Come sapete, in questi giorni sono in Portogallo. Oggi ci spostiamo da Lisbona a Porto e, nel frattempo, volevo condividere con voi alcune informazioni utili riguardo Lisbona.
L'aeroporto è praticamente dentro la città e usare i taxi per arrivare in hotel è abbastanza economico. La tariffa base è di 3,45 euro (cifra che troverete segnata sul tassametro appena salite, in qualsiasi punto della città) e il primo scatto lo farà dopo i primi 4 minuti o 2 chilometri (ogni scatto è di poche decine di centesimi, 20 se non erro, ammetto di non aver contato al centesimo).
I biglietti per autobus e tram potete farli a bordo, pagando all'autista: sui tram costa 2,85 euro e sugli autobus 1,80 (e vale per una sola corsa).
Esiste poi una tessera valida anche per la metro e, una volta comprata, la potete ricaricare ogni giorno; l'abbonamento giornaliero costa 6 euro (altro che le 10 sterline della travel card giornaliera a Londra) e quando la comprate vi costa 6,50 euro (50 cent il costo della card e 6 euro della prima ricarica). Questo abbonamento è sicuramente la via più comoda per muoversi con i mezzi e dura 24 ore spaccate (quindi se timbrate la prima volta alle 10 del mattino vi durerà fino alle 10 di quello dopo), ma ha la controindicazione che si può ricaricare o in metro o in baracchini/giornalai difficili da trovare.
Se volete raggiungere altre città del Portogallo scordatevi kunghi viaggi in pullman scomodissimi: i treni sono iper economici, anche quelli super veloci. Con 174 euro (in due) noi abbiamo prenotato i treni per i tragitti Lisbona-Porto, Porto-Coimbra, Coimbra-Lisbona, Lisbona-Faro e Faro-Lisbona e tutti con i treni ad alta velocità (facendo i conti sono circa 85 euro a testa... E comprati tutti tra i 4 ed i 10 giorni d'anticipo (con questa cifra, in Italia, ci si prende forse un Roma-Venezia con 7 giorni d'anticipo).
Il biglietto per il treno da Lisbona a Sintra (e ritorno), tratta coperta da treno regionale, lo abbiamo pagato 2,15 euro a tratta!!!! Ci hanno dato, quando abbiamo preso il biglietto d'andata, una piccola tessera elettronica verde e che si chiama "viva viagem": il biglietto di ritorno lo abbiamo preso alla stazione di Sintra ricaricando la tessera alla macchinetta automatica.
Placa do Comércio è una sorta di snodo per quanto riguarda i vari mezzi di trasporto per raggiungere il 98% dei luoghi d'interesse della città. Da qui potete trovare praticamente (quasi) tutti i mezzi utili per girare Lisbona. Gli autobus passano dalle 5:30 del mattino alle 00:30. Il servizio notturno copre dalle 00:30 alle 05:30. La metropolitana è aperta dalle 6:30 del mattino all'1 di notte
Mi sembra di avervi scritto tutto: se dovessi scoprire altre informazioni utili vi aggiornerò, sperando che già queste vi siano utili!!
giovedì 31 luglio 2014
martedì 29 luglio 2014
Attrezzature fotografiche: cosa uso io per le foto dei miei viaggi
Spesso mi è stato chiesto che attrezzature uso per girare (e montare) i miei video e quali per scattare le foto che carico su flickr e che vedete (però solo in minima parte) qui sul blog.
In questo post, che leggerete mentre io starò andando verso l'aeroporto per partire per il Portogallo, ho deciso di parlarvi proprio delle attrezzature che uso per scattare le fotografie, raccontandovi come si sono evolute nel tempo (in particolare negli ultimi quattro anni).
Prima di iniziare credo sia giusto e doveroso specificare che, comunque, non sono una fotografa professionista e non sarò io a dirvi cosa dovete comprare e cosa no per scattare fotografie. Non mi addentrerò nemmeno nella diatriba nikonisti-canonisti e specifico subito che io uso canon da anni perché, fondamentalmente, ho sempre (o quasi) usato macchine di questa marca e mi ci trovo bene. Credo che ognuno di noi si debba comprare una macchina fotografica non in base a quanto è di moda averne una di una certa marca, ma in base alle sue necessità.
Ho cominciato scattando foto con una vecchia macchina fotografica analogica (che fatica ricordarsi ogni volta i rullini "di scorta") e fotografavo tutto (ma proprio tutto) quello che mi piaceva senza prestare molta attenzione alla composizione della foto stessa (l'importante era scattare per ricordare qualcosa, se poi la foto era storta o aveva qualche difetto non importava).
Sono passata al digitale verso i 12 anni, con una piccola olympus molto compatta e leggera, che mia mamma mi regalò per natale. Quando questa si ruppe, circa 5 anni dopo, decisi di cambiarla e fu così che ebbi la mia prima canon: comprai (o meglio, mamma mi comprò) una "Canon powershot g7". Finito lo IED ho deciso di regalarmi una nuova macchina fotografica, facendo quello che per me fu un grande salto di qualità:
decisi di comprare una Canon EOS 550D che, siccome era appena uscita, veniva venduta insieme ben due obiettivi, un 18-55 e un 55-250.
--Come dicevo all'inzio, non mi metterò a disquisire sulle caratteristiche prettamente tecniche delle apparecchiature: vorrei parlarne come una qualsiasi persona "non fotografa" a cui piace fare fotografie ed avere comunque bune apparecchiature per farle.--
Questa prima macchina, insieme a quei due obiettivi mi ha permesso di iniziare a capire meglio come gestire meglio ogni singolo scatto: la gestione dei tempi di scatto, apertura/chiusura del diaframma, bilanciamento del bianco e così via.
--- Sicuramente non c'è bisogno di comprare l'ultima uscita per imparare queste cose: ci sono molte macchine fotografiche ormai a basso costo. Io mi orientai su una che per me era "cara" perché era il mio regalo di fine ciclo di studi ---
Ho cambiato la mia 550D a marzo del 2014 (quindi pochi mesi fa). In realtà mi stavo guardando intorno già dallo scorso anno, prima che quella che avevo mi cominciasse a dare dei problemi, perché sentivo il bisogno di qualcosa di migliore (anche se solo di poco). Volevo comprare la 5D markII, soprattutto perché sapevo che era molto buona anche per i video) ma era uscita di produzione e la 5D markIII è, ad oggi, comunque "troppo" per me che non sono una fotografa professionista.
Ho ragionato un attimo, per evitare di fare errori. Alla fine ho deciso di prendere la 70D, sempre della Canon. Ho deciso di restare sempre in ambito canon per poter comprare solo il corpo macchina e (ri)utilizzare gli obiettivi che avevo.
