Vi ho parlato giusto venerdì scorso della mia gita di pasquetta a Villa Borghese, uno dei grandi parchi romani. Da un po' di tempo a questa aprte non ho più portato avanti la rubrica (chiamiamola così) "People in...", con gli scatti di persone incrociate durante i miei viaggi e che, per qualche motivo, particolare o gesto hanno attirato la mia attenzione (e macchina fotografica).
Quale migliore occasione per riprendere la cosa, se non con una passeggiata di pasquetta in un parco di Roma? Ed ecco l'occasione colta al volo ed ecco le foto che ho scattato.
Genitori e figli: piccoli gesti per tanto affetto
Un musicista, lungo uno dei viali principali, rallegra ancora di più l'atmosfera di questa calda giornata primaverile
Gli affari sono affari e bisogna tenere bene i conti...
I larghi marciapiedi sono utili, in momenti di stanchezza, anche per sedersi e riposarsi un po'
Accoppiate vincenti: i bambini ed i palloncini con la forma di cartoni animati famosi
martedì 29 aprile 2014
domenica 27 aprile 2014
#invasionidigitali 2014: il Castello di Santa Severa
Dopo il grande successo della prima edizione, lo scorso anno, sono tornate anche nel 2014 le Invasioni Digitali (dal 24 aprile al 4 maggio). Quest'anno, ovviamente, il successo è già maggiore, con molti più eventi programmati e molti più partecipanti.
Ieri, il 25 aprile, sono riuscita a partecipare all'invasione del Castello di Santa Severa, organizzata in extremis e per un motivo particolare: dopo 10 anni il Castello di Santa Severa è stato riaperto al pubblico, in via straordinaria, dal 25 aprile fino al 4 maggio. Prima di raccontarvi il castello, l'invasione e di Zingaretti che, da persona alla mano, si è prestato a fare una foto anche con noi di Invasioni Digitali, sono d'obbligo, direi, i complimenti all'organizzatrice dell'invasione per l'idea ed essere riuscita a metterla in pratica trovando i giusti contatti. Ci siamo incontrati all'entrata del castello poco prima delle 11 e pochi minuti dopo abbiamo iniziato la visita insieme al primissimo gruppo, quello della stampa.
Ci ha fatto da guida un esponente del comitato cittadino per il castello di Santa Severa. Ho scoperto che vi sono tanti comitati cittadini che lavorano con tutte le loro forze perché questo luogo possa essere riaperto al pubblico.
La nostra guida ci ha spiegato tutto in maniera molto accurata e il gruppo era decisamente molto attento, seguiva con attenzione ed interesse le spiegazioni di ciò che ci veniva mostrato durante il giro. Ammetto che la cosa mi ha, almeno un po', stupita: era da un pezzo che non vedevo così tante persone attente alle spiegazioni di una guida!
Poi è arrivato l'ospite tanto atteso da tutti: il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti che è stato molto gentile e cordiale nel rispondere alle domande della stampa (come potete vedere anche dal video a fine post)
Siamo riuscite anche ad avvicinarlo, parlargli delle invasioni digitali e, molto gentilmente, si è fermato a fare una foto anche con noi, col cartello di "Invasione Compiuta" (foto che ho caricato su instagram)
Vedendo tutti i gruppi che, piano piano, entravano scaglionati per le loro visite guidate, abbiamo pensato di provare a coinvolgerne uno per una foto col cartello di "invasione compiuta" anche con loro: abbiamo spiegato, prima alla guida e poi a tutto il gruppo, l'idea di invasioni digitali e poi abbiamo chiesto loro se erano disponibili a fare una foto insieme a noi e hanno accettato volentieri! Le invasioni sono ufficialmente contagiose...
Ho provato a guardare su internet e ho visto che i posti a disposizione per questi dieci giorni di visite guidate sono andati praticamene a ruba: segno che la gente ha voglia di visitare questo splendido posto, ha voglia di riprendersi i luoghi "suoi", i suoi luoghi della cultura. Erano anni che pensavo di volerlo visitare senza poterlo, ovviamente, fare e questa visita è stata davvero una grande scoperta: la torre saracena colpisce chi la vede da sotto e i suoi "giochi di linee" sono ancora più belli e particolari
E poi non potevano mancare le foto di "scorci da incorniciare", soprattutto guardando il mare.
Spero che l'apertura di questo luogo passi da "straordinaria" a definitiva: la cultura è importantissima e non va lasciata a se stessa...
