Continuo a raccontarvi la città attraverso altri luoghi della storia del XX secolo, tra musei, luoghi ormai diventati ritrovi turistici e luoghi che dimostrano come si possa "andare oltre" e trasformare tutto in qualcosa di interessante ed istruttivo da vedere.
Comincio parlandovi del Gedenkstätte Berliner Mauer, che si trova anche vicino all'appartamento dove ho soggiornato. Si tratta del principale luogo in cui viene "ricordata" la divisione cinquantennale della Germania.
Questo sito "di ricordo" si estende per circa un chilometro, comprendendo un tratto originale del muro, delle installazioni che "mostrano" la continuazione del muro, una cappella e delle targhe esplicative (in tedesco) che raccontano cosa simboleggia il sito stesso.
Vi è anche quella che viene chiamata la "finestra della rimembranza", parete dell'"area A" tappezzata di foto che raccoglie le foto delle persone che persero la vita cercando di passare il muro: aiuta a dare un volto a queste persone che, altrimenti, sarebbero (già) dimenticate da tutti, soprattutto da chi non ha vissuto quel periodo storico se non attraverso i libri di storia. Peccato che le targhe siano solo in tedesco (almeno quelle che io ho provato a leggere) e quindi risulti difficile capirne fino in fondo il profondo significato.
Anche la East Side Gallery ha come "tema centrale" il muro di Berlino: un tratto di muro lungo poco più di un chilometro è stato trasformato da divisione a galleria d'arte a cielo aperto. Ho passeggiato per più di un'ora per vederlo tutto e soffermarmi il tempo "necessario" per osservare tutti i murales e ho visto qualcosa di più di un "pezzo di muro con dei (bei) disegni sopra", ci ho visto la voglia di trasformare
Alcuni murales, oltre ad essere veramente belli, sono molto famosi.
Ho deciso di visitare anche la"Topographie des Terrors", un progetto/museo con ingresso gratuito che cerca di raccontare il sistema del terrore instaurato dai nazionalsocialisti in Germania (e poi nei paesi occupati). Si trova proprio nell'area in cui, dal 1933 fino al 1945, si trovavano le centrali del terrore nazista.All'interno della spaziosa struttura, si trovano pannelli esplicativi che raccontano quel periodo di terrore. Vi sono i pannelli esplicativi che procedono in ordine cronologico, con spiegazioni in tedesco ed in inglese e diverse foto. Sito esaustivo nel raccontare la storia: mi e piaciuto il fatto che questa venisse raccontata principalmente attraverso le foto.
Seguendo il consiglio di chi Berlino lo aveva già visitato, sono andata anche al DDR Museum (6€ per il biglietto intero e 4€ per il ridotto). Si tratta di un museo interattivo che riguarda il quarantennio della Repubblica Democratica Tedesca. Questo museo, che si gira in poco più di un'ora, racconta com'era la vita delle persone comuni in quel quarantennio. Mostra il controllo che il potere aveva sulla vita di queste persone. La cosa più bella è che le cose esposte possono essere toccate dai visitatori del museo e credo sia inutile dirvi che proprio per questo il museo ha, per me, una marcia in più.
Concludo il giro con il Checkpoint Charlie, che mi ha veramente delusa. In funzione dal 1945 al 1990, era un posto di blocco che collegava il settore di occupazione sovietico con quello americano. Oggi, però, è solo una macchina "mangia turisti", lasciato li non per "ricordare" anche questa parte di una storia un po' ingombrante, ma solo perché i turisti continuino a passare di lì e, magari, a spendere qualche euro in più in zona dopo aver fatto una foto con gli "attori-soldati" davanti a quello che dovrebbe essere il gabbiotto del Checkpoint.
Vi lascio anche il link al set con tutte le foto scattate a Berlino
domenica 30 marzo 2014
giovedì 27 marzo 2014
Una passeggiata al parco: Il Tiergarten a Berlino
Quando sono in una città che non conosco, oltre che camminare in lungo ed in largo per le sue strade, mi piace anche passeggiare in qualche parco della città stessa. Mi piace fare queste camminate per allontanarmi dal caos cittadino e perché, spesso e volentieri, i giardini rispecchiano almeno una parte delle abitudini di chi vive una città.
Oggi vi porto al Tiergarten di Berlino. Questa passeggiata, in realtà, l'avevo cominciata seguendo un percorso consigliato dalla guida della Lonely Planet, ma "in corso d'opera" ho modificato il mio tragitto eliminando alcune cose che mi attiravano di meno e perché, di base, preferivo vivermi il parco a modo mio. Vi porto con me da un'entrata vicino a Potsdamer Platz fino alla Colonna della Vittoria e al monumento a Bismark.
