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venerdì 30 novembre 2012

Le Città Invisibili: Zaira (Italo Calvino)

Come si può capire dal titolo, sto leggendo il libro "Le Città Invisibili" di Italo Calvino. L'ho ripreso dopo anni da quando lo lessi per la prima volta per sostenere un esame (per la precisione quello di After Effects).Si tratta di un libro molto bello e perfetto per chi, come me, viaggia molto (diciamo anche per chi ha fatto del viaggio e della scoperta uno stile di vita).
Vorrei cominciare una serie di post in cui riporto alcune delle frasi più belle e che più rispecchiano il significato del viaggio, della scoperta, del cercare di carpire cosa si cela dietro quello che vediamo quando visitiamo una nuova città (od un nuovo paese in generale.
Comincio con un estratto del testo che parla della città di "Zaira" dal capitolo "le città e la memoria. 3."

"[...] Inutilmente, magnanimo Kublai, tenterò di descriverti la città di Zaira dagli alti bastioni.
Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte a scale, di che sesto gli archi dei porticati, di quali lamine di zinco sono ricoperti i tetti; ma so che già sarebbe come non dirti nulla.
Non di questo è fatta la città, ma di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato: la distanza dal suolo d’un lampione e i piedi penzolanti d’un usurpatore impiccato; il filo teso dal lampione alla ringhiera di fronte e i festoni che impavesavano il percorso del corteo nuziale della regina; l’altezza di quella ringhiera e il salto dell’adultero che la scavalca all’alba; l’inclinazione d’una grondaia e l’incedervi d’un gatto che s’infila nella stessa finestra; la linea di tiro della cannoniera apparsa all’improvviso dietro il capo e la bomba che distrugge la grondaia; gli strappi delle reti da pesca e i tre vecchi che seduti sul molo a rammendare le reti si raccontano per la centesima volta la storia della cannoniera dell’usurpatore, che si dice fosse un figlio adulterino della regina, abbandonato in fasce lì sul molo.
Di quest’onda che rifluisce dai ricordi la città s’imbeve come una spugna e si dilata.
Una descrizione di Zaira quale è oggi dovrebbe contenere tutto il passato di Zaira.
Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole."

V&A Museum: Danni della II Guerra Mondiale

Il passato di una città rimane sempre visibile ed è, secondo me, a quello che si deve guardare per comprenderla fino in fondo. C'è sempre qualcosa di "invisibile" o ben nascosto anche nella più piccola crepa di un muro che merita di essere osservato e capito.

mercoledì 28 novembre 2012

L'Aquila, il terremoto e la ricostruzione

Per completare il giro in Abruzzo della scorsa settimana ho deciso di fare una sosta a L'Aquila. Parte del centro storico era chiusa per via di alcune scosse sentite nei giorni precedenti alla mia visita.

La cosa che più mi ha colpita de L'Aquila, oltre al flusso costante di "turisti macabri" che girano quasi estasiati di fronte ai danni ed alla distruzione, è la desolazione che si è impossessata del centro di questa città e che lascia senza parole chi, come me, si è addentrata in quelle strade con gli occhi di chi si fa domande e vede non la distruzione, ma la ricostruzione che avanza...

Il 99% degli esercizi commerciali del centro storico della città sono chiusi a causa dei danni riportati la notte del terremoto e le strade sono letteralmente deserte: si incrociano solo pochissimi aquilani oltre agli operai addetti alla ricostruzione dei palazzi: molti sono i palazzi messi semplicemente in sicurezza, ma tantissimi sono quelli che sono in ricostruzione; da lontano L'Aquila mostra decine e decine di gru che stanno li per rimettere in piedi questa città.

Quando si gira per queste strade non si può non pensare e riflettere sul fatto che le cose peggiori arrivano sempre quando non si è del tutto preparati. Ma la buona volontà e la voglia di tirarsi su sono due cose molto importanti.

Vi lascio alle foto, per farvi capire meglio le mie parole. A questo link trovate il set che ho creato su flickr, con tutte le foto.

To complete the tour in Abruzzo that we did last week, we decided to make a stop in L'Aquila. Part of the center was closed because of few shakes of earthquakes felt in the days before our visit.