P.S. Questo è il video che vi dicevo qualche riga più su: Zingaretti risponde alla stampa e fa la foto con noi, invasori digitali
Ieri, il 25 aprile, sono riuscita a partecipare all'invasione del Castello di Santa Severa, organizzata in extremis e per un motivo particolare: dopo 10 anni il Castello di Santa Severa è stato riaperto al pubblico, in via straordinaria, dal 25 aprile fino al 4 maggio. Prima di raccontarvi il castello, l'invasione e di Zingaretti che, da persona alla mano, si è prestato a fare una foto anche con noi di Invasioni Digitali, sono d'obbligo, direi, i complimenti all'organizzatrice dell'invasione per l'idea ed essere riuscita a metterla in pratica trovando i giusti contatti. Ci siamo incontrati all'entrata del castello poco prima delle 11 e pochi minuti dopo abbiamo iniziato la visita insieme al primissimo gruppo, quello della stampa.
Ci ha fatto da guida un esponente del comitato cittadino per il castello di Santa Severa. Ho scoperto che vi sono tanti comitati cittadini che lavorano con tutte le loro forze perché questo luogo possa essere riaperto al pubblico.
La nostra guida ci ha spiegato tutto in maniera molto accurata e il gruppo era decisamente molto attento, seguiva con attenzione ed interesse le spiegazioni di ciò che ci veniva mostrato durante il giro. Ammetto che la cosa mi ha, almeno un po', stupita: era da un pezzo che non vedevo così tante persone attente alle spiegazioni di una guida!
Poi è arrivato l'ospite tanto atteso da tutti: il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti che è stato molto gentile e cordiale nel rispondere alle domande della stampa (come potete vedere anche dal video a fine post)
Siamo riuscite anche ad avvicinarlo, parlargli delle invasioni digitali e, molto gentilmente, si è fermato a fare una foto anche con noi, col cartello di "Invasione Compiuta" (foto che ho caricato su instagram)
Vedendo tutti i gruppi che, piano piano, entravano scaglionati per le loro visite guidate, abbiamo pensato di provare a coinvolgerne uno per una foto col cartello di "invasione compiuta" anche con loro: abbiamo spiegato, prima alla guida e poi a tutto il gruppo, l'idea di invasioni digitali e poi abbiamo chiesto loro se erano disponibili a fare una foto insieme a noi e hanno accettato volentieri! Le invasioni sono ufficialmente contagiose...
Ho provato a guardare su internet e ho visto che i posti a disposizione per questi dieci giorni di visite guidate sono andati praticamene a ruba: segno che la gente ha voglia di visitare questo splendido posto, ha voglia di riprendersi i luoghi "suoi", i suoi luoghi della cultura. Erano anni che pensavo di volerlo visitare senza poterlo, ovviamente, fare e questa visita è stata davvero una grande scoperta: la torre saracena colpisce chi la vede da sotto e i suoi "giochi di linee" sono ancora più belli e particolari
E poi non potevano mancare le foto di "scorci da incorniciare", soprattutto guardando il mare.
Spero che l'apertura di questo luogo passi da "straordinaria" a definitiva: la cultura è importantissima e non va lasciata a se stessa...
P.S. Questo è il video che vi dicevo qualche riga più su: Zingaretti risponde alla stampa e fa la foto con noi, invasori digitali
venerdì 25 aprile 2014
Pasquetta a Villa Borghese
Metti Roma, il giorno di Pasquetta: una giornata splendida, calda e soleggiata, perfetta per fare una passeggiata in uno dei grandi parchi della città... Io ho deciso di passare il pomeriggio di pasquetta a Villa Borghese, come molte altre persone. In un giorno festivo è ancora più difficile trovare parcheggio, ma credo che ne sia valsa decisamente la pena.
Questa villa romana è una di quelle che preferisco: grandi viali lungo i quali passeggiano molte persone ed una fitta vegetazione che cambia l'aspetto di questo "semplice" parco e fa si che chi viene qui a rilassarsi abbia quasi la sensazione di non trovarsi più in città e anche di non trovarsi in un parco cittadino, ma in un posto che assomiglia più ad una via di mezzo tra giardino e foresta.
La natura, come spesso accade, anche qui segue il suo corso non curandosi di ciò che le accade intorno: quest'albero ha seguito un percorso di crescita alquanto strano ed ora è unito a quello accanto a lui, cresciuto "normalmente"
Era da un po' che non venivo qui a passeggiare e, anche se non mi ero "dimenticata" dell'aspetto magnifico di questo posto, devo ammettere che mi ha stupita per quanto riesce ad essere un parco tranquillo anche quando è affollatissimo!
Una cosa che mi è sempre piaciuta di Villa Borghese è l'orologio ad acqua: immerso nel verde delle piante, su di una roccia nel mezzo di un piccolo laghetto, per me ha un qualcosa di semplicemente magico
Mi sono fatta anche due risate nel vedere il "balletto" di quest'anatra che ha continuato ad infilare la testa sott'acqua per diversi minuti, non so se per "lavarsi" o per cos'altro (poi devo dire che a me gli animali fanno un effetto allegria).