Gli alberi non erano di certo verdi,visto il periodo (inizio marzo), ma nonostante fosse ancora vestito dei suoi colori invernali, questo parco lascia comunque intravedere il suo lato più bello
Sono arrivata fino alla Luiseninsel: questa zona del parco è "recintata", ma sempre accessibile tramite dei piccoli cancelli che rimangono aperti almeno durante il giorno ed è puntellato di statue che nel tardo pomeriggio, quando il sole inizia a calare, hanno una luce ed un aspetto particolare e da aiuole che durante la bella stagione fioriscono.
Continuo la passeggiata tra gli alberi, restando, lo ammetto, ammaliata dai colori particolari che alberi e corsi d'acqua assumono con la luce del tardo pomeriggio/tramonto: molto particolari, apprezzabili solo se ci si ferma un attimo per osservare ciò che ci circonda; se poi in giro c'è pochissima gente, come il giorno in cui vi sono andata a passeggiare io (favorita sicuramente dalla giornata un po' grigia e dall'aria abbastanza fredda), potrete godervi ancora di più il silenzio quasi assordante e la bellezza del parco.
La guida consigliava di andare a vedere statue, statuette, monumenti e altri posti "importanti", ma io mi sono diretta verso un punto preciso: la Siegessäule, la "Colonna della Vittoria" che si trova lungo la "Strasse des 17 Juni", alle spalle della Porta di Brandeburgo e che taglia in due il Tiergarten. Si tratta di una colonna (appunto) eretta per ricordare i trionfi militari prussiani quando Otto von Bismark era cancelliere.
Già che ero lì, ho deciso di salire fino in cima per osservare anche da li Berlino dall'alto (biglietto intero: 3 euro). Si passa prima attraverso un piccolo museo che "parla" dei monumenti in giro per il mondo costruiti con lo stesso fine di questa colonna (quindi per ricordare un periodo di trionfi militari) e poi si arriva alle scale che portano fino alla cima della colonna. La salita è abbastanza faticosa (vi dico solo che da circa 3/4 della salita c'è una sedia ad ogni livello per chi si vuole riposare), ma poi sarete ripagati dalla vista sul parco e sulla città, soprattutto se la giornata è bella (più bella di quella che ho trovato io). Se la giornata è ventosa copritevi: a 60 metri d'altezza il vento è molto fastidioso.
In cima alla colonna si trova la statua della Dea della Vittoria.
Mi sono poi fermata alla statua di Bismark che si trova proprio accanto alla colonna della vittoria: fu costruita per ricordare Bismark (appunto) ed è circondata dalle statue di Atlante (con il mondo sulle spalle), Sigfrido (che impugna la spada), una Sibilla e la personificazione della Germania che schiaccia sotto il piede un leopardo . Peccato che, però, non mi ci sia potuta avvicinare a causa di alcuni lavori.
Oggi vi porto al Tiergarten di Berlino. Questa passeggiata, in realtà, l'avevo cominciata seguendo un percorso consigliato dalla guida della Lonely Planet, ma "in corso d'opera" ho modificato il mio tragitto eliminando alcune cose che mi attiravano di meno e perché, di base, preferivo vivermi il parco a modo mio. Vi porto con me da un'entrata vicino a Potsdamer Platz fino alla Colonna della Vittoria e al monumento a Bismark.
Gli alberi non erano di certo verdi,visto il periodo (inizio marzo), ma nonostante fosse ancora vestito dei suoi colori invernali, questo parco lascia comunque intravedere il suo lato più bello
Sono arrivata fino alla Luiseninsel: questa zona del parco è "recintata", ma sempre accessibile tramite dei piccoli cancelli che rimangono aperti almeno durante il giorno ed è puntellato di statue che nel tardo pomeriggio, quando il sole inizia a calare, hanno una luce ed un aspetto particolare e da aiuole che durante la bella stagione fioriscono.
Continuo la passeggiata tra gli alberi, restando, lo ammetto, ammaliata dai colori particolari che alberi e corsi d'acqua assumono con la luce del tardo pomeriggio/tramonto: molto particolari, apprezzabili solo se ci si ferma un attimo per osservare ciò che ci circonda; se poi in giro c'è pochissima gente, come il giorno in cui vi sono andata a passeggiare io (favorita sicuramente dalla giornata un po' grigia e dall'aria abbastanza fredda), potrete godervi ancora di più il silenzio quasi assordante e la bellezza del parco.
La guida consigliava di andare a vedere statue, statuette, monumenti e altri posti "importanti", ma io mi sono diretta verso un punto preciso: la Siegessäule, la "Colonna della Vittoria" che si trova lungo la "Strasse des 17 Juni", alle spalle della Porta di Brandeburgo e che taglia in due il Tiergarten. Si tratta di una colonna (appunto) eretta per ricordare i trionfi militari prussiani quando Otto von Bismark era cancelliere.