Alla fine ho dovuto cedere... Per vari motivi ho dovuto cambiare il mio 18-55. Il 55-250 è ancora funzionante, ma ho ceduto all'idea di comprare un 18-135: in questo caso la comodità ha prevalso su tutto perché con questo obiettivo posso evitare di portare con me il 55-250 che, in effetti, in 5 giorni ad Amsterdam non ho mai utilizzato (ho scattato solo con quello nuovo).
Ok, lo so che le ultime attrezzature non sono esattamente di fascia bassa... E, come ho detto a metà post, credo non ci sia bisogno di avere in mano sempre l'ultimo modello di macchina fotografica perché "è figo" e non siamo fotografi professionisti. Le mie scelte sono state influenzate da tanti fattori ed ho cercato sempre di utilizzare attrezzature buone: Ci sono diverse buone reflex a prezzi abbordabili, con cui si può fare sicuramente un ottimo lavoro: basta capire come funzionano e sfruttarle al meglio per tutto ciò che vogliamo fare. Non lasciatevi attirare da quanto una macchina è bella, buttereste solo i vostri soldi, ma studiate bene prima cosa vi conviene comprare: troverete sicuramente la macchina più adatta a voi senza dovervi vendere anche l'anima.
[Se volete seguirmi durante il viaggio in Portogallo vi ricordo i link alla Pagina Fan, Twitter, Instagram ed anche il canale Youtube!]
In questo post, che leggerete mentre io starò andando verso l'aeroporto per partire per il Portogallo, ho deciso di parlarvi proprio delle attrezzature che uso per scattare le fotografie, raccontandovi come si sono evolute nel tempo (in particolare negli ultimi quattro anni).
Prima di iniziare credo sia giusto e doveroso specificare che, comunque, non sono una fotografa professionista e non sarò io a dirvi cosa dovete comprare e cosa no per scattare fotografie. Non mi addentrerò nemmeno nella diatriba nikonisti-canonisti e specifico subito che io uso canon da anni perché, fondamentalmente, ho sempre (o quasi) usato macchine di questa marca e mi ci trovo bene. Credo che ognuno di noi si debba comprare una macchina fotografica non in base a quanto è di moda averne una di una certa marca, ma in base alle sue necessità.
Ho cominciato scattando foto con una vecchia macchina fotografica analogica (che fatica ricordarsi ogni volta i rullini "di scorta") e fotografavo tutto (ma proprio tutto) quello che mi piaceva senza prestare molta attenzione alla composizione della foto stessa (l'importante era scattare per ricordare qualcosa, se poi la foto era storta o aveva qualche difetto non importava).
Sono passata al digitale verso i 12 anni, con una piccola olympus molto compatta e leggera, che mia mamma mi regalò per natale. Quando questa si ruppe, circa 5 anni dopo, decisi di cambiarla e fu così che ebbi la mia prima canon: comprai (o meglio, mamma mi comprò) una "Canon powershot g7". Finito lo IED ho deciso di regalarmi una nuova macchina fotografica, facendo quello che per me fu un grande salto di qualità:
decisi di comprare una Canon EOS 550D che, siccome era appena uscita, veniva venduta insieme ben due obiettivi, un 18-55 e un 55-250.
--Come dicevo all'inzio, non mi metterò a disquisire sulle caratteristiche prettamente tecniche delle apparecchiature: vorrei parlarne come una qualsiasi persona "non fotografa" a cui piace fare fotografie ed avere comunque bune apparecchiature per farle.--
Questa prima macchina, insieme a quei due obiettivi mi ha permesso di iniziare a capire meglio come gestire meglio ogni singolo scatto: la gestione dei tempi di scatto, apertura/chiusura del diaframma, bilanciamento del bianco e così via.
--- Sicuramente non c'è bisogno di comprare l'ultima uscita per imparare queste cose: ci sono molte macchine fotografiche ormai a basso costo. Io mi orientai su una che per me era "cara" perché era il mio regalo di fine ciclo di studi ---
Ho cambiato la mia 550D a marzo del 2014 (quindi pochi mesi fa). In realtà mi stavo guardando intorno già dallo scorso anno, prima che quella che avevo mi cominciasse a dare dei problemi, perché sentivo il bisogno di qualcosa di migliore (anche se solo di poco). Volevo comprare la 5D markII, soprattutto perché sapevo che era molto buona anche per i video) ma era uscita di produzione e la 5D markIII è, ad oggi, comunque "troppo" per me che non sono una fotografa professionista.
Ho ragionato un attimo, per evitare di fare errori. Alla fine ho deciso di prendere la 70D, sempre della Canon. Ho deciso di restare sempre in ambito canon per poter comprare solo il corpo macchina e (ri)utilizzare gli obiettivi che avevo.
Alla fine ho dovuto cedere... Per vari motivi ho dovuto cambiare il mio 18-55. Il 55-250 è ancora funzionante, ma ho ceduto all'idea di comprare un 18-135: in questo caso la comodità ha prevalso su tutto perché con questo obiettivo posso evitare di portare con me il 55-250 che, in effetti, in 5 giorni ad Amsterdam non ho mai utilizzato (ho scattato solo con quello nuovo).
Ok, lo so che le ultime attrezzature non sono esattamente di fascia bassa... E, come ho detto a metà post, credo non ci sia bisogno di avere in mano sempre l'ultimo modello di macchina fotografica perché "è figo" e non siamo fotografi professionisti. Le mie scelte sono state influenzate da tanti fattori ed ho cercato sempre di utilizzare attrezzature buone: Ci sono diverse buone reflex a prezzi abbordabili, con cui si può fare sicuramente un ottimo lavoro: basta capire come funzionano e sfruttarle al meglio per tutto ciò che vogliamo fare. Non lasciatevi attirare da quanto una macchina è bella, buttereste solo i vostri soldi, ma studiate bene prima cosa vi conviene comprare: troverete sicuramente la macchina più adatta a voi senza dovervi vendere anche l'anima.
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sabato 26 luglio 2014
I luoghi di Amsterdam
Oggi è la volta dell'ultimo post in cui vi parlo della mia vacanza ad Amsterdam. Vi voglio parlare di altri luoghi che ho visto durante la mia vacanza e di cui ancora non vi ho parlato.