Sono capitata quasi per caso davanti la statua di Enrico Toti di cui non mi ricordavo assolutamente (anzi, mi sa che non sapevo proprio che ci fosse). Un po' nascosta, con una posizione "dinamica" e devo dire che come statua non mi dispiace per nulla (mi sono solo morta di freddo per fotografarla: si stava avvicinando l'ora del tramonto, cominciava a tirare vento e io avevo lasciato la giacca in macchina per via del caldo)
Non siamo rimasti poi tantissimo, circa tre ore, però sono state ore di relax totale. Questi immensi parchi all'interno della città permettono di uscire veramente dal solito caos micidiale di Roma, dal suo traffico che, una volta che ti ci trovi preso in mezzo, ti ingloba senza troppa speranza di uscirne in tempi brevi. Questi spazi verdi enormi, densamente popolati da persone che si rilassano e anche da animali, sono una sorta di bolle di tranquillità per chi vi si ritrova.. Sulla strada verso l'uscita, mi hanno fatto sorridere questi gabbiani poggiati sulle sponde del laghetto delle barche
Questa villa romana è una di quelle che preferisco: grandi viali lungo i quali passeggiano molte persone ed una fitta vegetazione che cambia l'aspetto di questo "semplice" parco e fa si che chi viene qui a rilassarsi abbia quasi la sensazione di non trovarsi più in città e anche di non trovarsi in un parco cittadino, ma in un posto che assomiglia più ad una via di mezzo tra giardino e foresta.
La natura, come spesso accade, anche qui segue il suo corso non curandosi di ciò che le accade intorno: quest'albero ha seguito un percorso di crescita alquanto strano ed ora è unito a quello accanto a lui, cresciuto "normalmente"
Era da un po' che non venivo qui a passeggiare e, anche se non mi ero "dimenticata" dell'aspetto magnifico di questo posto, devo ammettere che mi ha stupita per quanto riesce ad essere un parco tranquillo anche quando è affollatissimo!
Una cosa che mi è sempre piaciuta di Villa Borghese è l'orologio ad acqua: immerso nel verde delle piante, su di una roccia nel mezzo di un piccolo laghetto, per me ha un qualcosa di semplicemente magico
Mi sono fatta anche due risate nel vedere il "balletto" di quest'anatra che ha continuato ad infilare la testa sott'acqua per diversi minuti, non so se per "lavarsi" o per cos'altro (poi devo dire che a me gli animali fanno un effetto allegria).
Sono capitata quasi per caso davanti la statua di Enrico Toti di cui non mi ricordavo assolutamente (anzi, mi sa che non sapevo proprio che ci fosse). Un po' nascosta, con una posizione "dinamica" e devo dire che come statua non mi dispiace per nulla (mi sono solo morta di freddo per fotografarla: si stava avvicinando l'ora del tramonto, cominciava a tirare vento e io avevo lasciato la giacca in macchina per via del caldo)
Non siamo rimasti poi tantissimo, circa tre ore, però sono state ore di relax totale. Questi immensi parchi all'interno della città permettono di uscire veramente dal solito caos micidiale di Roma, dal suo traffico che, una volta che ti ci trovi preso in mezzo, ti ingloba senza troppa speranza di uscirne in tempi brevi. Questi spazi verdi enormi, densamente popolati da persone che si rilassano e anche da animali, sono una sorta di bolle di tranquillità per chi vi si ritrova.. Sulla strada verso l'uscita, mi hanno fatto sorridere questi gabbiani poggiati sulle sponde del laghetto delle barche
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mercoledì 23 aprile 2014
#Instapost: una passeggiata per Roma
In realtà questo post volevo pubblicarlo il giorno di Pasquetta, il 21 aprile, che è, secondo la leggenda, il giorno in cui venne fondata Roma. Volevo creare una sorta di modo per "festeggiare" il compleanno di questa splendida città, ma poi ho pensato che per parlare di una città così non c'è bisogno di parlarne in un giorno particolare: vanno bene tutti!
Roma è sempre Roma, una grande città caotica, che va avanti con ritmi frenetici e un traffico che, in certi giorni, fa venire voglia di urlare. Però, appena ci si ferma un attimo ad osservarla dalla macchina, dal finestrino del bus, o semplicemente durante una passeggiata, ci si rende conto di quanto è bella. Tante sono le cose da vedere e visitare: alcune belle (anzi, diciamo pure bellissime), altre un po' meno...
Ci sono tante cose, piccole e grandi, da fotografare anche sono con uno smartphone. Alcune di queste cose le ho fotografate anche io, condividendo poi gli scatti sul mio profilo Instagram.