Già che ero lì, ho deciso di salire fino in cima per osservare anche da li Berlino dall'alto (biglietto intero: 3 euro). Si passa prima attraverso un piccolo museo che "parla" dei monumenti in giro per il mondo costruiti con lo stesso fine di questa colonna (quindi per ricordare un periodo di trionfi militari) e poi si arriva alle scale che portano fino alla cima della colonna. La salita è abbastanza faticosa (vi dico solo che da circa 3/4 della salita c'è una sedia ad ogni livello per chi si vuole riposare), ma poi sarete ripagati dalla vista sul parco e sulla città, soprattutto se la giornata è bella (più bella di quella che ho trovato io). Se la giornata è ventosa copritevi: a 60 metri d'altezza il vento è molto fastidioso.
In cima alla colonna si trova la statua della Dea della Vittoria.
Mi sono poi fermata alla statua di Bismark che si trova proprio accanto alla colonna della vittoria: fu costruita per ricordare Bismark (appunto) ed è circondata dalle statue di Atlante (con il mondo sulle spalle), Sigfrido (che impugna la spada), una Sibilla e la personificazione della Germania che schiaccia sotto il piede un leopardo . Peccato che, però, non mi ci sia potuta avvicinare a causa di alcuni lavori.
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lunedì 24 marzo 2014
I viaggi e le opinioni degli altri viaggiatori
Con il post di oggi non vi porto da nessuna parte.. O meglio, in nessun posto fisico, nessuna città. Oggi volevo condividere con voi una piccola riflessione.
Mi è capitato diverse volte di chiedere consigli, idee e suggerimenti riguardanti una città che sto per visitare per la prima volta. I miei interlocutori, spesso e volentieri, farcivano il loro racconto con le loro opinioni personali più che positive. Quindi, mi appuntavo i consigli su cosa fare e vedere e cominciavo a farmi un'idea del luogo sulla base delle idee degli altri. Quasi sempre basavo la mia prima idea della città proprio sulle opinioni degli altri della stessa.
E puntualmente (o quasi) resto delusa: quando mi trovo a visitare la città in questione realizzo che, in effetti, mi ero fatta un'idea diversa dalla realtà.
Mi è successo a Volterra: avevo sentito idee ed opinioni più che positive, descrizioni bellissime e la mia idea era, prima di vederla con i miei occhi, quella che fosse molto più bella dei paesi toscani che io ritengo i più belli. Sono partita con le mie rosee idee per poi ritrovarmi faccia a faccia con la realtà: i miei gusti erano (e sono) palesemente diversi da quelli degli altri e Volterra, per quanto bella, non mi ha fatto impazzire; è un paesino medievale carino, come alcuni altri.
E anche a Berlino: ho chiesto opinioni a destra e a manca per sapere cosa vedere e accumulavo anche le idee di chi mi trovavo di fronte di volta in volta. Sono partita, quindi con un'idea più che positiva sulla città.
Ecco, quindi, il punto centrale del post, la mia riflessione: mi sono resa conto nel tempo che, quando chiedo le opinioni su un determinato luogo a chi già lo ha visto, mi faccio un'idea del posto stesso strettamente basata sulle idee altrui, un'idea che, poi, non rispecchia le mie sensazioni e la mia idea reale. E questo mi porta a rimanere delusa dalla città.
A voi è mai capitato? che ne pensate?
NB: per quanto riguarda i consigli su cosa vedere, invece, sono rimasta sempre piacevolmente sorpresa.
Mi è capitato diverse volte di chiedere consigli, idee e suggerimenti riguardanti una città che sto per visitare per la prima volta. I miei interlocutori, spesso e volentieri, farcivano il loro racconto con le loro opinioni personali più che positive. Quindi, mi appuntavo i consigli su cosa fare e vedere e cominciavo a farmi un'idea del luogo sulla base delle idee degli altri. Quasi sempre basavo la mia prima idea della città proprio sulle opinioni degli altri della stessa.
E puntualmente (o quasi) resto delusa: quando mi trovo a visitare la città in questione realizzo che, in effetti, mi ero fatta un'idea diversa dalla realtà.
Mi è successo a Volterra: avevo sentito idee ed opinioni più che positive, descrizioni bellissime e la mia idea era, prima di vederla con i miei occhi, quella che fosse molto più bella dei paesi toscani che io ritengo i più belli. Sono partita con le mie rosee idee per poi ritrovarmi faccia a faccia con la realtà: i miei gusti erano (e sono) palesemente diversi da quelli degli altri e Volterra, per quanto bella, non mi ha fatto impazzire; è un paesino medievale carino, come alcuni altri.
E anche a Berlino: ho chiesto opinioni a destra e a manca per sapere cosa vedere e accumulavo anche le idee di chi mi trovavo di fronte di volta in volta. Sono partita, quindi con un'idea più che positiva sulla città.