Cominciamo con la zona del Nieuwmarkt. Il castelletto "simbolo" di questa zona è, oggi, un ristorante. Siamo arrivati qua circa a metà pomeriggio, quando la piazza si cominciava ad animare tra turisti e giovani che uscivano per un giro con gli amici. Visto che era già pomeriggio inoltrato i banchi del mercato rimasti erano pochi e semivuoti e, quindi, non ci siamo soffermati più di tanto. Sarà stato il tempo grigio, l'orario un po' strambo o non so che altro, ma alla fine pensavo che questa (piccola) parte di Amsterdam fosse più carina di come in realtà l'ho trovata vuota e non molto interessante (a parte qualche mercatino simile a Porta Portese)
Una delle zone di Amsterdam che tutti conosciamo è il quartiere a luci rosse. Non è una zona così piena di sesso e prostitute come si potrebbe pensare. Molti dei locali a luci rosse, con le famose "ragazze in vetrina", non sono molto vistosi e si notano solo grazie alle loro insegne e non perché queste siano enormi e illuminate come se non ci fosse un domani: più semplicemente, queste insegne hanno, al loro interno, una qualche parola che rimanda alla definizione del quartiere ("a luci rosse")... Non è pieno di ragazze pronte ad infastidirvi lungo le strade per abbordare mariti o fidanzati, o dandovi "fastidio" (se così si può dire) per i loro abiti succinti o inesistenti: se non vi soffermate troppo ad osservare le vetrine, queste lavoratrici saranno per voi quasi invisibili (non aspettatevi insegne al neon che ve le indicano mentre ballano in biancheria intima nelle loro vetrine!)
Ho fatto una foto ad una signora che lavora in uno di questi locali, oscurandole il volto perché non fosse riconoscibile, ma ho deciso di lasciarla condivisa solo su flickr e non inserirla nel post perché mi hanno detto che non si potrebbero fare foto alle ragazze (motivo per cui questa foto che ho scattato è l'unica e ho voluto oscurarle "molto" il volto per renderla sicuramente non riconoscibile e motivo per cui sarò sempre prontissima ad eliminare la foto).
Un luogo di questa città che merita una visita è la Oude Kerk,la più vecchia chiesa parrocchiale di Amsterdam. L'ingresso costa 5 euro a persona, cosa a cui non siamo abituati se non per quelle poche volte che capita quando siamo in viaggio (all'estero molte chiese fanno pagare un biglietto d'ingresso ai turisti, è il loro modo di sostentamento per poi pagare le eventuali tasse che sono chiamati a pagare), e una volta pagato viene data una piantina della chiesa dove sono segnati alcuni dei punti d'interesse della chiesa stessa.
Ammetto di essere rimasta sorpresa da questa chiesa: è molto grande, con tanti particolari, decorazioni ed arredi sicuramente particolari, ma non diventa opulenta e "pesante" da visitare
In questa chiesa sono sepolte diverse importanti figure olandesi e si trovano, quindi, molte lapidi lungo il pavimento.
L'ultimo pomeriggio siamo andati a fare una passeggiata per il quartiere "Plantage", dove si trovano lo zoo e l'orto botanico, caratterizzato da tanta tranquillità. Una cosa che sicuramente si nota quando vi si passeggia è la fortissima presenza di rampicanti e fiori di vario genere, molto più che nel resto della città.
A forza di camminare, nonostante la grande stanchezza, siamo arrivati fino a questi palazzi con affaccio sul canale: una volta erano dei magazzini dove venivano depositate le merci arrivate via nave (e da qui, poi, venivano distribuite per la città) e poi sono stati trasformati in case. Il quartiere è veramente molto tranquillo: popolato, ma non nel caos.
Una cosa che ho apprezzato della città è passeggiare nel tardo pomeriggio. Qui, durante l'estate, il sole tramonta tardi (inizia intorno alle 21) e questo permette di godere della luce per molte più ore ed apprezzare ancora di più quello che ci circonda. La luce cambia, rende i canali e le strade della città "diversi ma uguali".. Una definizione forse un po' banale, lo so, ma credo che non esista un modo diverso per definire quello che ho visto passeggiando all'ora del tramonto...
In ultimo devo ammettere di essere rimasta colpita dall'enorme parcheggio per le biciclette che si trova accanto la stazione centrale (ve lo avevo mostrato anche nel video della crociera lungo i canali di Amsterdam). Non c'è niente di speciale in un parcheggio per biciclette, se non fosse che questo ne può ospitare fino a 2500 e vedere "dal vivo" una distesa del genere di biciclette parcheggiate fa un certo effetto!
[Martedì 29 luglio parto per il Portogallo, dove resterò per circa due settimane. Se volete seguirmi, vi ricordo i link alla Pagina Fan, Twitter, Instagram ed anche il canale Youtube!]
Cominciamo con la zona del Nieuwmarkt. Il castelletto "simbolo" di questa zona è, oggi, un ristorante. Siamo arrivati qua circa a metà pomeriggio, quando la piazza si cominciava ad animare tra turisti e giovani che uscivano per un giro con gli amici. Visto che era già pomeriggio inoltrato i banchi del mercato rimasti erano pochi e semivuoti e, quindi, non ci siamo soffermati più di tanto. Sarà stato il tempo grigio, l'orario un po' strambo o non so che altro, ma alla fine pensavo che questa (piccola) parte di Amsterdam fosse più carina di come in realtà l'ho trovata vuota e non molto interessante (a parte qualche mercatino simile a Porta Portese)
Una delle zone di Amsterdam che tutti conosciamo è il quartiere a luci rosse. Non è una zona così piena di sesso e prostitute come si potrebbe pensare. Molti dei locali a luci rosse, con le famose "ragazze in vetrina", non sono molto vistosi e si notano solo grazie alle loro insegne e non perché queste siano enormi e illuminate come se non ci fosse un domani: più semplicemente, queste insegne hanno, al loro interno, una qualche parola che rimanda alla definizione del quartiere ("a luci rosse")... Non è pieno di ragazze pronte ad infastidirvi lungo le strade per abbordare mariti o fidanzati, o dandovi "fastidio" (se così si può dire) per i loro abiti succinti o inesistenti: se non vi soffermate troppo ad osservare le vetrine, queste lavoratrici saranno per voi quasi invisibili (non aspettatevi insegne al neon che ve le indicano mentre ballano in biancheria intima nelle loro vetrine!)
Ho fatto una foto ad una signora che lavora in uno di questi locali, oscurandole il volto perché non fosse riconoscibile, ma ho deciso di lasciarla condivisa solo su flickr e non inserirla nel post perché mi hanno detto che non si potrebbero fare foto alle ragazze (motivo per cui questa foto che ho scattato è l'unica e ho voluto oscurarle "molto" il volto per renderla sicuramente non riconoscibile e motivo per cui sarò sempre prontissima ad eliminare la foto).
Un luogo di questa città che merita una visita è la Oude Kerk,la più vecchia chiesa parrocchiale di Amsterdam. L'ingresso costa 5 euro a persona, cosa a cui non siamo abituati se non per quelle poche volte che capita quando siamo in viaggio (all'estero molte chiese fanno pagare un biglietto d'ingresso ai turisti, è il loro modo di sostentamento per poi pagare le eventuali tasse che sono chiamati a pagare), e una volta pagato viene data una piantina della chiesa dove sono segnati alcuni dei punti d'interesse della chiesa stessa.
