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domenica 25 settembre 2011

Città fantasma: le più spettrali del mondo (Parte 1)

Senza sedute spiritiche, ma girando il mondo con le indicazioni giuste, puoi entrare in contatto con il passato e con gli spiriti. Ti è sufficiente seguire i nostri autori alla scoperta di queste città fantasma. Dalla Siberia alla Basilicata, ti aspettano scoperte, emozioni, insegnamenti e qualche brivido lungo la schiena.

KOLMANSKOP (NAMIBIA)
La descrizione degli edifici decrepiti progressivamente invasi dalla sabbia e dalle dune è troppo surreale per essere tentata. La cosa migliore è vedere da sé, con un'escursione a Kolmanskop con partenza da Lüderitz, avamposto della civiltà nel cuore della Namibia meridionale. Sorta come città mineraria, Kolmanskop conobbe un rapido declino a partire dal 1956, quando il prezzo dei diamanti crollò e furono scoperti i più ricchi giacimenti di Oranjemund.
Oggi questa città fantasma paga lo scotto della fama trasformandosi a poco a poco in attrazione turistica, ma possiamo assicurarti che l'atmosfera è autentica e per nulla artefatta. L'unica accortezza: per visitare il sito occorre richiedere il permesso all'ufficio NWR di Lüderitz. Dopo di che, i fantasmi dei minatori saranno tutti per te.

BODIE (CALIFORNIA)
Mono County, California, a est della Sierra Nevada. Da queste parti, quando tira il vento e le vecchie lamiere ondeggiano, sembra ancora di sentire il via vai dei minatori che a metà Ottocento fecero di Bodie uno dei centri principali della corsa all'oro. In pochi, all'epoca, avrebbero immaginato che un secolo e mezzo dopo al posto degli avventori ebbri nel saloon della cittadina si sarebbero aggirate le volpi del deserto. Un segnale della sua cattiva stella, però, Bodie l'aveva dato fin dall'inizio, visto che il suo presunto fondatore, un certo W.S. Bodey, passò a miglior vita sorpreso da una tormenta di neve.
Al tempo del massimo splendore, Bodie era ben di più di un semplice villaggio. Vantava una chiesa metodista, un tempio taoista e qualche buon covo frequentato da fumatori d'oppio. Il declino iniziò deciso nel 1913, con la chiusura delle miniere principali. Oggi sopravvive una fiorente comunità di fantasmi.

CRACO (BASILICATA)
Arroccato sulla cima di una collina a un'oretta d'auto da Matera, il paese di Craco si staglia contro il cielo come in una fiaba dei fratelli Grimm, con la torre del suo castello medievale che fa da guardia agli scheletri delle case diroccate e abbandonate.
Di origine medievale, il borgo assunse il suo status di paese fantasma solo nel 1974, quando una serie di smottamenti costrinse gli abitanti a trasferirsi a valle. Scelto come location di film mitici come Cristo si è fermato a Eboli di Rosi e La passione di Cristo di Gibson, Craco è la meta ideale per una giornata alla scoperta di un'Italia che non c'è più. Ma attenzione: è rischioso e vietato girovagare tra le rovine.

KADYKCHAN (RUSSIA)
Fantasmi e orrori della dittatura: questo ti aspetta a Kadykchan, nel cuore della Kolyma, all'estremità orientale di quella che un tempo si chiamava Unione Sovietica. Rispolvera o leggi per la prima volta la tua copia de I racconti di Kolyma del grande narratore russo Varlam Šalamov, perché tema e ambientazioni sono più che mai pertinenti. Kadykchan, infatti, fu costruita durante la Seconda guerra mondiale dai prigionieri del Gulag e oggi, camminando per le sue strade fantasma, si respira ancora un po' della sofferenza legata a quelle memorie e catturata con grande vigore e umanità dalle pagine di Šalamov. Non si tratta di una meta amena, quindi, e i fantasmi che abitano a Kadykchan non sono tra i più burloni, anche se hanno molto da insegnare sugli orrori del totalitarismo.

FAMAGOSTA (CIPRO)
Genovesi, veneziani, turchi, inglesi e poi ancora turchi. Tra gli spettri irrequieti di Famagosta troverai senza dubbio molti esponenti di queste nazioni, ma è soprattuttuo tra i turchi che dovrai cercare per capire per quale motivo una parte di questa località cipriota meriti il titolo di "città fantasma". Sopravvissuta al massacro turco del 1571 e alla dominazione britannica, Famagosta ha ricevuto il colpo di grazia nel 1974, quando l'area di Maraş, con le sue lunghe spiagge affacciate sul Mediterraneo, venne abbandonata dalla popolazione greca in fuga davanti all'esercito turco e trasformata in una grande "zona cuscinetto" piena di ricordi e, soprattutto, di rimpianti.

PARTE 2

FONTE| Lonely planet Italia

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