Alcune cose non sono l'emblema della bellezza e le si riescono ad apprezzare, forse, solo col tempo! A me è successo con l'Auditorium "Parco della Musica": le tre sale, viste da fuori, sembrano 3 grossi scarafaggi e difficilmente, credo, riuscirò a cambiare idea; però, col tempo, frequentandolo (non spessissimo) per concerti ed eventi ho cominciato a vederlo diversamente grazie anche alla vita che si sviluppa intorno ad esso.
Ma in una città come Roma sono tante le cose che, spesso, consideriamo brutte, quasi un pugno in un occhio. Spesso mi capita di passare in zona ostiense o marconi e, quindi, vicino al gazometro ed agli edifici di archeologia industriale della zona (verso gli ex mercati generali). Certo, sono edifici palesemente abbandonati, ma nonostante questo riescono ancora a "dominare la zona" con la loro imponenza.
Certo, Roma è grande e non ci sono solo queste cose a metà tra il bello ed il brutto, ma vi sono anche piccoli luoghi nascosti nei punti più disparati della città. Uno di questi posti è il piccolo Cimitero Acattolico. Piccolo, nascosto tra le vie di Testaccio, sconosciuto a molti romani e poco battuto dai turisti. Qui sono sepolti Gramsci, Miriam Mafai e Keats, lo scrittore inglese. E poi è vicinissimo alla Piramide Cestia!
Molti posti di Roma sono straconosciuti, iperfotografati e li conosciamo davvero in tutte le salse... Però il Circo Massimo è sempre il Circo massimo. Lì, immobile, con i Fori che fanno da sfondo, racconta a modo suo una "piccola" parte della storia di un lungo impero. Molte persone vengono qui a correre, portano i figli in bicicletta o vengono semplicemente a passeggiare. Io lo trovo fantastico in questa sua tranquillità. Voi no?
Roma è una città che è sempre bella, col sole, la pioggia, col caldo o col freddo... La sera, poi, lo è ancora di più. Sembra che di sera cambi "vestito" grazie ad una semplice illuminazione apposita,dedicata proprio al rendere unici i siti. Ad esempio, i Fori Imperiali, di cui vi avevo parlato anche in questo post, sono illuminati, in piccole parti, da luci colorate che cambiano l'atmosfera e tutto sembra ancora più imponente e bello. Per di più, La maggiore tranquillità della sera permette di godere ancora di più della zona, della vista di questa "piccola" parte della storia della città.
E poi capita di guardarsi intorno e trovarsi di fronte all'ironia di qualche burlone che attacca un adesivo simpatico sui cartelli della segnaletica stradale.
Cosa piace a voi di Roma?
Roma è sempre Roma, una grande città caotica, che va avanti con ritmi frenetici e un traffico che, in certi giorni, fa venire voglia di urlare. Però, appena ci si ferma un attimo ad osservarla dalla macchina, dal finestrino del bus, o semplicemente durante una passeggiata, ci si rende conto di quanto è bella. Tante sono le cose da vedere e visitare: alcune belle (anzi, diciamo pure bellissime), altre un po' meno...
Ci sono tante cose, piccole e grandi, da fotografare anche sono con uno smartphone. Alcune di queste cose le ho fotografate anche io, condividendo poi gli scatti sul mio profilo Instagram.
Alcune cose non sono l'emblema della bellezza e le si riescono ad apprezzare, forse, solo col tempo! A me è successo con l'Auditorium "Parco della Musica": le tre sale, viste da fuori, sembrano 3 grossi scarafaggi e difficilmente, credo, riuscirò a cambiare idea; però, col tempo, frequentandolo (non spessissimo) per concerti ed eventi ho cominciato a vederlo diversamente grazie anche alla vita che si sviluppa intorno ad esso.
Ma in una città come Roma sono tante le cose che, spesso, consideriamo brutte, quasi un pugno in un occhio. Spesso mi capita di passare in zona ostiense o marconi e, quindi, vicino al gazometro ed agli edifici di archeologia industriale della zona (verso gli ex mercati generali). Certo, sono edifici palesemente abbandonati, ma nonostante questo riescono ancora a "dominare la zona" con la loro imponenza.
Certo, Roma è grande e non ci sono solo queste cose a metà tra il bello ed il brutto, ma vi sono anche piccoli luoghi nascosti nei punti più disparati della città. Uno di questi posti è il piccolo Cimitero Acattolico. Piccolo, nascosto tra le vie di Testaccio, sconosciuto a molti romani e poco battuto dai turisti. Qui sono sepolti Gramsci, Miriam Mafai e Keats, lo scrittore inglese. E poi è vicinissimo alla Piramide Cestia!