Ammetto di essere rimasta sorpresa da questa chiesa: è molto grande, con tanti particolari, decorazioni ed arredi sicuramente particolari, ma non diventa opulenta e "pesante" da visitare
In questa chiesa sono sepolte diverse importanti figure olandesi e si trovano, quindi, molte lapidi lungo il pavimento.
L'ultimo pomeriggio siamo andati a fare una passeggiata per il quartiere "Plantage", dove si trovano lo zoo e l'orto botanico, caratterizzato da tanta tranquillità. Una cosa che sicuramente si nota quando vi si passeggia è la fortissima presenza di rampicanti e fiori di vario genere, molto più che nel resto della città.
A forza di camminare, nonostante la grande stanchezza, siamo arrivati fino a questi palazzi con affaccio sul canale: una volta erano dei magazzini dove venivano depositate le merci arrivate via nave (e da qui, poi, venivano distribuite per la città) e poi sono stati trasformati in case. Il quartiere è veramente molto tranquillo: popolato, ma non nel caos.
Una cosa che ho apprezzato della città è passeggiare nel tardo pomeriggio. Qui, durante l'estate, il sole tramonta tardi (inizia intorno alle 21) e questo permette di godere della luce per molte più ore ed apprezzare ancora di più quello che ci circonda. La luce cambia, rende i canali e le strade della città "diversi ma uguali".. Una definizione forse un po' banale, lo so, ma credo che non esista un modo diverso per definire quello che ho visto passeggiando all'ora del tramonto...
In ultimo devo ammettere di essere rimasta colpita dall'enorme parcheggio per le biciclette che si trova accanto la stazione centrale (ve lo avevo mostrato anche nel video della crociera lungo i canali di Amsterdam). Non c'è niente di speciale in un parcheggio per biciclette, se non fosse che questo ne può ospitare fino a 2500 e vedere "dal vivo" una distesa del genere di biciclette parcheggiate fa un certo effetto!
[Martedì 29 luglio parto per il Portogallo, dove resterò per circa due settimane. Se volete seguirmi, vi ricordo i link alla Pagina Fan, Twitter, Instagram ed anche il canale Youtube!]
mercoledì 23 luglio 2014
People in Amsterdam
Come già diverse volte ho scritto qui sul blog, mi piace passeggiare per i parchi delle città che visito perché credo che rispecchino molto la "vita vera" di quella città. Insieme a questo, cerco di osservare anche le persone che mi circondano: anche loro possono "dirmi" ed insegnarmi molto sulla città che sto visitando. Oggi vi porto a "vedere Amsterdam attraverso le persone" che la vivono
Questa foto l'avete già vista nel post riguardante la crociera che ci ha portato in giro per i canali della città. Ammetto che mi metteva un po' di paura vedere questi due operai in piedi su quella superficie curva come se nulla fosse:sembrava che, per loro, fosse quasi normale camminarci sopra (e probabilmente, visto il loro lavoro, per loro è comunque quasi normale)
Passeggiando lungo un ponte, non ho potuto non notare questo ragazzo che sembrava stesse cercando di imparare a remare, o comunque si stava esercitando. Guardarlo girare su se stesso, su quella piccola barca a remi, era divertente :)
I canali sono una parte importante della città, non a caso Amsterdam viene chiamata "la Venezia del nord". Tanti ragazzi li vivono anche semplicemente stando seduti a chiaccherare seduti anche sulle varie chiuse che regolano l'afflusso d'acqua nei canali del centro.
Lungo l'Amstel, il fiume che attraversa Amsterdam e che ha dato il nome alla città (Amstel + dam “diga”), si vedono tantissimi canoisti. Alcune sere, dopo cena, ci è capitato di fare una passeggiata lungo il fiume, visto che l'appartamento in cui abbiamo soggiornato si trovava vicinissimo al fiume, e il fatto che qui faccia buio tardi sicuramente li aiutava a prolungare o "ritardare" le loro attività sportive alla sera (questa foto è stata scattata intorno alle 21:30)
Passeggiando lungo il corso dell'Amstel non si incontrano solo canoisti o persone che fanno festa su barconi che le portano in giro, ma anche tante persone che vengono qui a fare attività fisica (a correre, per essere precisi). Ammetto che è bello vedere come questo fiume sia vissuto costantemente anche la sera (anche questa foto è stata scattata intorno alle 21:30)
La maggior parte delle foto "più turistiche" che vengono fatte ad Amsterdam hanno come sfondo la scritta "I AMsterdam". Mi è piaciuto osservare quelle persone (molti adolescenti) che hanno deciso di cercare (e hanno trovato) una posiziona alternativa a quella che tutti scelgono per la foto ricordo davanti questo "simbolo" della città (posa che, ovvia o meno, ho scelto di adottare anche io).
Passeggiando per il Vondelpark, ho notato come questo sia un parco veramente molto vissuto e "abitato". Oltre a chi, come noi, vi passeggiava placidamente e a chi vi passa in bicicletta, tante sono le persone che passano qui un po' di tempo per rilassarsi un po'.
Ora, per concludere, ditemi se questo cane "affacciato" dalla prua di questa barca non è fantastico :)
Questa foto l'avete già vista nel post riguardante la crociera che ci ha portato in giro per i canali della città. Ammetto che mi metteva un po' di paura vedere questi due operai in piedi su quella superficie curva come se nulla fosse:sembrava che, per loro, fosse quasi normale camminarci sopra (e probabilmente, visto il loro lavoro, per loro è comunque quasi normale)
Passeggiando lungo un ponte, non ho potuto non notare questo ragazzo che sembrava stesse cercando di imparare a remare, o comunque si stava esercitando. Guardarlo girare su se stesso, su quella piccola barca a remi, era divertente :)
I canali sono una parte importante della città, non a caso Amsterdam viene chiamata "la Venezia del nord". Tanti ragazzi li vivono anche semplicemente stando seduti a chiaccherare seduti anche sulle varie chiuse che regolano l'afflusso d'acqua nei canali del centro.
Lungo l'Amstel, il fiume che attraversa Amsterdam e che ha dato il nome alla città (Amstel + dam “diga”), si vedono tantissimi canoisti. Alcune sere, dopo cena, ci è capitato di fare una passeggiata lungo il fiume, visto che l'appartamento in cui abbiamo soggiornato si trovava vicinissimo al fiume, e il fatto che qui faccia buio tardi sicuramente li aiutava a prolungare o "ritardare" le loro attività sportive alla sera (questa foto è stata scattata intorno alle 21:30)
Passeggiando lungo il corso dell'Amstel non si incontrano solo canoisti o persone che fanno festa su barconi che le portano in giro, ma anche tante persone che vengono qui a fare attività fisica (a correre, per essere precisi). Ammetto che è bello vedere come questo fiume sia vissuto costantemente anche la sera (anche questa foto è stata scattata intorno alle 21:30)
La maggior parte delle foto "più turistiche" che vengono fatte ad Amsterdam hanno come sfondo la scritta "I AMsterdam". Mi è piaciuto osservare quelle persone (molti adolescenti) che hanno deciso di cercare (e hanno trovato) una posiziona alternativa a quella che tutti scelgono per la foto ricordo davanti questo "simbolo" della città (posa che, ovvia o meno, ho scelto di adottare anche io).