Ecco, quindi, il punto centrale del post, la mia riflessione: mi sono resa conto nel tempo che, quando chiedo le opinioni su un determinato luogo a chi già lo ha visto, mi faccio un'idea del posto stesso strettamente basata sulle idee altrui, un'idea che, poi, non rispecchia le mie sensazioni e la mia idea reale. E questo mi porta a rimanere delusa dalla città.
A voi è mai capitato? che ne pensate?
NB: per quanto riguarda i consigli su cosa vedere, invece, sono rimasta sempre piacevolmente sorpresa.
giovedì 20 marzo 2014
I luoghi di Berlino
A Berlino le cose da vedere sono davvero tante e non parlo solo dei luoghi più famosi. Luoghi di culto, fontane, luoghi che ci ricordano la storia e posti "da cartolina". Vi porto, oggi, a fare un giro attraverso alcuni di essi.
Partiamo da vicino ad Alexanderplatz: uscite dalla metro,andate oltre la torre della televisione e troverete alla vostra destra una chiesa, Marienkirche.
Si tratta della chiesa più antica di Berlino tra quelle arrivate intatte fino ai giorni nostri. L'edificio è molto semplice,sia esternamente che internamente. Io sono stata colpita proprio dalla sua estrema semplicità, in contrasto con alcuni particolari come gli epitaffi di personalità tedesche, l'organo e il pulpito che sono un po' meno semplici (ma non "troppo" vistosi)
Accanto ad essa si trova la fontana del Nettuno, in tedesco Neptunbrunnen. Rappresenta Nettuno (appunto) circondato da quattro statue che rappresentano i 4 fiumi maggiori della Germania (Reno, Elba, Oder e Vistola)
Sempre in zona troviamo anche il Duomo di Berlino, il Berlinerdom (si, da quando ho iniziato a studiare tedesco cerco, quando posso, di scrivere le parole in tedesco e quale migliore occasione di quando parlo di Berlino??): ovviamente monumentale, per visitarlo c'è da pagare un biglietto d'ingresso di 7 euro (prezzo intero), a mio parere leggermente troppo alto. Vi sono sepolti alcuni dei principi e re del passato tedesco.
Disquisizioni sul prezzo a parte, sicuramente una visita la merita per la sua bellezza.
Ma andiamo avanti, allontaniamoci (di poco) da Alexanderplatz e torniamo anche un po' indietro nel tempo: questi 8 metri sono tutto ciò che rimane di quelle che erano, nel '200, le mura di cinta di Berlino
E, poco distante, troviamo la Franziskaner Klosterkirche: nata come convento francescano, divenne poi una prestigiosa scuola dove studiarono persone come Bismarck. Oggi vi si tengono concerti e mostre d'arte
Sempre nei dintorni si trova Parochialkirche: da fuori è grande e sembra monumentale, dentro, invece, è molto semplice e spartana
Il penultimo "luogo" di cui vi parlo è il Sowjetisches Ehrenmal,un memoriale dedicato all'Armata Rossa "diviso in tre parti": una nel Treptower Park, una nel parco di Schönholzer Heidee una nel Tiergarten.
Questo che vedete nella foto è il terzo, vicinissimo al Bundestag.
Non potevo che concludere con la Porta di Brandeburgo, soggetto che si presta a foto spettacolari soprattutto al tramonto. Qui si trovano artisti di stratta circondati da spettatori incuriositi, personaggi travestiti da soldati con cui potete farvi una foto. Vi consiglio,però, di non lasciarvi distrarre troppo: se trovate la luce giusta lasciatevi incantare...
Partiamo da vicino ad Alexanderplatz: uscite dalla metro,andate oltre la torre della televisione e troverete alla vostra destra una chiesa, Marienkirche.
Si tratta della chiesa più antica di Berlino tra quelle arrivate intatte fino ai giorni nostri. L'edificio è molto semplice,sia esternamente che internamente. Io sono stata colpita proprio dalla sua estrema semplicità, in contrasto con alcuni particolari come gli epitaffi di personalità tedesche, l'organo e il pulpito che sono un po' meno semplici (ma non "troppo" vistosi)
Accanto ad essa si trova la fontana del Nettuno, in tedesco Neptunbrunnen. Rappresenta Nettuno (appunto) circondato da quattro statue che rappresentano i 4 fiumi maggiori della Germania (Reno, Elba, Oder e Vistola)
Sempre in zona troviamo anche il Duomo di Berlino, il Berlinerdom (si, da quando ho iniziato a studiare tedesco cerco, quando posso, di scrivere le parole in tedesco e quale migliore occasione di quando parlo di Berlino??): ovviamente monumentale, per visitarlo c'è da pagare un biglietto d'ingresso di 7 euro (prezzo intero), a mio parere leggermente troppo alto. Vi sono sepolti alcuni dei principi e re del passato tedesco.
Disquisizioni sul prezzo a parte, sicuramente una visita la merita per la sua bellezza.