Molti posti di Roma sono straconosciuti, iperfotografati e li conosciamo davvero in tutte le salse... Però il Circo Massimo è sempre il Circo massimo. Lì, immobile, con i Fori che fanno da sfondo, racconta a modo suo una "piccola" parte della storia di un lungo impero. Molte persone vengono qui a correre, portano i figli in bicicletta o vengono semplicemente a passeggiare. Io lo trovo fantastico in questa sua tranquillità. Voi no?
Roma è una città che è sempre bella, col sole, la pioggia, col caldo o col freddo... La sera, poi, lo è ancora di più. Sembra che di sera cambi "vestito" grazie ad una semplice illuminazione apposita,dedicata proprio al rendere unici i siti. Ad esempio, i Fori Imperiali, di cui vi avevo parlato anche in questo post, sono illuminati, in piccole parti, da luci colorate che cambiano l'atmosfera e tutto sembra ancora più imponente e bello. Per di più, La maggiore tranquillità della sera permette di godere ancora di più della zona, della vista di questa "piccola" parte della storia della città.
E poi capita di guardarsi intorno e trovarsi di fronte all'ironia di qualche burlone che attacca un adesivo simpatico sui cartelli della segnaletica stradale.
Cosa piace a voi di Roma?
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domenica 20 aprile 2014
Roma di notte: due passi tra San Pietro e Borgo
Oggi è Pasqua e col post di oggi volevo portarvi a fare una passeggiata tra Via della Conciliazione, Piazza San Pietro e Borgo. Si lo so: sono posti che, almeno di nome, conosciamo tutti.. San Pietro soprattutto: chi non conosce quella piazza, quel colonnato e, soprattutto, il cupolone? Però, quanti si sono veramente fermati ad osservare tutto, anche i particolari? In fondo, passare di la solo per vedere il cupolone è "poco", no?
A me è capitato spesso di passare in questa parte di Roma, per queste stradine e per la piazza alle volte anche abbastanza affollata. Ho passeggiato diverse volte per le stradine di Borgo con gli amici, dopo aver cenato o essere andata al cinema in zona prati.
San Pietro sappiamo tutti dov'è; Borgo, invece, è un rione di Roma che molti conoscono solo di nome, oppure sanno che si trova vicino San Pietro, ma non sanno bene dove. Borgo si trova, praticamente, Tra Piazza San Pietro, Castel Sant'Angelo e piazza Risorgimento. Non è difficile da trovare! La cosa particolare di questa zona zona è che le strade della zona non si chiamano "vie" come tutte le strade, ma si chiamano proprio "Borghi" ("Borgo Pio" è una di queste). Questo è il rione che durante la prima metà del XX secolo, durante l'epoca fascista, venne trasformato in maniera decisamente radicale: via della Conciliazione non esisteva e, per costruirla, vennero buttati giù molti palazzi, palazzi che esistevano da mooooolto tempo....
"Nuova" o meno, Via della Conciliazione, con vista su San Pietro, è decisamente affascinante, soprattutto se percorsa di notte
Non ci vogliono chissà quali giri di parole per la bellezza della Basilica di San Pietro, impassibile, puntellata e circondata da una miriade di statue
Mentre mi incamminavo verso le strade di Borgo, mi sono resa conto che il colonnato, se ci si ferma nei punti giusti, fa da cornice alla basilica ed al cupolone: questa vista non è uno spettacolo?
Borgo è attraversato da strade, stradine e vicoletti, tutto circondato da palazzi pseudo-moderni a causa dei rifacimenti del XX secolo (ma, nonostante questa semi modernità, questi posti hanno una loro bellezza)
Ci sono tanti piccoli particolari non troppo nascosti che, a modo loro, abbelliscono le strade di questa zona. Il fatto che la zona, dalle 22 in poi è semi deserta aiuta a godere anche di queste piccole cose che, altrimenti, ci sfuggirebbero.
E poi, alla fine, i rampicanti fanno la loro scena lungo le pareti dei palazzi.
Buona Pasqua... Ed occhio a non fare "danni" :)
A me è capitato spesso di passare in questa parte di Roma, per queste stradine e per la piazza alle volte anche abbastanza affollata. Ho passeggiato diverse volte per le stradine di Borgo con gli amici, dopo aver cenato o essere andata al cinema in zona prati.
San Pietro sappiamo tutti dov'è; Borgo, invece, è un rione di Roma che molti conoscono solo di nome, oppure sanno che si trova vicino San Pietro, ma non sanno bene dove. Borgo si trova, praticamente, Tra Piazza San Pietro, Castel Sant'Angelo e piazza Risorgimento. Non è difficile da trovare! La cosa particolare di questa zona zona è che le strade della zona non si chiamano "vie" come tutte le strade, ma si chiamano proprio "Borghi" ("Borgo Pio" è una di queste). Questo è il rione che durante la prima metà del XX secolo, durante l'epoca fascista, venne trasformato in maniera decisamente radicale: via della Conciliazione non esisteva e, per costruirla, vennero buttati giù molti palazzi, palazzi che esistevano da mooooolto tempo....