Passeggiando per il Vondelpark, ho notato come questo sia un parco veramente molto vissuto e "abitato". Oltre a chi, come noi, vi passeggiava placidamente e a chi vi passa in bicicletta, tante sono le persone che passano qui un po' di tempo per rilassarsi un po'.
Ora, per concludere, ditemi se questo cane "affacciato" dalla prua di questa barca non è fantastico :)
domenica 20 luglio 2014
Amsterdam: un giro per il centro della città
Vi ho parlato qualche giorno fa della crociera lungo i canali di Amsterdam. Crociera con cui ho "dato il via" alla vacanza di 5 giorni nella capitale olandese (no, L'Aja non è la capitale...Vi sono la sede dell governo, il parlamento e le residenze del sovrano).
Oggi vi porto in giro per il centro della città. Il centro storico di Amssterdam, città abbastanza piccola, è abbastanza vasto, ma facile da girare a piedi.
La nostra passeggiata per il centro della città, il pomeriggio del primo giorno (intero) passato in città, comincia da uno dei simboli di Amsterdam: Piazza Dam, o semplicemente Dam, dove si trova il Palazzo Reale che è noto anche come municipio di Amsterdam; infatti, fu costruito per ospitare la sede del municipio, ma venne trasformato in residenza reale.
Sempre sulla stessa piazza, a fianco del palazzo reale, si trova la Chiesa Nuova
Lungo Kalverstraat si trova la Chiesa del Pappagallo. Piccolissima, passa quasi inosservata (io per prima quasi non la vedevo!). Deve il suo nome alla piccola scultura di pappagallo che si trova incastonata nella facciata.
L'interno è molto semplice, non aspettatevi chissà quali grandissime opere d'arte.. Ma è proprio questo che, per me, la rende molto carina.
Continuiamo la nostra passeggiata non seguendo precisamente la strada suggerita dalla guida fino ad arrivare al Begijnhof: si tratta di un ex convento, oggi cortile residenziale dove si trova molta tranquillità. Appena siamo entrati nel cortile mi è sembrato di essere uscita dalla città... Anzi, quasi di essere uscita dal caotico mondo a cui ormai siamo abituati. Nonostante vi fossero comunque turisti, non vi era quasi rumore: non pensavo esistessero posti così tranqulli anche se affollati (chiese escluse).
All'interno di questo cortile si trova la casa più antica di Amsterdam, la "Het Houten Huis", piccola e fatta in legno
Questa statua, poco lontano dal Begijnhof è chiamata "Lo Scugnizzo di Amsterdam": divenne il simbolo del movimento alternativo degli anni '60 e '70; i dimostranti contro la classe dirigente vi si radunavano intorno il sabato sera per fare teatro di strada e manifestazioni improvvisate
Proseguiamo la nostra passeggiata saltando alcuni punti d'interesse segnalati dalla guida (come il carcere secentesco) e puntiamo dritti al Bloemenmarkt, il Mercato dei Fiori Galleggiante dove, lo ammetto, ho comprato subito due buste di bulbi di tulipani (vi farò sapere, la prossima primavera, se sono riuscita a farli crescere bene).
Sono rimasta estasiata dalla quantità di bulbi, semi e piante in vendita in questo mercato comunque abbastanza piccolo e, seconda ammissione spassionata di questo post, mi sarei comprata (quasi) tutto... Peccato che il mio pollice non sia proprio verde (diciamo che è un pollice verde chiaro, quasi sbiadito) e non ho voluto strafare.
Finito il mercato dei fiori, ci troviamo davanti la Torre della Zecca: è chiamata così perché dal 1672 al 1673 ospitò, appunto, la zecca della città. La parte inferiore, a righe alterne in mattoni ed arenaria e con feritoie, faceva parte delle antiche mura della città, costruite intorno al 1480 (informazione appresa dalla guida di Amsterdam che avevo comprato per questo viaggio :D)
Decidiamo di tornare a casa per rinfrescarci un po' prima di andare a cena e, invece di andare direttamente alla metro, optiamo per andare a piedi fino alla fermata successiva (rispetto a quella più vicina a noi) per godere ancora della città, soprattutto visto che il tempo era abbastanza clemente: il cielo era si grigio, ma sembrava aver deciso di non piovere (e così è stato). Costeggiamo i canali, andando in direzione dell'Amstel ed arriviamo fino a Rembrandtplein, dove troviamo, ovviamente, una statua di Rembrandt
Devo ammettere di non aver capito cosa raffigurassero le altre statue che si trovano davanti/sotto la statua di Rembrandt, però erano sicuramente suggestive
Quindi puntiamo alla fermata della metro per tornare, come vi dicevo poco fa, verso casa ed una bella doccia rinfrescante: dopo tutta una giornata in giro, non vedevamo l'ora!
Oggi vi porto in giro per il centro della città. Il centro storico di Amssterdam, città abbastanza piccola, è abbastanza vasto, ma facile da girare a piedi.
La nostra passeggiata per il centro della città, il pomeriggio del primo giorno (intero) passato in città, comincia da uno dei simboli di Amsterdam: Piazza Dam, o semplicemente Dam, dove si trova il Palazzo Reale che è noto anche come municipio di Amsterdam; infatti, fu costruito per ospitare la sede del municipio, ma venne trasformato in residenza reale.
Sempre sulla stessa piazza, a fianco del palazzo reale, si trova la Chiesa Nuova
Lungo Kalverstraat si trova la Chiesa del Pappagallo. Piccolissima, passa quasi inosservata (io per prima quasi non la vedevo!). Deve il suo nome alla piccola scultura di pappagallo che si trova incastonata nella facciata.
L'interno è molto semplice, non aspettatevi chissà quali grandissime opere d'arte.. Ma è proprio questo che, per me, la rende molto carina.
Continuiamo la nostra passeggiata non seguendo precisamente la strada suggerita dalla guida fino ad arrivare al Begijnhof: si tratta di un ex convento, oggi cortile residenziale dove si trova molta tranquillità. Appena siamo entrati nel cortile mi è sembrato di essere uscita dalla città... Anzi, quasi di essere uscita dal caotico mondo a cui ormai siamo abituati. Nonostante vi fossero comunque turisti, non vi era quasi rumore: non pensavo esistessero posti così tranqulli anche se affollati (chiese escluse).