Ma andiamo avanti, allontaniamoci (di poco) da Alexanderplatz e torniamo anche un po' indietro nel tempo: questi 8 metri sono tutto ciò che rimane di quelle che erano, nel '200, le mura di cinta di Berlino
E, poco distante, troviamo la Franziskaner Klosterkirche: nata come convento francescano, divenne poi una prestigiosa scuola dove studiarono persone come Bismarck. Oggi vi si tengono concerti e mostre d'arte
Sempre nei dintorni si trova Parochialkirche: da fuori è grande e sembra monumentale, dentro, invece, è molto semplice e spartana
Il penultimo "luogo" di cui vi parlo è il Sowjetisches Ehrenmal,un memoriale dedicato all'Armata Rossa "diviso in tre parti": una nel Treptower Park, una nel parco di Schönholzer Heidee una nel Tiergarten.
Questo che vedete nella foto è il terzo, vicinissimo al Bundestag.
Non potevo che concludere con la Porta di Brandeburgo, soggetto che si presta a foto spettacolari soprattutto al tramonto. Qui si trovano artisti di stratta circondati da spettatori incuriositi, personaggi travestiti da soldati con cui potete farvi una foto. Vi consiglio,però, di non lasciarvi distrarre troppo: se trovate la luce giusta lasciatevi incantare...
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lunedì 17 marzo 2014
Il lato moderno (o quasi) di Berlino
Berlino ha, ovviamente, anche un lato moderno. Un lato che si è sviluppato maggiormente, dal secondo dopoguerra ad oggi, dal "moderno" come poteva essere interpretato nel secondo dopoguerra, fino all'"ultramoderno" degli anni più recenti (diciamo così).
Comincio da Alexaderplatz, che è stata il punto di interscambio tra treni e metro per (quasi) tutta la mia settimana a Berlino. La definirei la parte moderna "più vecchia"... E anche più triste! A parte la stazione che aveva il suo fascino, gli edifici sono (credo) del secondo dopoguerra circa, sono tutti squadrati e tutti uguali e danno alla piazza un aspetto triste, molto triste.
Due cose hanno attirato la mia attenzione (e in parte mi hanno stupita): la prima è stata la fontana, con i suoi "murales" e i suoi beccucci fatti a forma di foglie.Peccato che non fosse piena d'acqua ma di spazzatura
La seconda cosa che mi ha colpita della piazza è stato l'orologio "che gira", e indica anche la suddivisone in fusi orari delle varie città. Ovviamente non potevo che caricarne un video su instagram!
Durante una mattinata "libera" dalla fiera ho deciso di salire fino alla terrazza della Torre della TV, che si trova "di fronte" ad Alexanderplatz.
Sono andata li verso le 10, quindi ho dovuto aspettare solo mezz'ora, ma il tempo d'attesa può essere anche superiore alle 3 ore!
Ogni biglietto è numerato e l'accesso è regolamentato in base proprio a questo numero: ci sono degli schermi (praticamente ovunque) dove viene indicato quali numeri possono entrare e quali devono ancora attendere (e indicano anche quanto dovrete ancora attendere).
Purtroppo il cielo era coperto e la vista, quindi, non era delle migliori; nonostante questo, però, ammetto di essere rimasta impressionata; in particolare mi ha colpita la quantità di lavori lungo tutta la città: sicuramente mi ricorderò di Berlino come una città "in cambiamento"e miglioramento.
La curiosità mi ha spinta a spostarmi a Potsdamer Platz. Non è una semplice e "normale" piazza: dalle cartine e dalla spiegazione della guida, è come un "quartiere nel quartiere": ultramoderna e fatta di grattacieli ed edifici modernissimi, qui si trova, oltre ad una galleria commerciale, il Sony Center. Sempre qui si trovava uno dei primi semafori della Germania e oggi se ne trova una riproduzione (che vi mostrerò nel video).
Ho deciso, per concludere, di parlarvi anche del Bundestag. Lo so: starete guardando questo post pensando "ma sei scema??? Mica è moderno!!". Lo so, non è moderno nel senso che è stato costruito in epoca "moderna".
Per essere precisi, è stato ricostruito sulla struttura vecchia e i "vecchi" muri sono nascosti da quelli nuovi e sono comunque visibili in alcuni punti. E non viene più chiamato Reichstag per "staccare" dal passato (buio) del paese. Questa doppia struttura, questo "vedo non vedo", questo "ricordo, ma non troppo" mi ha colpita molto.
Si può visitare solo con visita guidata e bisogna prenotare sul sito ufficiale con almeno due giorni d'anticipo. Potete scegliere tra la visita solo alla cupola o al Bundestag ed alla cupola e io, ovviamente, ho scelto la seconda opzione (costo: 17 euro). Ho scelto la visita in inglese perché per quella in italiano non c'era disponibilità durante (tutta) la settimana che ho passato in città. La visita è durata circa 60 minuti, la guida era molto chiara, si capiva senza problemi quello che diceva e vi accompagnerà fino agli ascensori per arrivare alla cupola.