"Nuova" o meno, Via della Conciliazione, con vista su San Pietro, è decisamente affascinante, soprattutto se percorsa di notte
Non ci vogliono chissà quali giri di parole per la bellezza della Basilica di San Pietro, impassibile, puntellata e circondata da una miriade di statue
Mentre mi incamminavo verso le strade di Borgo, mi sono resa conto che il colonnato, se ci si ferma nei punti giusti, fa da cornice alla basilica ed al cupolone: questa vista non è uno spettacolo?
Borgo è attraversato da strade, stradine e vicoletti, tutto circondato da palazzi pseudo-moderni a causa dei rifacimenti del XX secolo (ma, nonostante questa semi modernità, questi posti hanno una loro bellezza)
Ci sono tanti piccoli particolari non troppo nascosti che, a modo loro, abbelliscono le strade di questa zona. Il fatto che la zona, dalle 22 in poi è semi deserta aiuta a godere anche di queste piccole cose che, altrimenti, ci sfuggirebbero.
E poi, alla fine, i rampicanti fanno la loro scena lungo le pareti dei palazzi.
Buona Pasqua... Ed occhio a non fare "danni" :)
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martedì 15 aprile 2014
A zonzo per il Lazio: Mentana
Il Lazio, come tutta l'Italia, nasconde tanti piccoli posti da visitare anche se solo per poco tempo.
Vi ho già parlato di posti come il Lago del Salto, Rieti (la parte sotterranea) ed Ischia di Castro e oggi aggiungo un altro piccolo borgo laziale che merita una breve sosta. Non vi ci vorrà molto per girare il paese, di base non avete monumenti o musei da vedere se non la biblioteca e il museo garibaldino.
Oggi voglio parlarvi di Mentana. Viene chiamata "città garibaldina" perché il 3 novembre del 1867 fu teatro della battaglia di Mentana, a conclusione della Campagna risorgimentale dell'Agro Romano per la liberazione di Roma. Immagino che sappiate che non sono qui, però, per parlarvi di storia...
All'inizio, passati i cartelli che segnalano l'ingresso in città, vi sembrerà di essere in un qualsiasi paesino "Moderno". ma non scoraggiatevi pensando che chissà dove vi ho mandati: arrivate fino al centro città, dove troverete la porta d'ingresso per il centro storico della città. Lungo la strada si trovano parcheggi gratuiti, dovete solo esporre il disco orario
Le strade sono piccole e ogni edificio si incastra alla perfezione con quelli che lo circondano, creando giochi di incastri e di linee
Anche qui si respira quella che io chiamo "aria di paese", con le signore anziane che camminano chiaccherando con toni di voce sostenuti e i panni stesi per le strade, cosa che nelle grandi città non siamo abituati a vedere! E come sia normale stendere fuori dalla porta di casa per chi vive in un paese è una cosa che amo di questi posti
E questo vivere ancora pienamente il centro storico del paese è una cosa che mi ha stupita davvero molto.
Vi ho già parlato di posti come il Lago del Salto, Rieti (la parte sotterranea) ed Ischia di Castro e oggi aggiungo un altro piccolo borgo laziale che merita una breve sosta. Non vi ci vorrà molto per girare il paese, di base non avete monumenti o musei da vedere se non la biblioteca e il museo garibaldino.
Oggi voglio parlarvi di Mentana. Viene chiamata "città garibaldina" perché il 3 novembre del 1867 fu teatro della battaglia di Mentana, a conclusione della Campagna risorgimentale dell'Agro Romano per la liberazione di Roma. Immagino che sappiate che non sono qui, però, per parlarvi di storia...
All'inizio, passati i cartelli che segnalano l'ingresso in città, vi sembrerà di essere in un qualsiasi paesino "Moderno". ma non scoraggiatevi pensando che chissà dove vi ho mandati: arrivate fino al centro città, dove troverete la porta d'ingresso per il centro storico della città. Lungo la strada si trovano parcheggi gratuiti, dovete solo esporre il disco orario
Le strade sono piccole e ogni edificio si incastra alla perfezione con quelli che lo circondano, creando giochi di incastri e di linee
Anche qui si respira quella che io chiamo "aria di paese", con le signore anziane che camminano chiaccherando con toni di voce sostenuti e i panni stesi per le strade, cosa che nelle grandi città non siamo abituati a vedere! E come sia normale stendere fuori dalla porta di casa per chi vive in un paese è una cosa che amo di questi posti
E questo vivere ancora pienamente il centro storico del paese è una cosa che mi ha stupita davvero molto.
domenica 13 aprile 2014
Roma di notte: dal Campidoglio ai Fori
Nuovo appuntamento con le passeggiate serali per Roma. Questa volta, unendo la mia voglia di scoprire la città di notte alla voglia di provare la nuova macchina fotografica, ho deciso di partire dal Campidoglio per arrivare a via dei Fori Imperiali: una zona che tutti conosciamo e che, di notte, con l'illuminazione evidentemente studiata ad hoc, ha tutt'altro aspetto e fascino.