All'interno di questo cortile si trova la casa più antica di Amsterdam, la "Het Houten Huis", piccola e fatta in legno
Questa statua, poco lontano dal Begijnhof è chiamata "Lo Scugnizzo di Amsterdam": divenne il simbolo del movimento alternativo degli anni '60 e '70; i dimostranti contro la classe dirigente vi si radunavano intorno il sabato sera per fare teatro di strada e manifestazioni improvvisate
Proseguiamo la nostra passeggiata saltando alcuni punti d'interesse segnalati dalla guida (come il carcere secentesco) e puntiamo dritti al Bloemenmarkt, il Mercato dei Fiori Galleggiante dove, lo ammetto, ho comprato subito due buste di bulbi di tulipani (vi farò sapere, la prossima primavera, se sono riuscita a farli crescere bene).
Sono rimasta estasiata dalla quantità di bulbi, semi e piante in vendita in questo mercato comunque abbastanza piccolo e, seconda ammissione spassionata di questo post, mi sarei comprata (quasi) tutto... Peccato che il mio pollice non sia proprio verde (diciamo che è un pollice verde chiaro, quasi sbiadito) e non ho voluto strafare.
Finito il mercato dei fiori, ci troviamo davanti la Torre della Zecca: è chiamata così perché dal 1672 al 1673 ospitò, appunto, la zecca della città. La parte inferiore, a righe alterne in mattoni ed arenaria e con feritoie, faceva parte delle antiche mura della città, costruite intorno al 1480 (informazione appresa dalla guida di Amsterdam che avevo comprato per questo viaggio :D)
Decidiamo di tornare a casa per rinfrescarci un po' prima di andare a cena e, invece di andare direttamente alla metro, optiamo per andare a piedi fino alla fermata successiva (rispetto a quella più vicina a noi) per godere ancora della città, soprattutto visto che il tempo era abbastanza clemente: il cielo era si grigio, ma sembrava aver deciso di non piovere (e così è stato). Costeggiamo i canali, andando in direzione dell'Amstel ed arriviamo fino a Rembrandtplein, dove troviamo, ovviamente, una statua di Rembrandt
Devo ammettere di non aver capito cosa raffigurassero le altre statue che si trovano davanti/sotto la statua di Rembrandt, però erano sicuramente suggestive
Quindi puntiamo alla fermata della metro per tornare, come vi dicevo poco fa, verso casa ed una bella doccia rinfrescante: dopo tutta una giornata in giro, non vedevamo l'ora!
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giovedì 17 luglio 2014
Amsterdam: il museo navale Olandese e il museo storico (di Amsterdam)
Parliamo, oggi, dei due musei che abbiamo visitato durante il soggiorno ad Amsterdam. Il primo, il Museo Navale Olandese, si trova nell'area del porto (vicinissimo al NEMO) e il secondo, il museo storico di Amsterdam, si trova in pieno centro, vicino a Piazza Dam. Entrambi mi sono piaciuti molto, per diversi motivi: sono stati strutturati in un ottimo modo, mi hanno permesso di scoprire diverse cose che non sapevo e vi sono molti spazi interattivi che, attraverso video e foto permettono di capire tutto molto bene.
Andiamo, però, con ordine e iniziamo dal primo.
Il Museo Navale Olandese o, se preferite, il Nederlands Scheepvaartmuseum (traduzione letterale: "Museo della navigazione dei Paesi Bassi"), è un museo dedicato alla storia della navigazione nei Paesi Bassi dall’antichità ai giorni nostri.
L'edificio che lo ospita dal 1973 è l’ex magazzino dell’ammiragliato; si trova su un isolotto dell’Oosterdok (vicinissimo al museo NEMO).
Il biglietto d'ingresso consta (ben) 15 euro . Alla cassa vi verrà dato un biglietto che dovrete mettere al polso a mo' di braccialetto, così da essere riconoscibili, e un biglietto che, in realtà, vi servirà per aprire e chiudere gli armadietti del guardaroba: dovete poggiare il codice a barre che vi è stampato, scegliere un armadietto grande o piccolo a seconda del tipo di borsa o zaino che dovete lasciarvi, lasciare la borsa nell'armadietto che vi viene automaticamente assegnato tra quelli ancora liberi, inserirla nell'armadietto e poi chiudere lo stesso. Occhio a non perdere il suddetto biglietto perché, ovviamente, vi servirà per riprendere il vostro zaino. Vi sono due scanner, uno con istruzioni in olandese e l'altro con le istruzioni in inglese, comunque molto semplici da seguire.
Dopo aver "studiato" la mappa che ci è stata data alla cassa, ci avventuriamo alla scoperta del museo: iniziamo con tanti modellini di navi, dalle più antiche fino alle più moderne
Devo ammettere la mia ignoranza a livello di navi, quelle che magari si assomigliano per me sono praticamente identiche, e non pensavo che ci fossero così tanti tipi diversi di imbarcazioni!
Passiamo, poi, tra le teche con le "decorazioni" navali di cui possiamo osservare l'evoluzione attraverso i secoliCe ne sono di tutti i tipi: piccole, grandi, iper elaborate. alcune che, devo ammetterlo, mi hanno messo un po' d'ansia ed altre veramente splendide
Continuiamo la nostra visita attraverso le sale successive, passando davanti a vari strumenti per l'orientamento in mare aperto e strumenti di misurazione. sono rimasta colpita da come, in sale non grandissime siano riusciti ad esporre alla perfezione tutto. Andando avanti troviamo anche molte più cose interattive come video da poter ascoltare con delle cuffie, così da non infastidire gli altri visitatori
Finiti i tre piani di esposizione, l'ultima tappa della visita è la ricostruzione di un veliero che navigava lungo le rotte verso le colonie olandesi per portarvi gli schiavi
Una ricostruzione fatta con molta cura, fin nei minimi dettagli. Anche se non sono un'appassionata di navi devo rendere merito a questa ricostruzione: curata nei minimi dettagli, con suoni, "voci" ed attività interattive che permettono i visitatori di capire a fondo come queste navi funzionavano. Un'ottima conclusione per la visita a questo museo!
Parliamo ora del museo storico di Amsterdam. Si trova anche questo in centro città e il biglietto d'ingressi costa 11€ (poca la differenza, quindi, con l'altro museo).La prima cosa che si nota del museo, ancora prima di entrarvi, è che la facciata è storta!
Anche qui c'è un guardaroba, anche se è più piccolo di quello del museo navale, e se lo visitate come noi l'ultimo giorno di vacanza potete lasciare anche la valigia (basta chiedere ad un uomo della sicurezza se vi apre uno dei cassetti più grandi).
Questo museo, relativamente piccolo, nasce nel 1975 nei locali di quello che, in passato, è stato prima un monastero e poi un orfanotrofio.
Tramite le sue sale espositive, questo museo ripercorre la storia e l'evoluzione della città dalla nascita fino ai giorni nostri (sette secoli di storia). Anche questo museo è molto interattivo nel rapporto con i visitatori.