Anche da qui non ho potuto che notare la quantità di lavori (di costruzione e/o ristrutturazione) che spaziano per praticamente tutta la città, oltre a tutti i monumenti principali tra cui la torre della televisione (che si vede da tutti i punti di Berlino)
Comincio da Alexaderplatz, che è stata il punto di interscambio tra treni e metro per (quasi) tutta la mia settimana a Berlino. La definirei la parte moderna "più vecchia"... E anche più triste! A parte la stazione che aveva il suo fascino, gli edifici sono (credo) del secondo dopoguerra circa, sono tutti squadrati e tutti uguali e danno alla piazza un aspetto triste, molto triste.
Due cose hanno attirato la mia attenzione (e in parte mi hanno stupita): la prima è stata la fontana, con i suoi "murales" e i suoi beccucci fatti a forma di foglie.Peccato che non fosse piena d'acqua ma di spazzatura
La seconda cosa che mi ha colpita della piazza è stato l'orologio "che gira", e indica anche la suddivisone in fusi orari delle varie città. Ovviamente non potevo che caricarne un video su instagram!
Durante una mattinata "libera" dalla fiera ho deciso di salire fino alla terrazza della Torre della TV, che si trova "di fronte" ad Alexanderplatz.
Sono andata li verso le 10, quindi ho dovuto aspettare solo mezz'ora, ma il tempo d'attesa può essere anche superiore alle 3 ore!
Ogni biglietto è numerato e l'accesso è regolamentato in base proprio a questo numero: ci sono degli schermi (praticamente ovunque) dove viene indicato quali numeri possono entrare e quali devono ancora attendere (e indicano anche quanto dovrete ancora attendere).
Purtroppo il cielo era coperto e la vista, quindi, non era delle migliori; nonostante questo, però, ammetto di essere rimasta impressionata; in particolare mi ha colpita la quantità di lavori lungo tutta la città: sicuramente mi ricorderò di Berlino come una città "in cambiamento"e miglioramento.
La curiosità mi ha spinta a spostarmi a Potsdamer Platz. Non è una semplice e "normale" piazza: dalle cartine e dalla spiegazione della guida, è come un "quartiere nel quartiere": ultramoderna e fatta di grattacieli ed edifici modernissimi, qui si trova, oltre ad una galleria commerciale, il Sony Center. Sempre qui si trovava uno dei primi semafori della Germania e oggi se ne trova una riproduzione (che vi mostrerò nel video).
Ho deciso, per concludere, di parlarvi anche del Bundestag. Lo so: starete guardando questo post pensando "ma sei scema??? Mica è moderno!!". Lo so, non è moderno nel senso che è stato costruito in epoca "moderna".
Per essere precisi, è stato ricostruito sulla struttura vecchia e i "vecchi" muri sono nascosti da quelli nuovi e sono comunque visibili in alcuni punti. E non viene più chiamato Reichstag per "staccare" dal passato (buio) del paese. Questa doppia struttura, questo "vedo non vedo", questo "ricordo, ma non troppo" mi ha colpita molto.
Si può visitare solo con visita guidata e bisogna prenotare sul sito ufficiale con almeno due giorni d'anticipo. Potete scegliere tra la visita solo alla cupola o al Bundestag ed alla cupola e io, ovviamente, ho scelto la seconda opzione (costo: 17 euro). Ho scelto la visita in inglese perché per quella in italiano non c'era disponibilità durante (tutta) la settimana che ho passato in città. La visita è durata circa 60 minuti, la guida era molto chiara, si capiva senza problemi quello che diceva e vi accompagnerà fino agli ascensori per arrivare alla cupola.
Anche da qui non ho potuto che notare la quantità di lavori (di costruzione e/o ristrutturazione) che spaziano per praticamente tutta la città, oltre a tutti i monumenti principali tra cui la torre della televisione (che si vede da tutti i punti di Berlino)
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venerdì 14 marzo 2014
Berlino e la memoria del XX secolo
Sapete quanto a me piaccia camminare, passeggiare per le strade di una città (soprattutto se la visito per la prima volta), per osservarla scorrere cercando di capirne "l'anima". Anche a Berlino ho cercato di mantenere (almeno in parte) la mia preferenza per le lunghe passeggiate allo stare al chiuso visitando i musei. Certo, ho visitato anche alcuni musei, ma in questo post, il primo in cui vi parlo della mia settimana berlinese, vi parlerò di una passeggiata di poco più do un'ora.
Sfogliando la mia lonely planet, ho trovato un percorso a piedi suggerito che riguarda la "Berlino ebraica". La storia del '900 la conosciamo tutti, non c'è di certo bisogno di ripeterla, e io mi sono lasciata rapire dalla descrizione della guida e dalla storia di questi luoghi "simbolo" della storia stessa.