The thing that struck me in L'Aquila, in addition to the large amount of "macabre tourist" turning remaining open-mouthed in front of the damage and destruction (even if they were in front of a work of Bernini), is the desolation who stole the heart of this city, and that leaves speechless those who, like me, has traveled around the streets looking through the eyes of those who are asking questions and sees not the destruction, but the reconstruction advancing...

The 99% of the shops in the historic center of the city are closed because of the damage they have suffered the night of the earthquake and the roads are like a desert: you can find only few inhabitants of the city and some of the workers involved in the reconstruction of the buildings.
There are many buildings simply put in safety but many are those who are under reconstruction; from afar, L'Aquila shows the profiles of dozens of cranes that are there to revive this city.

When you turn on these streets, you are forced to think and reflect on the fact that the worst things always come when you are not fully prepared. But the good will and the desire to get up are two very important things.

I leave you to the photos, to make you understand my words. At this link you can find the set that I created on Flickr, with all the pictures.

i danni del terremoto

le strutture di sostegno dei palazzi danneggiati

le strutture di sostegno dei palazzi danneggiati

le strutture di sostegno dei palazzi danneggiati

Le strade della città

I sogni giusti

Amarcord, un pensiero per L'Aquila


lunedì 26 novembre 2012

Abruzzo: un mare di nuvole

Durante i due giorni che ho passato in Abruzzo, durante il tragitto tra Pescara e Santo Stefano di Sessanio, ci siamo imbattuti letteralmente in un mare di nuvole (e quindi nebbia, nel bel mezzo di una vallata.
Lo spettacolo era stupendo e non potevo esimermi dal condividerlo con voi.
Ecco quindi le foto:

During the journey between Pescara and Santo Stefano di Sessanio, we came literally in a sea of ​​clouds (and fog, in the middle of a valley.
The show was wonderful and I had to share it with you.
So here photos







sabato 24 novembre 2012

Santo Stefano di Sessanio

In questo post vi parlo di questo paesino che si trova molto vicino a L'Aquila e che ho scoperto perché mi hanno incuriosita parlandomene molto bene.

Il paesino è molto piccolo e ha degli affacci sulla vallata che lasciano senza fiato (quando ci sono andata io la valle era coperta dalla nebbia e questi immensi nuvoloni bianchi lasciavano senza fiato. Vedrete comunque tutto dalle foto).

Non ci sono grandi chiese e musei, ma si trovano tanti piccoli scorci da ammirare, una chiesa nella piazza principale, il monumento ai caduti, ciò che resta di quelle che sembrano porte d'ingresso delle mura di cinta e, in fondo al paese, quel poco che resta della torre medicea. Anche a Santo Stefano si è sentito il terremoto, ma questa torre è l'unico edificio crollato (ed è crollata interamente!), gli altri sono tutti ancora in piedi (molti sono stati, ovviamente, puntellati e rinforzati. In alcuni punti si vedono cumuli di pietre forse cadute da qualche parte).

La cosa che più colpisce è che le strade erano praticamente vuote. Non parlo solo dell'assenza dei turisti, ma anche dei locali: per le strade avremo incontrato in tutto 10 persone e dalla maggior parte delle case non usciva un rumore (e dalle altre usciva solo l'odore della legna bruciata). Che sia un calo dovuto al terremoto ed alla paura che si è lasciato dietro?

Ora vi lascio con alcune foto e il link al set di flickr con tutti gli altri scatti.

In this post I will talk about this town that is very close to L'Aquila and that I discovered thanks to those people who intrigued me speaking to me very well about this country.

The village is very small and the views of the valley left us breathless (when I went there the valley was covered in fog and these huge white clouds left breathless. However will see all the photos).

There aren't great churches and museums, but there are many small glimpses to admire, a church in the main square, the monument to the war dead, all that remains of what looks like the gates of the city walls and the bottom of the country, what remains of the Medici tower. Even in Santo Stefano the inhabitants have felt the earthquake of 2009, but this tower is the only building collapsed (and it collapsed entirely!), The others are all still standing (many are, of course, underpinned and reinforced. In some places you can see piles of stones falls from somewhere).