Ferma alla base della scalinata che porta fino in Piazza del Campidoglio, ho notato che l'acqua che usciva dalla fontana a forma di leone aveva un colore diverso dal solito: l'illuminazione serale/notturna le dava un colore che tendeva al rosso e sembrava che il leone "sputasse fuoco"! :)
Piazza del Campidoglio è stata sicuramente una grande scoperta: senza turisti, tranquilla e con la fontana che,illuminata a giorno, è forse ancora più bella...
La cosa un po' inquietante era questa installazione: l'idea di base è ammirevole, ma viste da lontano queste figure nere senza testa mettono decisamente molta ansia. (per la cronaca: sono manichini che rappresentano i morti sul lavoro)
Ma comunque... Continuo a raccontarvi la mia passeggiata anche attraverso parole e fotografie, perché solo le prime sicuramente non rendono giustizia alla bellezza di Roma. Il Vittoriano, con l'illuminazione notturna, assume un aspetto ancora più gigantesco e mette, forse, un po' di soggezione (anche se ora, quando lo guardo da lontano, non posso che ripensare al suo soprannome: "macchina da scrivere"...)
Sicuramente ora è facile dire che i Fori sono "bellissimi/stupendi/imponenti/così via", ma è difficile (quasi impossibile) affermare il contrario. Chi se n'è occupato ha fatto delle scelte in fatto di illuminazione che, secondo me, fa pienamente il suo lavoro
Anche se pure senza le luci colorate, i fori riescono a manifestare la loro "imponenza"
Continuo la mia passeggiata lungo via dei Fori Imperiali, cambio "panorama" e mi continuo a sentire piccola di fronte a queste grandi costruzioni di millenni fa... Dà da pensare il fatto che queste strutture siano ancora in piedi, nonostante la "loro età" e i palazzi più moderni si crepano e cadono a pezzi alla prima piccolissima vibrazione di terremoto
Vi lascio con qualche ulteriore foto: sapete che, per me, esprime più una foto che mille parole.
Non trovate anche voi che questi luoghi, illuminati in questo modo, siano ancora più belli del solito?
[Su flickr trovate tutte le foto della mia passeggiata, insieme a tutte quelle scattate durante le mie passeggiate serali per Roma]
Ferma alla base della scalinata che porta fino in Piazza del Campidoglio, ho notato che l'acqua che usciva dalla fontana a forma di leone aveva un colore diverso dal solito: l'illuminazione serale/notturna le dava un colore che tendeva al rosso e sembrava che il leone "sputasse fuoco"! :)
Piazza del Campidoglio è stata sicuramente una grande scoperta: senza turisti, tranquilla e con la fontana che,illuminata a giorno, è forse ancora più bella...
La cosa un po' inquietante era questa installazione: l'idea di base è ammirevole, ma viste da lontano queste figure nere senza testa mettono decisamente molta ansia. (per la cronaca: sono manichini che rappresentano i morti sul lavoro)
Ma comunque... Continuo a raccontarvi la mia passeggiata anche attraverso parole e fotografie, perché solo le prime sicuramente non rendono giustizia alla bellezza di Roma. Il Vittoriano, con l'illuminazione notturna, assume un aspetto ancora più gigantesco e mette, forse, un po' di soggezione (anche se ora, quando lo guardo da lontano, non posso che ripensare al suo soprannome: "macchina da scrivere"...)
Sicuramente ora è facile dire che i Fori sono "bellissimi/stupendi/imponenti/così via", ma è difficile (quasi impossibile) affermare il contrario. Chi se n'è occupato ha fatto delle scelte in fatto di illuminazione che, secondo me, fa pienamente il suo lavoro
Anche se pure senza le luci colorate, i fori riescono a manifestare la loro "imponenza"
Continuo la mia passeggiata lungo via dei Fori Imperiali, cambio "panorama" e mi continuo a sentire piccola di fronte a queste grandi costruzioni di millenni fa... Dà da pensare il fatto che queste strutture siano ancora in piedi, nonostante la "loro età" e i palazzi più moderni si crepano e cadono a pezzi alla prima piccolissima vibrazione di terremoto
Vi lascio con qualche ulteriore foto: sapete che, per me, esprime più una foto che mille parole.
Non trovate anche voi che questi luoghi, illuminati in questo modo, siano ancora più belli del solito?