La passeggiata inizia, ovviamente, dalla Sinagoga. Bella, non troppo imponente, incastonata con le sue cupole tra gli altri palazzi, era il maggiore luogo di culto della Germania; oggi all'interno vi è un museo ed è anche un luogo di incontro par la comunità.
Poco distante c'è la "Jüdische Mädchenschule": era una scuola femminile ebraica. Venne riaperta nel 2012 (quindi anche "poco" tempo fa) come galleria d'arte e ristorante.
Continuo fino alla "Der Verlassene Raum" (La stanza abbandonata), un'installazione artistica. In un "palchetto" ci si trova davanti ad un tavolo e due sedie, di cui una a gambe all'aria: vuole ricordare (la guida dice "commemorare") gli ebrei che furono costretti a lasciare le loro case di corsa senza potervi mai fare ritorno. Non lasciatevi ingannare da una foto (sia la mia che tutte quelle che trovate in rete) e(/o) dalla descrizione di una guida. Non si tratta semplicemente di un tavolo e due sedie, quando ci si trova veramente lì davanti non si può che riflettere...
Lungo la Grosse Hamburger Strasse, si trova la "Missing House". Sicuramente la riconoscerete, perché si nota quello spazio dove, una volta, vi era un palazzo che è stato distrutto da una bomba.
Sui palazzi accanto si trovano delle targhe commemorative delle famiglie ebree che persero la vita a causa di quella bomba. Famiglie scomparse bruscamente mentre stavano semplicemente vivendo la loro vita.
Poco più avanti si trova quella che era nata come scuola maschile ebraica: fondata nel 1788 e chiusa dai nazisti, sopravvisse senza danni alla guerra. Oggi è frequentata da ragazzi e ragazze di religione ebraica e non.
Accanto alla scuola si trova il cimitero ebraico: piccolo ed immerso nel verde. Ammetto che è uno dei luoghi che mi ha colpita di più durante il mio giro. Non è "affollato" come i cimiteri che mi è capitato di vedere, le tombe sono ordinate e "composte" ed è molto verde.
.
Arrivata a questo punto mi allontano dalla zona di Scheunenviertel, saltando l'ultimo punto del percorso consigliato dalla guida (mi piace "rifare" i percorsi adattandoli a ciò che preferisco fare in quel momento) e prendo la metro per andare all'Holocaust Mahnmal, vicino alla Porta di Brandeburgo. Si tratta di un monumento costruito per ricordare le vittime ebree in Europa. Le 2700 stele, tutte delle stesse dimensioni, sono state costruite su un terreno in discesa per cui, quelle "al centro" sembrano essere più alte delle altre: girando "senza una meta" si percepisce la loro "serietà" e freddezza. Sembra di trovarsi in un luogo senza tempo, con tanti volti e forti ricordi del passato.
Questo è un posto che non si può non visitare, sia per ciò che rappresenta che per le sensazioni che dà ai visitatori.
Questa è la cartina che si trova sulla guida (Lonely Planet) che condivido qui con voi per farvi capire che giro ho fatto. L'unica differenza è che l'ultimo punto segnato (il numero 7; si tratta della "Haus Schwarzenberg", ovvero tre piccoli musei sulla storia degli ebrei durante il Nazismo), l'ho "sostituito" con l'Holocaust Mahnmal raggiunto con la metro.
La cartina dice che c'è bisogno di un'ora per completarlo, io ci ho messo circa 45 minuti in più. Ho deciso di andare con molta calma (includendo anche una pausa caffè per scaldarmi visto il freddo) e ho cercato di far emergere il mio lato più riflessivo: viaggiare, in fondo, serve anche per questo; E vedere questi edifici mi ha portato a riflettere sulla storia passata (anche se "recente") e su cosa è sopravvissuto alle follie del passato.
Sfogliando la mia lonely planet, ho trovato un percorso a piedi suggerito che riguarda la "Berlino ebraica". La storia del '900 la conosciamo tutti, non c'è di certo bisogno di ripeterla, e io mi sono lasciata rapire dalla descrizione della guida e dalla storia di questi luoghi "simbolo" della storia stessa.
La passeggiata inizia, ovviamente, dalla Sinagoga. Bella, non troppo imponente, incastonata con le sue cupole tra gli altri palazzi, era il maggiore luogo di culto della Germania; oggi all'interno vi è un museo ed è anche un luogo di incontro par la comunità.
Poco distante c'è la "Jüdische Mädchenschule": era una scuola femminile ebraica. Venne riaperta nel 2012 (quindi anche "poco" tempo fa) come galleria d'arte e ristorante.
