Uno dei modi per scoprire Stromboli è fare un'escursione in barca intorno all'isola. Ci sono varie compagnie (tutte molto piccole e in effetti "compagnie" forse è un parolone) che portano in giro i turisti: il prezzo, almeno per il giro dell'isola, è sempre di 25 euro per tutte le compagnie mentre cambia il tipo di barca che utilizzano (gommone o barche più o meno grandi).
Noi, dalle 10:30 alle 13:00 circa, il nostro giro lo abbiamo fatto con Antonio, un simpaticissimo signore strombazzano che ci ha anche raccontato tante cose sull'isola. [Se, in caso di visita con guida, siete quel tipo di persone che cercano solo le informazioni strettamente indispensabili e niente di più allora non andate con lui (anche se è davvero un peccato!) e non credete a chi vi dirà che quella barca non va bene per le foto solo per attirarvi così che scegliate loro per l'escursione]. Partiti dal piccolo molo passiamo davanti "l'uomo che dorme", una "bomba di lava" che si è raffreddata al contatto con l'acqua del Tirreno chiamata così perché assomiglia ad un uomo sdraiato ("che dorme"). Poco più avanti troviamo l'antica sciara lungo cui, una volta, scendeva la lava che usciva dal vulcano durante le sue eruzioni. Più l'escursione va avanti più sono rimasta stupita dal colore dell'acqua cristallina intorno all'isola, colore che raramente ho visto viaggiando per il mondo negli anni.
Arriviamo quindi a Ginostra, una piccola frazione dell'isola che è possibile raggiungere solo ed esclusivamente via mare. Qui gli abitanti sono pochissimi, cosa che si nota girando per le sue stradine e Antonio ci ha raccontato che qui ci sono solo 29 residenti ed una sola bambina [ho provato ad immedesimarmi in quest'unica bimba e non sono riuscita ad immaginarmi come possa essere vivere al posto suo]. Troviamo un piccolo bar (l'unico che abbiamo visto nei dintorni) e ci fermiamo, insieme anche agli altri in escursione con noi, a prendere una granita... Serve dire quanto fosse buona??? Mentre eravamo la, a goderci l'ombra e la granita, mi (/ci) è capitato di ascoltare la conversazione di alcuni abitanti di Ginostra e, in particolare, una signora che parlava di turisti e spazzatura, turisti che sporcano buttando le sigarette per strada anziché nei cestini... Posso dirvi che, mentre tornavamo alla barca, ho visto un solo cestino, al piccolo porto di Ginostra? Do perfettamente ragione alla signora, ma sarei voluta tornare a chiederle dove pensava che si potesse buttare la spazzatura e come un turista poteva fare (a meno che non siano degli stolti maleducati, se gli dai i mezzi vedi che la spazzatura non la lasciano per strada... O almeno, questo è il mio pensiero). Risaliti in barca continuiamo il giro dell'isola, che vista dal mare mi è sembrata molto diversa, e ormai siamo quasi a metà del giro (e non abbiamo rimesso piede a terra fino alla fine del giro).
Passiamo davanti la Sciara di fuoco: vi ricordate l'ultimo post su Stromboli in cui vi raccontavo e consigliavo di arrivare fino all'osservatorio ed osservarla da lì perché era bellissima? Ecco, vista dal mare è anche meglio! Le uniche due differenze sono che dal mare non sentite il suo borbottio (vederla in entrambe le situazioni sarebbe il massimo, se potete) e, se possibile, si nota ancora di più il fumo che, costantemente, esce dal cratere del vulcano. Vedere come il vulcano è vivo e segnala sempre e costantemente questa sua presenza e vitalità è impressionante (o almeno lo è stato per me nei 4 giorni che passati sull'isola). Nella zona di mare che si trova proprio davanti la sciara si ampre un profondo canyon sottomarino.
La "tappa finale" è stato lo Strombolicchio, il grosso scoglio che si trova davanti l'isola. Visto da vicino è ancora più grande, imponente ed impressionante che visto comodamente seduti sulla spiaggia. Sapevate che, in realtà, lo Strombolicchio è più antico dell'isola di Stromboli? Antonio ci ha raccontato che lo Strombolicchio è nato i milione di anni fa, mentre l'isola "solo" 100mila! In cima si trova un faro dove ha vissuto un guardiano, se non ricordo male, fino a metà degli anni '60 e veniva rifornito di viveri e beni di varia necessità con l'uso una carrucola che andava a gas. Il faro lo si vede da lontano (e dal traghetto) e questa carrucola è visibile avvicinandosi con le barche (non so se tutti vi portano a vederla, ma dubito che la saltino perché è sicuramente un pezzo interessante della storia dell'isola e di ciò che la circonda).
Arrivati qua Antonio ha fermato la barca dandoci la possibilità di farci un bel bagno rinfrescante prima di ritornare a terra.
Vorrei concludere il post con una riflessione su un fatto di cui ho sentito parlare Antonio con uno dei nostri compagni di gita (mi sa che alla fine lo odierete per quante volte l'ho nominato): Antonio raccontava che a Stromboli, negli ultimi anni, chi si occupa di turismo (ristoranti, alberghi, chi fa escursioni) punta più ai turisti singoli che spendono, ma poi probabilmente non tornano, piuttosto che ai turisti "normali" che con prezzi più bassi ed accessibili potrebbero decidere di ritornare più volte a fare le vacanze a Stromboli. Non sta a me, ovviamente, decidere la strategia turistica migliore per Stromboli e gli strombolani, ma credo che Stromboli sia uno di quei posti che dovrebbero essere accessibili a quanto più persone possibili (e sarebbe capace di invogliarli a tornare già solo con la sua bellezza naturale).
Nessun commento:
Posta un commento