
Si legge in maniera abbastanza veloce, peccato che i capitoli in cui racconta della sua vita "a casa", ad esempio quelli riguardo la meditazione, siano a tratti noiosi, anche se necessari al libro (che potremmo definirlo un viaggio interiore lungo 416 pagine). Se lo consiglio? Si, decisamente si!
Ci sono, nell'ultimo capitolo, un paio di passaggi che mi hanno colpita, forse perché in parte ci ritrovo anche me stessa, ed ho deciso di riportarveli qua per concludere il post di oggi:
"[...]non avevo viaggiato con l'intenzione di scoprire altro all'infuori di me stesso. E il vero significato di tutti i miei viaggi non era ciò che ero giunto a credere o no sul mondo, ma quanto avevo appreso su me stesso. Se ripenso ai miei viaggi, vi scopro un desiderio quasi ossessivo di esperienze attraverso cui accrescere la mia coscienza di me. Avevo bisogno di esperienze nuove per continuare a scuotermi.[...]"
[...] "quando le cose andavano male, la mia vita non funzionava, salivo su un aereo e andavo lontano. Non tanto per fuggire i miei problemi quanto per assumere un punto di vista differente. Scoprii che era un buon sistema. Tornavo alla mia vita di ogni giorno provvisto di un nuovo equilibrio interiore.[...]"
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