Continuo fino alla "Der Verlassene Raum" (La stanza abbandonata), un'installazione artistica. In un "palchetto" ci si trova davanti ad un tavolo e due sedie, di cui una a gambe all'aria: vuole ricordare (la guida dice "commemorare") gli ebrei che furono costretti a lasciare le loro case di corsa senza potervi mai fare ritorno. Non lasciatevi ingannare da una foto (sia la mia che tutte quelle che trovate in rete) e(/o) dalla descrizione di una guida. Non si tratta semplicemente di un tavolo e due sedie, quando ci si trova veramente lì davanti non si può che riflettere...
Lungo la Grosse Hamburger Strasse, si trova la "Missing House". Sicuramente la riconoscerete, perché si nota quello spazio dove, una volta, vi era un palazzo che è stato distrutto da una bomba.
Sui palazzi accanto si trovano delle targhe commemorative delle famiglie ebree che persero la vita a causa di quella bomba. Famiglie scomparse bruscamente mentre stavano semplicemente vivendo la loro vita.
Poco più avanti si trova quella che era nata come scuola maschile ebraica: fondata nel 1788 e chiusa dai nazisti, sopravvisse senza danni alla guerra. Oggi è frequentata da ragazzi e ragazze di religione ebraica e non.
Accanto alla scuola si trova il cimitero ebraico: piccolo ed immerso nel verde. Ammetto che è uno dei luoghi che mi ha colpita di più durante il mio giro. Non è "affollato" come i cimiteri che mi è capitato di vedere, le tombe sono ordinate e "composte" ed è molto verde.
.
Arrivata a questo punto mi allontano dalla zona di Scheunenviertel, saltando l'ultimo punto del percorso consigliato dalla guida (mi piace "rifare" i percorsi adattandoli a ciò che preferisco fare in quel momento) e prendo la metro per andare all'Holocaust Mahnmal, vicino alla Porta di Brandeburgo. Si tratta di un monumento costruito per ricordare le vittime ebree in Europa. Le 2700 stele, tutte delle stesse dimensioni, sono state costruite su un terreno in discesa per cui, quelle "al centro" sembrano essere più alte delle altre: girando "senza una meta" si percepisce la loro "serietà" e freddezza. Sembra di trovarsi in un luogo senza tempo, con tanti volti e forti ricordi del passato.
Questo è un posto che non si può non visitare, sia per ciò che rappresenta che per le sensazioni che dà ai visitatori.
Questa è la cartina che si trova sulla guida (Lonely Planet) che condivido qui con voi per farvi capire che giro ho fatto. L'unica differenza è che l'ultimo punto segnato (il numero 7; si tratta della "Haus Schwarzenberg", ovvero tre piccoli musei sulla storia degli ebrei durante il Nazismo), l'ho "sostituito" con l'Holocaust Mahnmal raggiunto con la metro.
La cartina dice che c'è bisogno di un'ora per completarlo, io ci ho messo circa 45 minuti in più. Ho deciso di andare con molta calma (includendo anche una pausa caffè per scaldarmi visto il freddo) e ho cercato di far emergere il mio lato più riflessivo: viaggiare, in fondo, serve anche per questo; E vedere questi edifici mi ha portato a riflettere sulla storia passata (anche se "recente") e su cosa è sopravvissuto alle follie del passato.
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martedì 11 marzo 2014
#InstaBerlino: alcune delle foto berlinesi da instagram
Dopo aver condiviso le informazioni utili su Berlino e mentre sto organizzando tutto il materiale per condividerlo qui sul blog,ho deciso di condividere con voi le foto che io preferisco tra le più di 30 che ho caricato su Instagram.
Nel frattempo preparatevi: ho tanto di quelle cose da scrivervi, raccontarvi e farvi vedere tramite foto e video, che con Berlino vi terrò compagnia per tutto il prossimo mese (con uno o due intermezzi su altri argomenti. Vorrei condividere con voi alcune riflessioni sul mondo dei viaggi fatte negli ultimi tempi).
I came home Saturday night from my trip to Berlin and, after sharing up on the blog the information about the city and while I arrange all the material to share with you here on the blog, I share with you pictures which I prefer between those which I uploaded on Instagram.
I have so much things to write, so much photos and video to work on, that i vill talk about Berlin for 3 or 4 weeks (with one or two interlude about other topics. I would share with you some thoughts that I've done lately)
Check Point Charlie
La Fontana del Nettuno
Berliner Fernsehturm
Tramonti visti dal treno
Murales della East Side Gallery
I treni della metro di una volta
Ciò che rimane delle mura del '200
La cupola del Bundestag vista dall'interno
Marienkirche
Il Duomo di Berlino
Nel frattempo preparatevi: ho tanto di quelle cose da scrivervi, raccontarvi e farvi vedere tramite foto e video, che con Berlino vi terrò compagnia per tutto il prossimo mese (con uno o due intermezzi su altri argomenti. Vorrei condividere con voi alcune riflessioni sul mondo dei viaggi fatte negli ultimi tempi).
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