Per questo post devi ringraziare Martina Arrighetti, guida di Ferrara, che molto gentilmente mi ha scritto queste righe sulla sua città e mi ha inviato le foto da inserire.Ecco quello che mi ha scritto:
Ferrara: “città delle biciclette”, “la prima città moderna di Europa”, “città del silenzio”, “città del Castello Estense, della Cattedrale e del Palazzo dei Diamanti”..
..insomma siamo famosi no?!.. No!
La frase che sento da centinaia di turisti che guido per le strade di Ferrara è (che ci crediate o no) sempre la stessa:“Certo che Ferrara è stupenda, davvero NON PENSAVO”..
Immaginate la mia frustrazione.
Ma perché? Perché non riusciamo a trasmettere quello che “è” Ferrara, davvero!
Le ragioni sono tante, e molte sono da ripigliare da un passato lontano.
Forse il nostro primo detrattore fu proprio Goethe che definì Ferrara una città “morta”, ma come dargli torto! Il poveretto la vedeva alla fine del ‘700, dopo due secoli di governo pontificio, Ferrara era l’ombra di quello che era stata durante i secoli di governo degli Estensi.
Un po’ di colpa l’abbiamo anche noi ferraresi, un tantino pigri e forse anche presuntuosi, amiamo alla follia la nostra città e ne siamo gelosi, in fondo pensiamo che: “certo che è bella, ci mancherebbe altro! si vende da sola, non ha bisogno di pubblicità, la bellezza è così in fondo, no?”
Ebbene no, cari ferraresi, miei concittadini un po’ pigri e un po’ presuntuosi, nulla si vende da solo, e ne sanno qualcosa i nostri vicini romagnoli che delle loro bellezze, non solo non ne hanno mai fatto mistero, ma le hanno promosse anche oltre il loro oggettivo valore: così si fa!
E allora eccomi qua a presentarvi la mia città, una città che non si vende da sola, ma che si vive davvero benissimo!!
A Ferrara puoi arrivare in treno, con la stazione a pochi minuti dal centro storico, puoi venirci in macchina e parcheggiare nei grandi parcheggi a due passi dal centro, sono economici e alcuni ancora gratuiti!! Puoi arrivare in aereo al Marconi di Bologna e dal 1° dicembre di questo anno sarà attivo il servizio navetta, dall’aeroporto al centro di Ferrara (durata un’ora circa, costo € 15, il bagaglio compreso, non importa quanti sono).
Siamo vicini alle più famose e importanti tra le città del Veneto e dell’Emilia Romagna: a 50 km da Bologna, 70 km da Ravenna, 70 km da Padova e appena il doppio da Venezia.
Ferrara la puoi vedere in tanti modi. Te la puoi gustare a piedi, ma ancora meglio in bicicletta!
Puoi scegliere di fare una toccata e fuga, ripromettendoti di tornare appena puoi, oppure puoi restare un paio di giorni e questa è la formula che adesso va per la maggiore.
Ferrara ospita eventi di grande richiamo, come l’Internazionale di Giornalismo, il Buskers Festival, “l’incendio del Castello” e tanti, davvero tanti altri ancora.
Se decidi di dedicare a Ferrara una sola giornata puoi arrivare verso le 9,30 e cominciare la visita dal Castello Estense, fortezza quattrocentesca divenuta dimora rinascimentale. Lo trovi letteralmente al centro della città, un monumento davvero gigante, la visita all’interno infatti richiede almeno 1 ora e mezza del nostro tempo, e vale davvero la pena di entrare nelle prigioni per poi risalire al paradiso dei saloni affrescati, e poi la visita alla Torre dalla quale vedi Ferrara dall’alto e ancora il nuovo percorso nelle sale dell’abitazione del Prefetto, oggi interamente visitabili.All’uscita si procede per la Cattedrale che si trova a pochi istanti dal Castello Estense.
La Cattedrale romanico-gotica si profila all’improvviso rubando solitamente un “oooh” di meraviglia al suo cospetto.
Si trova nel cuore di Ferrara, un cuore che batte nel 2011 così come lo faceva nel 1135 anno di inizio di questo straordinario monumento.
Una volta visitata la Cattedrale (per visitare l’interno bisogna arrivare entro mezzogiorno o dopo le 15.00) vale la pena dedicare un passaggio alla Piazza Municipale, un tempo la Corte Ducale, con lo stupendo Scalone Monumentale, dal quale ora si accede al nostro Municipio, costruito da Pietro Benvenuto degli Ordini, nel 1475 per volere di Ercole d’Este e di sua moglie Eleonora d’Aragona.