Nella prima sala si trovano delle piccole guide del museo in diverse lingue (tra cui l'italiano) e che hanno, sul fronte, un QRcode che vi servirà per ascoltare le varie spiegazioni e i video presenti nelle sale: vi basterà farlo leggere dal lettore di ogni postazione perchè il video (o l'audio) parta e possiate ascoltare tutto nella vostra lingua (10 punti a favore del museo!)
Lungo le pareti si trovano molte spiegazioni precise, che danno un'idea accurata della città. Sapevo già che questa zona dell'Europa si trova sotto il livello del mare e in questo museo ho scoperto come la città di Amsterdam è distribuita rispetto proprio al livello del mare (si, certo: non ho pagato 11 euro solo per scoprire questo).
Anche in questo museo si parla di schiavitù, attraverso delle piccole teche all'interno delle quali si trovano delle scenografie in cui si muovono degli ologrammi.
Mi hanno colpita molto i quadri in esposizione, nelle sale che si attraversano alla fine della visita: tra i più realistici che io abbia mai visto in un museo.
In mostra vi sono anche tante altre cose tra suppellettili, bauli e quadri che, nel corso dei secoli, hanno abbellito le case di questa città. Visitando questo museo ho sicuramente scoperto molte cose che non sapevo e che non avevo trovato nella guida che avevo con me.
Sono molto contenta della scelta che abbiamo fatto per quanto riguarda i musei da vedere!
Andiamo, però, con ordine e iniziamo dal primo.
Il Museo Navale Olandese o, se preferite, il Nederlands Scheepvaartmuseum (traduzione letterale: "Museo della navigazione dei Paesi Bassi"), è un museo dedicato alla storia della navigazione nei Paesi Bassi dall’antichità ai giorni nostri.
L'edificio che lo ospita dal 1973 è l’ex magazzino dell’ammiragliato; si trova su un isolotto dell’Oosterdok (vicinissimo al museo NEMO).
Il biglietto d'ingresso consta (ben) 15 euro . Alla cassa vi verrà dato un biglietto che dovrete mettere al polso a mo' di braccialetto, così da essere riconoscibili, e un biglietto che, in realtà, vi servirà per aprire e chiudere gli armadietti del guardaroba: dovete poggiare il codice a barre che vi è stampato, scegliere un armadietto grande o piccolo a seconda del tipo di borsa o zaino che dovete lasciarvi, lasciare la borsa nell'armadietto che vi viene automaticamente assegnato tra quelli ancora liberi, inserirla nell'armadietto e poi chiudere lo stesso. Occhio a non perdere il suddetto biglietto perché, ovviamente, vi servirà per riprendere il vostro zaino. Vi sono due scanner, uno con istruzioni in olandese e l'altro con le istruzioni in inglese, comunque molto semplici da seguire.
Dopo aver "studiato" la mappa che ci è stata data alla cassa, ci avventuriamo alla scoperta del museo: iniziamo con tanti modellini di navi, dalle più antiche fino alle più moderne
Devo ammettere la mia ignoranza a livello di navi, quelle che magari si assomigliano per me sono praticamente identiche, e non pensavo che ci fossero così tanti tipi diversi di imbarcazioni!
Passiamo, poi, tra le teche con le "decorazioni" navali di cui possiamo osservare l'evoluzione attraverso i secoliCe ne sono di tutti i tipi: piccole, grandi, iper elaborate. alcune che, devo ammetterlo, mi hanno messo un po' d'ansia ed altre veramente splendide
Continuiamo la nostra visita attraverso le sale successive, passando davanti a vari strumenti per l'orientamento in mare aperto e strumenti di misurazione. sono rimasta colpita da come, in sale non grandissime siano riusciti ad esporre alla perfezione tutto. Andando avanti troviamo anche molte più cose interattive come video da poter ascoltare con delle cuffie, così da non infastidire gli altri visitatori
Finiti i tre piani di esposizione, l'ultima tappa della visita è la ricostruzione di un veliero che navigava lungo le rotte verso le colonie olandesi per portarvi gli schiavi
Una ricostruzione fatta con molta cura, fin nei minimi dettagli. Anche se non sono un'appassionata di navi devo rendere merito a questa ricostruzione: curata nei minimi dettagli, con suoni, "voci" ed attività interattive che permettono i visitatori di capire a fondo come queste navi funzionavano. Un'ottima conclusione per la visita a questo museo!
Parliamo ora del museo storico di Amsterdam. Si trova anche questo in centro città e il biglietto d'ingressi costa 11€ (poca la differenza, quindi, con l'altro museo).La prima cosa che si nota del museo, ancora prima di entrarvi, è che la facciata è storta!
Anche qui c'è un guardaroba, anche se è più piccolo di quello del museo navale, e se lo visitate come noi l'ultimo giorno di vacanza potete lasciare anche la valigia (basta chiedere ad un uomo della sicurezza se vi apre uno dei cassetti più grandi).
Questo museo, relativamente piccolo, nasce nel 1975 nei locali di quello che, in passato, è stato prima un monastero e poi un orfanotrofio.
Tramite le sue sale espositive, questo museo ripercorre la storia e l'evoluzione della città dalla nascita fino ai giorni nostri (sette secoli di storia). Anche questo museo è molto interattivo nel rapporto con i visitatori.
Nella prima sala si trovano delle piccole guide del museo in diverse lingue (tra cui l'italiano) e che hanno, sul fronte, un QRcode che vi servirà per ascoltare le varie spiegazioni e i video presenti nelle sale: vi basterà farlo leggere dal lettore di ogni postazione perchè il video (o l'audio) parta e possiate ascoltare tutto nella vostra lingua (10 punti a favore del museo!)
Lungo le pareti si trovano molte spiegazioni precise, che danno un'idea accurata della città. Sapevo già che questa zona dell'Europa si trova sotto il livello del mare e in questo museo ho scoperto come la città di Amsterdam è distribuita rispetto proprio al livello del mare (si, certo: non ho pagato 11 euro solo per scoprire questo).
Anche in questo museo si parla di schiavitù, attraverso delle piccole teche all'interno delle quali si trovano delle scenografie in cui si muovono degli ologrammi.
Mi hanno colpita molto i quadri in esposizione, nelle sale che si attraversano alla fine della visita: tra i più realistici che io abbia mai visto in un museo.
In mostra vi sono anche tante altre cose tra suppellettili, bauli e quadri che, nel corso dei secoli, hanno abbellito le case di questa città. Visitando questo museo ho sicuramente scoperto molte cose che non sapevo e che non avevo trovato nella guida che avevo con me.
Sono molto contenta della scelta che abbiamo fatto per quanto riguarda i musei da vedere!
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lunedì 14 luglio 2014
"Taxi stands in Rome": la nuova app a cui ho lavorato
[Testo in italiano dopo il testo in inglese]
Today I will tell you about the app for smartphones and tablets on which I have worked over the past months. I started thinking about this app when I remembered that an English tourist told me that in Rome is very difficult to find a free taxi when you walk around the city.
