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mercoledì 28 novembre 2012

L'Aquila, il terremoto e la ricostruzione

Per completare il giro in Abruzzo della scorsa settimana ho deciso di fare una sosta a L'Aquila. Parte del centro storico era chiusa per via di alcune scosse sentite nei giorni precedenti alla mia visita.

La cosa che più mi ha colpita de L'Aquila, oltre al flusso costante di "turisti macabri" che girano quasi estasiati di fronte ai danni ed alla distruzione, è la desolazione che si è impossessata del centro di questa città e che lascia senza parole chi, come me, si è addentrata in quelle strade con gli occhi di chi si fa domande e vede non la distruzione, ma la ricostruzione che avanza...

Il 99% degli esercizi commerciali del centro storico della città sono chiusi a causa dei danni riportati la notte del terremoto e le strade sono letteralmente deserte: si incrociano solo pochissimi aquilani oltre agli operai addetti alla ricostruzione dei palazzi: molti sono i palazzi messi semplicemente in sicurezza, ma tantissimi sono quelli che sono in ricostruzione; da lontano L'Aquila mostra decine e decine di gru che stanno li per rimettere in piedi questa città.

Quando si gira per queste strade non si può non pensare e riflettere sul fatto che le cose peggiori arrivano sempre quando non si è del tutto preparati. Ma la buona volontà e la voglia di tirarsi su sono due cose molto importanti.

Vi lascio alle foto, per farvi capire meglio le mie parole. A questo link trovate il set che ho creato su flickr, con tutte le foto.

To complete the tour in Abruzzo that we did last week, we decided to make a stop in L'Aquila. Part of the center was closed because of few shakes of earthquakes felt in the days before our visit.

The thing that struck me in L'Aquila, in addition to the large amount of "macabre tourist" turning remaining open-mouthed in front of the damage and destruction (even if they were in front of a work of Bernini), is the desolation who stole the heart of this city, and that leaves speechless those who, like me, has traveled around the streets looking through the eyes of those who are asking questions and sees not the destruction, but the reconstruction advancing...

The 99% of the shops in the historic center of the city are closed because of the damage they have suffered the night of the earthquake and the roads are like a desert: you can find only few inhabitants of the city and some of the workers involved in the reconstruction of the buildings.
There are many buildings simply put in safety but many are those who are under reconstruction; from afar, L'Aquila shows the profiles of dozens of cranes that are there to revive this city.

When you turn on these streets, you are forced to think and reflect on the fact that the worst things always come when you are not fully prepared. But the good will and the desire to get up are two very important things.

I leave you to the photos, to make you understand my words. At this link you can find the set that I created on Flickr, with all the pictures.

i danni del terremoto

le strutture di sostegno dei palazzi danneggiati

le strutture di sostegno dei palazzi danneggiati

le strutture di sostegno dei palazzi danneggiati

Le strade della città

I sogni giusti

Amarcord, un pensiero per L'Aquila


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