Pistoia offre tanto per i bambini e tanto anche per gli adulti. Oggi vi porto in giro per alcuni luoghi adatti agli adulti e, in piccola parte, anche ai bambini. Iniziamo da Villa Garzoni, a Collodi, di cui abbiamo visitato lo splendido giardino.
Venne costruita nel 1640 ed è il primo esempio di giardino all'italiana (tanto che venne preso come esempio per il giardino di Versailles e della Reggia di Caserta). Facciamo un giro per il giardino, dove i giardinieri si stavano occupando delle piante, e devo ammettere che la scalinata, dal disegno molto interessante, mi ha ricordato molto quella del Mostiero do Bom Jesus di Braga, in Portogallo. Molti sono gli animali che vivono il giardino: cigni, pavoni ed anatre nel giardino (mi sarebbe piaciuto vedere i pavoni, oltre che sentirne il verso molto particolare, lo ammetto). In una serra a loro dedicata troviamo anche le farfalle: vi si trovano specie originarie delle zone tropicali ed equatoriali (anche se non tutte) e si tratta, tra le specie esistenti, delle più grandi e colorate; all'interno della serra è stato ovviamente ricreato un ambiente tropicale, ricordatevene se passate anche da qua! Tutte le farfalle arrivano qui come crisalidi e, infatti, si trovano sia farfalle che volano in giro per la serra o che mangiano, sia molte crisalidi in spazi a loro dedicati. Ammetto che, non avendole mai viste, un po' (abbastanza, anzi) mi hanno impressionata! State molto attenti a dove mettete i piedi perché molte piccole farfalle si posano per terra e rischiate di camminarci sopra (ve lo dico perché stava capitando proprio a me perché non le avevo assolutamente notate e per fortuna sono stata avvisata per tempo). Se pensate di passare sia di qua che dal parco di Pinocchio ricordate che c'è il biglietto cumulativo. Abbiamo pranzato al ristorante della villa (dopo essere andati a visitare anche il parco di Pinocchio, poco distante) e devo ammettere che è stato un pranzo niente male!
[Il ristorante è accanto alla villa, ci si entra anche dal giardino. da quello che ho visto ci si possono organizzare anche matrimoni]
In questi due giorni, prima il sabato pomeriggio (dopo la visita al giardino zoologico) e poi la domenica mattina, abbiamo visitato due vivai e questo mi ha fatto scoprire quanto la zona di Pistoia sia importante in questo senso. Il Vivaio Mati 1909, vivaio "di famiglia", dedica tanto spazio a grandi e piccoli con i corsi dell'Accademia del giardino ed i centri estivi per i ragazzi. Sempre del vivaio è il ristorante agrituristico "Toscana Fair" (ristorante agrituristico significa che il 70% dei prodotti che vengono utilizzati devono essere toscani). La domenica mattina abbiamo visitato il Vivaio Tesi, il maggiore vivaio della zona di Pistoia (e d'Italia). Non vendono a privati, ma esclusivamente all'ingrosso, ma comunque è possibile organizzarsi per una visita "turistica" al vivaio (decisamente bello grande, direi!!!).
La domenica mattina, dopo la visita al vivaio Tesi, verso le 11 andiamo a vedere il Fregio Robbiano che si trova ad ornare la facciata dell'Ospedale del Ceppo. Il fregio si chiama "Robbiano" perché realizzato dalla famiglia Della Robbia (che avevamo già incontrato a dicembre, in Terre di Siena, durante la visita a Radicofani)
e l'ospedale si chiama "del ceppo" perché, secondo la leggenda, nel 1277 la Madonna apparve a due pistoiesi e disse loro di costruire un ospedale dove si trovava un ceppo morto in fiore. Ammetto che, questo, è stato per me uno dei pezzi forti del tour perché è un importante pezzo dell'arte del passato. Dalla piazza antistante l'ospedale non lo si vede perché coperto dalle impalcature che stanno usando per restaurarlo e per le visite guidate a cui sarà possibile partecipare fino al 31 agosto 2015. La signora che ci ha fatto da guida ci ha spiegato tutto nel minimo dettaglio, in maniera decisamente esaustiva e mi è piaciuto molto ascoltare la storia (anche e soprattutto di Pistoia, città che non conoscevo). [Un grazie speciale va a Discover Pistoia, che ha fatto si che potessimo condividere le foto del fregio]
La visita più interessante in assoluto, per me, è stata, comunque, quella che ci hanno riservato per la fine del tour la domenica subito dopo pranzo. Ritorniamo all'ospedale del Ceppo dove andiamo a visitare il teatro anatomico più piccolo del mondo. Fu un teatro anatomico attivo ed utilizzato dal 1785 al 1844, quando le scuole di medicina non vennero "soppiantate dalla facoltà universitarie di medicina". In realtà, comunque, la destinazione principale di questo ritorno all'ospedale (oggi non più in uso) era la visita alla Pistoia sotterranea. Il percorso che seguiamo è quello che, una volta, seguiva il percorso del torrente Brana che venne interrato quando venne costruita la terza cinta muraria per difendere la città di Pistoia.
Passiamo sotto diversi edifici dell'ospedale stesso, passiamo davanti un frantoio ed al Mulino Beccaccini: si tratta di un mulino battibecco costruito nel 1833 e rimasto in uso fino agli anni '40. In circa 40 minuti arriviamo alla fine di questo tratto sotterraneo (quello oggi percorribile) uscendo al di fuori del perimetro dell'ospedale. Come vi dicevo poco sopra, questa è stata la visita che mi ha più intrigata: mi piace lo scoprire anche cosa c'è nei "sotterranei delle città", su cosa si reggono i palazzi di oggi e cosa accadeva una volta nelle viscere delle città, quelle viscere che oggi ignoriamo, ma sono sempre lì pronte a svelarci i loro segreti (e poi bisogna anche ammettere che, col caldo, lì sotto si stava proprio bene!). Esiste un biglietto cumulativo per il fregio più la Pistoia sotterranea (quando esiste questo tipo di biglietto, personalmente e ovviamente, lo consiglio sempre), entrambe le visite sono guidate e si passa sempre e comunque dall'Ospedale (quindi non potete sbagliarvi)
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