"Taxi stands in Rome" is an app created to point out all the taxi stands in Rome. Very easy to use, It will work even if you don't have an internet connection (you need just to turn on the gps of your device):
• The first screen you see in the app shows you the list of the districts of Rome where the parking lot are located;
• Once you have selected an area, you will see the stands list in that district;
• Each parking lot can be located on google maps (only with an internet connection);
The section "find a stand" give a handy list of the taxi ranks closest to you; if you don't have the internet, this section works also with only the gps turned on!
The Android version is already on sale in Google Play and in a short time, it will be ready also the version for IOS devices!
Let me know what you think about it and if you find errors, you can email me at consigliperviaggiare[at]gmail.com or contact me on social networks (Facebook and Twitter)
--- UPDATE (9th november 2014) ---
From a few day it's finally available the version for iOS devices.
Oggi faccio una sosta nel raccontarvi di Amsterdam e vi parlo, finalmente, dell'applicazione a cui ho lavorato negli ultimi mesi.
Si chiama "Taxi stands in Rome" ed è dedicata, appunto, ai parcheggi taxi che si trovano per Roma.
L'idea è nata quando ho ripensato a quello che mi disse, ormai 3 anni fa, una signora inglese durante i miei mesi passati a Londra: "una differenza che ho notato tra Londra e Roma riguarda i taxi: a Londra ne trovi sempre di liberi che girano per le strade e basta alzare un braccio per chiamarli e questi si fermano. A Roma, invece, è molto difficile trovarne uno libero da chiamare per strada alzando semplicemente una mano per chiamarlo".
Lo so che, sempre più spesso, ci adattiamo ad usare mezzi low cost, a muoverci con autobus, pulmann e/o treni per spendere di meno, ma non tutti lo fanno e ancora molte persone usano i taxi (anche se non sempre) per spostarsi. Anche a me, in certe situazioni, è capitato di doverne prendere uno (spesso e volentieri all'estero) e ammetto che se non fossi stata in hotel e non avessi avuto, quindi, modo di farmelo chiamare non avrei assolutamente saputo come fare per trovarne uno!
L'app è di semplice utilizzo (molto semplice), è totalmente in inglese e funziona anche se non si ha a disposizione una connessione internet: basta attivare il gps del dispositivo! Le schermate sono poche e di facile utilizzo:
- La prima schermata, che appare una volta aperta l'app, contiene una lista dei quartieri di Roma dove si trovano i parcheggi in questione;
- La seconda è la schermata con i parcheggi situati nel quartiere selezionato;
- Se avete a disposizione una connessione internet, la schermata che potete visualizzare successivamente è quella che vi localizza su google maps il parcheggio che avete selezionato;
Per rendere la cosa (ancora) più semplice, vi è la sezione "find a stand" che, in base alla vostra posizione (mi raccomando il gps deve essere attivo), vi mostra la lista dei parcheggi a voi più vicini.
Ad oggi trovate già la versione per Android in vendita nello store (0,50€)
A breve, arriverà anche la versione per i dispositivi ios!
Fatemi sapere cosa ne pensate e se trovate degli errori potete scrivermi una mail a consigliperviaggiare[at]gmail.com o contattarmi sui social network (Facebook e twitter)
AGGIORNAMENTO DEL 9 NOVEMBRE
finalmente è disponibile anche la versione per i dispositivi iOS. Potete trovarla a questo link
Today I will tell you about the app for smartphones and tablets on which I have worked over the past months. I started thinking about this app when I remembered that an English tourist told me that in Rome is very difficult to find a free taxi when you walk around the city.
"Taxi stands in Rome" is an app created to point out all the taxi stands in Rome. Very easy to use, It will work even if you don't have an internet connection (you need just to turn on the gps of your device):
• The first screen you see in the app shows you the list of the districts of Rome where the parking lot are located;
• Once you have selected an area, you will see the stands list in that district;
• Each parking lot can be located on google maps (only with an internet connection);
The section "find a stand" give a handy list of the taxi ranks closest to you; if you don't have the internet, this section works also with only the gps turned on!
The Android version is already on sale in Google Play and in a short time, it will be ready also the version for IOS devices!
Let me know what you think about it and if you find errors, you can email me at consigliperviaggiare[at]gmail.com or contact me on social networks (Facebook and Twitter)
--- UPDATE (9th november 2014) ---
From a few day it's finally available the version for iOS devices.
Oggi faccio una sosta nel raccontarvi di Amsterdam e vi parlo, finalmente, dell'applicazione a cui ho lavorato negli ultimi mesi.
Si chiama "Taxi stands in Rome" ed è dedicata, appunto, ai parcheggi taxi che si trovano per Roma.
L'idea è nata quando ho ripensato a quello che mi disse, ormai 3 anni fa, una signora inglese durante i miei mesi passati a Londra: "una differenza che ho notato tra Londra e Roma riguarda i taxi: a Londra ne trovi sempre di liberi che girano per le strade e basta alzare un braccio per chiamarli e questi si fermano. A Roma, invece, è molto difficile trovarne uno libero da chiamare per strada alzando semplicemente una mano per chiamarlo".
Lo so che, sempre più spesso, ci adattiamo ad usare mezzi low cost, a muoverci con autobus, pulmann e/o treni per spendere di meno, ma non tutti lo fanno e ancora molte persone usano i taxi (anche se non sempre) per spostarsi. Anche a me, in certe situazioni, è capitato di doverne prendere uno (spesso e volentieri all'estero) e ammetto che se non fossi stata in hotel e non avessi avuto, quindi, modo di farmelo chiamare non avrei assolutamente saputo come fare per trovarne uno!
L'app è di semplice utilizzo (molto semplice), è totalmente in inglese e funziona anche se non si ha a disposizione una connessione internet: basta attivare il gps del dispositivo! Le schermate sono poche e di facile utilizzo:
- La prima schermata, che appare una volta aperta l'app, contiene una lista dei quartieri di Roma dove si trovano i parcheggi in questione;
- La seconda è la schermata con i parcheggi situati nel quartiere selezionato;
- Se avete a disposizione una connessione internet, la schermata che potete visualizzare successivamente è quella che vi localizza su google maps il parcheggio che avete selezionato;
Per rendere la cosa (ancora) più semplice, vi è la sezione "find a stand" che, in base alla vostra posizione (mi raccomando il gps deve essere attivo), vi mostra la lista dei parcheggi a voi più vicini.
Ad oggi trovate già la versione per Android in vendita nello store (0,50€)
A breve, arriverà anche la versione per i dispositivi ios!
Fatemi sapere cosa ne pensate e se trovate degli errori potete scrivermi una mail a consigliperviaggiare[at]gmail.com o contattarmi sui social network (Facebook e twitter)
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