E poi la nostra Piazza Antica, ora Trento Trieste, una piazza magnifica, dove sostare alcuni minuti per godersi il taglio della Cattedrale a sud, la Loggia dei Merciai, il Campanile magnifico e “alieno” di Leon Battista Alberti e lo scorcio del Palazzo di S.Crispino.
È proprio da lì che inizia la visita al Ghetto Ebraico, una volta ospitato nelle tre strade centralissime di via Mazzini, via Vignatagliata e Via Vittoria, e ancora oggi perfettamente leggibile.
Si arriva poi alla strada più antica di Ferrara, la Via delle Volte, camminando sul ciottolato originale, l’angusta strada brutta e bellissima si spiega nella sua unicità e nella logica commerciale della sua origine affascinante, con i magazzini aperti sul fiume e le abitazioni dei mercanti unite dai famosi passaggi che crearono le volte lungo i due chilometri della sua lunghezza.
Per il pranzo c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Menù turistici gustosissimi, li trovi in tutti i piccoli ristoranti del centro. Sono pensati proprio per fare gustare al visitatore i piatti tipici di Ferrara, come i Cappellacci di zucca, il Risotto di radicchio, la Salama da Sugo, il Pasticcio di maccheroni in crosta e per finire, la Tenerina o il Pampapato. Il tutto annaffiato dai vini delle Valli, vini leggeri e unici della zona sabbiosa del Delta del Po.
Il pomeriggio vale davvero la pena affittare una bicicletta nei numerosi rentabike della città e partire alla scoperta della Città Nuova, ovvero il progetto urbanistico cinquecentesco che ci ha regalato il nome di prima città moderna di Europa.
Scendendo lungo la stupenda via Ercole I d’Este, arriviamo al Palazzo dei Diamanti, uno degli esempi di bugnato più belli di Italia, e poi la Piazza Ariostea, la piazza giardino che ospita il Palio di Ferrara l’ultima domenica di maggio, e che durante l’arco dell’anno è frequentata dai ferraresi di tutte le età, per incontrarsi, giocare, correre in bici, con i pattini o anche solo sedersi al fresco per gustare uno dei gelati più buoni della città.
Consiglio davvero poi di non perdere la poco conosciuta Certosa Monumentale, il nostro cimitero, ma che davvero di triste ha ben poco.
Un apertura ariosa e monumentale alla fine della via Borso d’Este, dove si trovava un tempo il convento dei frati Certosini, e dove nei primi 30 anni dell’’800 sono stati costruiti questi due emicicli a forma di braccia spalancate, che si aprono dalla cinquecentesca Chiesa di S. Cristoforo.
I minuti sono appena un paio che poi ci separano dalle stupende Mura rinascimentali.
Si sale sul terrapieno in bicicletta e si percorrono diversi chilometri alla scoperta delle fasi di costruzione di questa struttura difensiva che circonda Ferrara lungo nove chilometri. L’indice di gradimento di questo percorso è 5 stelline su 5
Se i giorni di visita sono almeno un paio, ecco che io consiglio di finire la serata con un aperitivo in centro, dove a partire dalle diciannove e trenta, un vero e proprio esercito di ferraresi di tutte le età, si reca per bersi uno spritz, una birra, uno “sguazzone”, un chupito, insomma quello che la giornata trascorsa ha reso più “urgente”.
Per la notte ci sono Hotel, B&B, e Agriturismo in centro e a pochi chilometri, che offrono un servizio impeccabile a prezzi direi proprio simpatici.
La seconda giornata la dedicherei alla scoperta dei musei che parlano della storia degli Estensi, prima e durante l’epoca del Castello Estense.
Io comincerei proprio dal Palazzo Schifanoia, nome che allude allo “schivar la noia”, il palazzo ospita un ciclo di affreschi a carattere profano che è oggetto di ammirazione, e di studi da decine e decine di anni, per la sua straordinaria unicità e mistero. Si tratta di una rappresentazione dei 12 mesi dell’anno, ogni mese è diviso a sua volta in tre parti, in basso vengono rappresentati lavori nei campi e la vita di corte, impersonata dal protagonista assoluto dell’epoca, Borso d’Este, nel mediano, i segni zodiacali, mentre in alto i Trionfi degli dei, uno per ogni mese.