[Su flickr trovate tutte le foto della mia passeggiata, insieme a tutte quelle scattate durante le mie passeggiate serali per Roma]
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Vittoriano
mercoledì 9 aprile 2014
Punti di vista: lungo il tevere tra il ponte di ferro e il ponte delle scienze
In quest'ultimo anno e mezzo ho cominciato a girare in maniera più approfondita per Roma, la città dove sono nata e cresciuta. Sapete anche che, spesso, mi piace anche cambiare il punto di vista da cui osservo le cose: ho notato che questo porta, spesso,a farsi un'idea diversa e anche più completa di ciò che osserviamo.
A fine marzo ho deciso di andare a fare una passeggiata lungo il Tevere, in zona Marconi. Più precisamente sono andata verso il nuovo e sconosciuto ponte delle scienze, vicino alla (ormai chiusa) città del gusto. Non c'è chissà cosa da vedere, lungo questo tratto del tevere.. Lo so. Personalmente, però, sono sempre rimasta affascinata dagli edifici di archeologia industriale che si trovano sull'altro lato del fiume e che io ho sempre osservato velocemente o dalla macchina o dal lato del tevere dove si trovano la città del gusto ed il cinema multisala super frequentato.
Il "monumento simbolo" di questa zona è il gazometro. Tutti (o quasi) lo conosciamo e visto dalle banchine del fiume risulta ancora più grande ed imponente.
La vegetazione ha la meglio, decidendo cosa mostrare e cosa nascondere agli occhi di chi viene qui a correre, camminare o per andare in bicicletta senza le macchine che sfrecciano ovunque
Poco lontano dal gazometro e dal ponte delle scienze (quello di cui vi parlavo all'inizio), si vedono altri edifici, esempi di archeologia industriale. Queste strutture hanno, per me, un loro fascino particolare: sono sempre imponenti e visibili da lontano, come lo stato di abbandono in cui versano (mi chiedo perché, alcuni di questi edifici non vengano riutilizzati, se non solo a parole, per altre cose).
Io, però, sono andata dall'altra parte rispetto a questi edifici, verso il ponte di ferro (il ponte dell'industria insomma), arrivando all'incirca fino all'Istituto Superiore Antincendi (si, l'ho letto sul sito ufficiale dei vigili del fuoco. Io sono sempre stata convinta che fosse una "caserma normale" dei vigili del fuoco). Edifici che fanno parte dell'area degli ex magazzini generali... Edifici che, per me, hanno un certo fascino.
Questa passeggiata, durante una calda e soleggiata giornata di inizio primavera, è stata un toccasana per il mio umore e mi ha permesso di scoprire un lato di questa zona di Roma che non conoscevo!
A fine marzo ho deciso di andare a fare una passeggiata lungo il Tevere, in zona Marconi. Più precisamente sono andata verso il nuovo e sconosciuto ponte delle scienze, vicino alla (ormai chiusa) città del gusto. Non c'è chissà cosa da vedere, lungo questo tratto del tevere.. Lo so. Personalmente, però, sono sempre rimasta affascinata dagli edifici di archeologia industriale che si trovano sull'altro lato del fiume e che io ho sempre osservato velocemente o dalla macchina o dal lato del tevere dove si trovano la città del gusto ed il cinema multisala super frequentato.
Il "monumento simbolo" di questa zona è il gazometro. Tutti (o quasi) lo conosciamo e visto dalle banchine del fiume risulta ancora più grande ed imponente.
La vegetazione ha la meglio, decidendo cosa mostrare e cosa nascondere agli occhi di chi viene qui a correre, camminare o per andare in bicicletta senza le macchine che sfrecciano ovunque
Poco lontano dal gazometro e dal ponte delle scienze (quello di cui vi parlavo all'inizio), si vedono altri edifici, esempi di archeologia industriale. Queste strutture hanno, per me, un loro fascino particolare: sono sempre imponenti e visibili da lontano, come lo stato di abbandono in cui versano (mi chiedo perché, alcuni di questi edifici non vengano riutilizzati, se non solo a parole, per altre cose).
Io, però, sono andata dall'altra parte rispetto a questi edifici, verso il ponte di ferro (il ponte dell'industria insomma), arrivando all'incirca fino all'Istituto Superiore Antincendi (si, l'ho letto sul sito ufficiale dei vigili del fuoco. Io sono sempre stata convinta che fosse una "caserma normale" dei vigili del fuoco). Edifici che fanno parte dell'area degli ex magazzini generali... Edifici che, per me, hanno un certo fascino.
Questa passeggiata, durante una calda e soleggiata giornata di inizio primavera, è stata un toccasana per il mio umore e mi ha permesso di scoprire un lato di questa zona di Roma che non conoscevo!
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