascio qualche foto del giro per concludere il post.
(il biglietto del treno costa 7.40€; il viaggio dura circa 40 minuti). Presa la cartina al punto informazioni (vi ho spiegato dove potete trovarlo nel post di qualche giorno fa, non vi ripeto tutto per non annoiarvi), ci avviamo verso il centro passando per il parco che si trova di fronte alla stazione e dove troviamo anche una colonia di cigni (saranno forse una quindicina, che scorrazzano, mangiano e nuotano noncuranti di noi "matti" che stiamo lì a fargli foto come se non ci fosse un domani). Bruges mi ha colpita fin da subito, più di tutte le altre città ed anche più di Gent che, tra le città che abbiamo visitato, è sicuramente quella che più le assomiglia.
Ci fermiamo a visitare la Cattedrale del Santo Salvatore (ingresso gratuito tranne che per l'altare sacro per cui si pagano 4 euro). Ammetto che pensavo fosse più grande, visto che si parla di cattedrale, ma in effetti non avevo pensato che Bruges è decisamente piccolina e, quindi, questa non poteva essere che così. Mi è piaciuto il fatto che gli interni fossero decisamente semplici rispetto all'idea che di solito abbiamo al riguardo: pareti spoglie (non solo qui ho notato che "hanno puntato" su altro rispetto agli affreschi sulle pareti delle chiese) e tutto il resto che compone gli interni (altare, statue, organo, eccetera) è elaborato rimanendo comunque molto semplice [mica lo so se sono riuscita a spiegarmi, ma spero di si!].
Ci spostiamo per una visita veloce alla chieda si Nostra signora e poi ci dirigiamo verso il centro vero e proprio, verso il Burg dove prendiamo un battello per farci un giro lungo i canali di Bruges [Il biglietto lo abbiamo pagato 8 euro e il giro dura circa 40 minuti; ci sono varie compagnie e vari punti di partenza, la durata ed il costo sono sempre, o quasi, gli stessi]. Da quelle barche che vi mostrano la città da un punto di vista leggermente diverso (e sapete quanto mi piace cambiare") si respira tutta l'atmosfera di tranquillità che pervade questa cittadina invasa da turisti, tra le sue case "a scalini" che tengono d'occhio chi passa per i canali e le strade, le persone che salutano le barche mentre queste passano sotto i ponti e molti ricambiano il saluto (alle volte risulta anche divertente).
Da lontano vediamo molte cose della città, tra cui una casa in legno (se non sbaglio una delle prime della città), la Chiesa del Santo Sangue e la colonia di cigni che, all'inizio della mattinata, avevamo osservato da terra. Tutti gli animali che popolano i canali, tra cigni anatre ed altri che non saprei definire, sembrano essere (ormai) abituati al flusso di barche che passa per i canali e non fanno una piega quando queste quasi li sfiorano.
In sottofondo, ogni tanto, si sentono sempre i cavalli che trascinano i turisti in carrozza per un giro al trotto [non sono una grande amante delle carrozze, solitamente cerco di "ignorare" la cosa il più possibile e al massimo mi avvicino a quelle ferme per una carezza al cavallo]. Già Bruges mi piaceva "a prima vista" e devo ammettere che dopo questo giro mi è piaciuta ancora di più e stavolta vi consiglio assolutamente di farvi questo giro (il giro è all'incirca lo stesso per tutte le compagnie che offrono il servizio, può essere più lungo o più corto ma la differenza è davvero minima). Se come noi arrivate alla fine del giro che è ora di pranzo, potete andare direttamente verso la Grote Markt, la piazza principale "accanto"al burg, dove si trova il municipio di Bruges e dove si trovano moltissimi ristoranti (c'è anche "quick", una sorta di mcdonald meno pesante; comunque magari vi parlerò del dove mangiare in un post dedicato).
Ora voglio raccontarvi di Historium, una "gita" nella Bruges del '500 attraverso la storia di un giovane assistente del pittore Van Eyck [biglietto d'ingresso: 10 euro. Durata circa un'ora e mezza. Si entra dalla Grote Markt, dando le spalle al municipio il palazzo si trova alla fine della piazza sulla destra].
All'entrata ci viene data l'audioguida
(in italiano) che, in ogni sala, ci racconta con le voci dei protagonisti la storia di alcuni luoghi importanti della città. Le porte si aprono automaticamente alla fine di ogni scena per farvi accedere alla successiva. Alla fine del racconto potrete accedere alle sale della mostra dove ci sono anche diverse bacheche interattive che vi permetteranno di cimentarvi in un gioco anche abbastanza simpatico, riguardante proprio la storia che vi è stata appena raccontata (e che io non vi svelerò in anticipo!). Finita la mostra affacciatevi dalla terrazza panoramica, che affaccia proprio sulla piazza: non ne resterete delusi, ne sono assolutamente sicura. Vi lascio qualche foto del giro per concludere il post.
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