All’uscita non mi perderei poi a pochi passi anche la Palazzina di Marfisa d’Este, un museo bello e discreto, che ci rimanda alla grandezza estense della metà del ‘500 e accanto alla quale possiamo ammirare il famoso circolo di Tennis Marfisa.
Un biglietto cumulativo permette poi di accedere oltre ai due musei appena citati anche allo splendido museo del Duomo, accanto alla Cattedrale, e io vi consiglio di non perdere l’occasione di vederlo, rimarrete stregati per un tempo senza tempo davanti alla Ante d’Organo di Cosimo Tura.
Nel pomeriggio poi, se siete un po’ stanchi lo potete passare nello storico Palazzo di S.Crispino, all’interno del quale si trova la splendida Libreria MelBookStore, la cui sala appena aperta all’ultimo piano, vi offre la possibilità di rimanere quanto volete, seduti su comodi divani a sfogliare libri o giornali. E poi magari passeggiare lunga la via Saraceno, una vera perla del centro storico, dove tra librerie e negozi di artigianato vi potete perdere ad acquistare o solo a fare domande a cui i negozianti risponderanno molto volentieri.
Se vi rimane un po’ di energia invece, informandovi prima sulle mostre in corso in quel momento, vi consiglio di fare un tour delle piccole gallerie nel centro storico di Ferrara che tutto l’anno offrono in esposizione dei veri talenti.
Nel caso in cui invece veniate entro l’8 di gennaio del 2012, non potete perdervi la mostra a Palazzo dei Diamanti, “Gli anni folli” con tele splendide e un percorso espositivo davvero all’avanguardia.
Siete stanchi?, vi è piaciuta la mia città?
Io credo di si, anzi ne sono sicura, perché davvero Ferrara, per qualsiasi ragione decidiate di vederla, non delude mai!
giovedì 27 ottobre 2011
domenica 23 ottobre 2011
Saturday lunchtime talks: eventi alla National Gallery
Stasera volevo parlare di un evento molto interessante che organizzano alla National Gallery. Ad ottobre e novembre, la national gallery organizza dalle 13 alle 13:30 (circa, dura forse poco di più) del sabato questi eventi focalizzati su una singola opera esposta in una delle sale del museo. Ci sarà, ovviamente, una guida ufficiale del museo a parlare di quella opera specifica. Se capite bene l'inglese e siete appassionati d'arte è sicuramente l'evento che fa per voi (all'ingresso trovate un depliant con tutti gli eventi di ottobre e novembre). La guida interagisce con le persone che si trovano li ad ascoltare e se qualcuno vuole fare domande od esprimere un suo commento, alla fine può farlo. Volendo, prima o dopo l'evento (meglio dopo secondo me) potete fermarvi a mangiare al bar della national gallery (non l'ho provato quindi non mi esprimo) oppure da qualche parte a Trafalgar Square.
Sicuramente è molto difficile trovarci ragazzi/giovani (l'età media è abbastanza elevata) e le sedie che vengono sistemate davanti al quadro sono poche (circa 40), quindi vige la regola "chi prima arriva meglio alloggia": tenete conto che se volete sentire bene la guida dovete cercare di stare il più avanti possibile, anche se in piedi. Cosa molto importante: ricordatevi di spegnere i cellulari o di togliere la suoneria perchè disturberebbero tutti.
L'evento di oggi era sul quadro di Degas "donna che si asciuga".
Interessanti, secondo me, sono anche quello di sabato 15 novembre sul quadro di Delaroche "l'esecuzione di Jane Grey" e quello di sabato 12 novembre sul quadro di Turner "Ulisse che deride Polifemo- l'odissea di Omero"
(chiedo perdono nel caso in cui abbia tradotto male i titoli dei quadri, ma in italiano spesso i nomi son totalmente differenti e sto traducendo direttamente dal depliant inglese)
Sicuramente è molto difficile trovarci ragazzi/giovani (l'età media è abbastanza elevata) e le sedie che vengono sistemate davanti al quadro sono poche (circa 40), quindi vige la regola "chi prima arriva meglio alloggia": tenete conto che se volete sentire bene la guida dovete cercare di stare il più avanti possibile, anche se in piedi. Cosa molto importante: ricordatevi di spegnere i cellulari o di togliere la suoneria perchè disturberebbero tutti.
L'evento di oggi era sul quadro di Degas "donna che si asciuga".
