Pistoia non l'avevo ancora mai vista, nonostante la Toscana io l'abbia girata un bel po'. Lo scorso fine settimana, da venerdì 12 a domenica 14 giugno, ho avuto la possibilità di vederla e conoscere la zona grazie al blogtour "#ipinocchietti" (ringrazio ancora tantissimo sia il consorzio turistico di Pistoia che Armando Alibrandi dalla Gazzetta di Pistoia per l'invito). L'aspetto più importante di questo fine settimana era quello del cosa si può fare con i bambini a Pistoia e dintorni e oggi, anche se solitamente non scrivo di viaggi con i bambini (ditelo che non ve ne eravate ancora accorti :P) voglio parlarvi proprio di questo aspetto della città e di due luoghi in particolare.
Iniziamo dal Parco di Pinocchio, che si trova a Collodi (per prezzi ed orari vi rimando al sito ufficiale del parco), e che io avevo visitato da bambina, quando mamma mi ci portò durante una delle nostre vacanze in Toscana. Devo ammettere che ne avevo un ricordo diverso, forse crescendo l'ho "modificato a modo mio" o forse, più semplicemente e più probabilmente, mente ed occhi da adulta me lo hanno fatto vedere in modo diverso. Davanti a me vedevo, nel frattempo, i bambini (soprattutto quelli più piccoli, come il "patato" di Francesca del blog "patatofriendly", divertirsi come matti tra le giostre, i giochi, gli spettacoli di marionette e la scoperta dei personaggio della storia di Pinocchio (a quanto pare, nel nostro gruppo, ha avuto molto successo la balena).
Come vi dicevo all'inizio, all'interno del parco ci sono anche dei giochi che tutti possono usare: una volta pagato il biglietto d'ingresso, i bambini possono giocare con i Giochi di Geppetto, composti da strutture in legno e divertirsi sulle giostre antiche, costruite prima del 1950, restaurate e rese funzionanti di nuovo; come "giochi per tutti", adulti compresi, troviamo poco distanti da quest'area, il "gioco dell'oca di Pinocchio", realizzato con piastrelle di ceramica dipinta a mano da Eugenio Taccini e dove si gioca in prima persona facendo da pedine per se stessi.
Credo che questo parco sia veramente un posto dove torniamo tutti un po' bambini.
Proseguiamo con il Giardino zoologico inaugurato da Raffaello Galardini, grande appassionato di natura ed animali, il 19 aprile 1970. La sua dedizione ed i continui investimenti gli hanno permesso di vincere la scommessa dando vita ad una struttura istituzionale sostenuta economicamente solo dai visitatori.
zoo privato che si mantiene grazie ai biglietti d'ingresso e ad altre attività come i centri estivi per i bambini. Chiamarlo semplicemente "zoo" o "giardino zoologico", però, credo sia estremamente riduttivo! Qui l'attenzione agli animali e ad un loro (eventuale) recupero (per qualsiasi loro problema) viene prima di qualsiasi altra cosa. Non voglio "farti divertire guardando animali chiusi nelle loro grandi gabbie", ma farti comprendere gli animali ed il loro mondo e proprio per questo mi sono dovuta ricredere sull'idea che avevo degli zoo, che vedevo come luoghi "dove stare a guardare animali chiusi dentro delle gabbie (più o meno grandi)". L'impegno del giardino, oltre che appunto insegnare il rispetto per la natura e gli animali, è quello di prendersi cura delle specie presenti all'interno dello zoo stesso ed è impegnato in programmi internazionali di conservazione degli animali minacciati di estinzione (EEP European Endangered Species Programmes) in collaborazione con il network degli zoo europei.
Nella zona degli elefanti e delle giraffe si trovano delle macchinette col cibo che, per 0,20 euro, "a porzione", è possibile dare agli animali e i bambini si divertivano tantissimo soprattutto con le giraffe, che allungavano la loro lingua lunghissima per farsi dare il cibo (e anche io e Elisa, devo ammetterlo, ci siamo divertite a tornare bambine ed a dare da mangiare sia alle giraffe che all'elefante).
Gli animali che si trovano qui non sono stati presi dalla natura "per essere messi in mostra", ma o sono nati qua oppure sono "presi in prestito" (Cito dal loro sito: [...]"I trasferimenti seguono progetti per la salvaguardia delle specie minacciate o programmi di collaborazione tra zoo."[...]). Noi tutti ci siamo emozionati durante la visita proprio per tutti questi aspetti e la cura e la passione che lo staff mette nel suo lavoro.
Pistoia per i bambini, comunque, non è soltanto questo: il vivaio Mati 1909 organizza laboratori per i bambini e il suo ristorante ha un menù dedicato ai più piccoli. Rimanendo sempre in città, per i bimbi troviamo anche i parchi giochi come il "giardino volante" In più, tutti i ristoranti dove siamo andati a mangiare ci hanno detto che per i più piccoli hanno un menù dedicato.
Siete mai stati a Pistoia con i vostri bambini? Come vi siete trovati?
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