The most striking thing is that the roads were practically empty. I speak not only of the absence of tourists, but also local: during our walk we saw maximum 10 people and from most of the houses we didn't hear any noise (and the other came the smell of wood smoke). I think that, maybe, is a consequence of the earthquake and of the fear that it has left behind himself.

Now I leave you with some photos and a link to the flickr set with all the other shots.

luci ed ombre

La vallata

Un simpatico cucciolotto

angoli di paese

una porta sul vuoto

scorci di paese

scorci di paese

campanile in lontananza

scorci di paese

I resti della Torre Medicea


giovedì 22 novembre 2012

Abruzzo: il lago di Scanno

Sono rientrata da poco (pochissimo) da due giorni passati in Abruzzo e non ho resistito a pubblicare subito questo post. D0vevo parlarvi immediatamente del Lago di Scanno, un posto che non conoscevo e che trovo a dir poco strabiliante. Si trova nell'alta valle del fiume Sagittario ed è nato a causa di una frana staccatasi dal Monte Genzana che ha sbarrato il fiume Tasso.
I panorami che offre dai suoi punti di accesso lasciano a bocca aperta, ci sono alcune piccole spiagge di sassi create per accogliere i turisti/bagnanti (che, con la crisi, sono purtroppo calati dell'80%) e ci sono diversi animali, come oche e tartarughe. Volendo si può fare un giro del lago con un pedalò. Si trovano, lungo le rive, diversi punti di ristoro.
Vi lascio subito alle foto, credo che non ci sia altro modo per far capire perfettamente che posto stupendo è questo lago. Su flickr trovate, ovviamente, il set con tutte le foto.

I'm just arrived at home after two days in Abruzzo and I could not resist to publish this post immediately. I had to talk to you immediately of Lake Scanno, a place I did not know and I find it simply amazing. It is located in the upper valley of the river Sagittarius and was born as a result of a landslide from Monte Genzana who crossed the river Tasso.
The views from this lake offers its access points left speechless, there are some small pebble beaches created to welcome tourists / swimmers (which, with the crisis, unfortunately, dropped by 80%) and there are different animals, as geese and turtles. If you want you can take a tour of the lake with pedal boats. They are located along the banks, several dining options.
I leave you now to your photos, I think that there is no other way to understand perfectly well that this place is beautiful lake. You can find on flickr, of course, the set with all the photos.

Andiamo in barca?

Andiamo in barca?

un bagno veloce

panorama

Fiori

L'acqua che scorre verso il lago

natura

anche la natura riflette

tra gli alberi

martedì 20 novembre 2012

Qualche foto al parco: Villa Doria Pamphilj

in vista della partenza per il mini tour di domani e giovedì in Abruzzo, ho deciso oggi di fare una piccola passeggiata a Villa Doria Pamphilj, uno dei più grandi parchi romani e una delle "ville" meglio conservate della città, nella parte più vicina a casa mia (essendo molto grande ci sono varie entrate e una miriade di percorsi possibili) e scattare qualche foto: le giornate uggiose donano, ad alcuni posti, un'aria particolare.

Vi lascio ad una piccola parte delle foto. Su flickr trovate il set dedicato alla passeggiata.












mercoledì 14 novembre 2012

La piena del tevere (14 novembre 2012)

Come saprete, in questi giorni ci sono non pochi problemi dovuti al maltempo e alle forti piogge...
Anche a Roma, la forte pioggia ha ingrossato gli affluenti del Tevere e quindi il Tevere stesso, arrecanodo alla città (come al solito) notevoli disagi tra strade chiuse e autobus deviati.
Io ho deciso di passare la mattinata facendo una piccola passeggiata a Ponte Milvio e a Trastevere. In attesa del video, vi lascio alcune foto.

These days there are quite a few problems due to bad weather and heavy rains ...
Even in Rome, the heavy rain has swelled the tributaries of the Tiber and then the Tiber itself, arrecanodo to the city (as usual) considerable discomfort between streets closed and buses diverted.
I decided to spend the morning doing a little walk at the Milvian Bridge and Trastevere. Waiting for the video, I leave you some pictures

Tevere in piena

Tevere in piena

Tevere in piena

Tevere in piena

Tevere in piena

Tevere in piena

Tevere in piena

Tevere in piena

Tevere in piena

Tevere in piena

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