Interessanti, secondo me, sono anche quello di sabato 15 novembre sul quadro di Delaroche "l'esecuzione di Jane Grey" e quello di sabato 12 novembre sul quadro di Turner "Ulisse che deride Polifemo- l'odissea di Omero"
(chiedo perdono nel caso in cui abbia tradotto male i titoli dei quadri, ma in italiano spesso i nomi son totalmente differenti e sto traducendo direttamente dal depliant inglese)
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sabato 22 ottobre 2011
i peggiori hotel d'Europa
Il motore di ricerca hotel www.trivago.it ha stilato una classifica di reputazione delle 50 principali destinazioni europee su un campione di oltre mille località. L’analisi, che ha preso in esame la reputazione di circa 30.000 hotel, evidenzia che Londra ha la peggiore valutazione dei viaggiatori internazionali. Venezia, Bologna e Firenze tengo alto l’onore italiano.
In vetta alla classifica Dresda,patrimonio dell’Unesco, con una media di 82.32, che precede Cracovia (81.09) e Bruges (81,03). Nella top five anche Venezia (80.72) e Bologna (80,69), rispettivamente al quarto e quinto posto, che ben rappresentano l’idea che i viaggiatori internazionali hanno dell’ospitalità made in Italy. Il settimo posto di Firenze (79,75) completa il successo italiano, che vede Palermo (78.56) in 18esima posizione, Torino (78.5) in 20esima e Napoli (78.09) in 25esima. Roma (77.14) e Milano (76) occupano invece la seconda parte della classifica, rispettivamente in 32esima e 38esima piazza. Le due metropoli scontano la presenza di numerose strutture ricettive di bassa categoria al pari di altre grandi capitali europee.
Londra (72,2) ottiene la peggiore valutazione del web, distanziando Birmingham (74,15) e Copenaghen (74,29) in questa classifica del peggio. Non va molto meglio ad Amsterdam (74,42), Bruxelles (74,94) e Ginevra (74,69) che occupano le ultime posizioni; cittá prevalentemente business, che non hanno conquistato la simpatia e l’apprezzamento dei turisti europei. Stesso discorso per Parigi (74,58) che sulla scia di Londra ottiene una valutazione media modesta. Ottima la performance di Barcellona (79,32) e Berlino (78,88), che riscuotono il favore dei viaggiatori della rete.
“Sembrerebbe – afferma Stefano Manzi, Destination Manager di trivago.it - che i problemi connessi alle metropoli (grandi flussi turistici, numerosi hotel di categorie inferiori, prezzi alti) impattino sulla qualità percepita delle strutture ricettive. Le destinazioni minori riescono invece a soddisfare in pieno le aspettative di quei turisti alla ricerca di un soggiorno in perfetta calma e relax”.
In vetta alla classifica Dresda,patrimonio dell’Unesco, con una media di 82.32, che precede Cracovia (81.09) e Bruges (81,03). Nella top five anche Venezia (80.72) e Bologna (80,69), rispettivamente al quarto e quinto posto, che ben rappresentano l’idea che i viaggiatori internazionali hanno dell’ospitalità made in Italy. Il settimo posto di Firenze (79,75) completa il successo italiano, che vede Palermo (78.56) in 18esima posizione, Torino (78.5) in 20esima e Napoli (78.09) in 25esima. Roma (77.14) e Milano (76) occupano invece la seconda parte della classifica, rispettivamente in 32esima e 38esima piazza. Le due metropoli scontano la presenza di numerose strutture ricettive di bassa categoria al pari di altre grandi capitali europee.
Londra (72,2) ottiene la peggiore valutazione del web, distanziando Birmingham (74,15) e Copenaghen (74,29) in questa classifica del peggio. Non va molto meglio ad Amsterdam (74,42), Bruxelles (74,94) e Ginevra (74,69) che occupano le ultime posizioni; cittá prevalentemente business, che non hanno conquistato la simpatia e l’apprezzamento dei turisti europei. Stesso discorso per Parigi (74,58) che sulla scia di Londra ottiene una valutazione media modesta. Ottima la performance di Barcellona (79,32) e Berlino (78,88), che riscuotono il favore dei viaggiatori della rete.
“Sembrerebbe – afferma Stefano Manzi, Destination Manager di trivago.it - che i problemi connessi alle metropoli (grandi flussi turistici, numerosi hotel di categorie inferiori, prezzi alti) impattino sulla qualità percepita delle strutture ricettive. Le destinazioni minori riescono invece a soddisfare in pieno le aspettative di quei turisti alla ricerca di un soggiorno in perfetta calma e relax”.
giovedì 20 ottobre 2011
Copenaghen: cosa vedere
Copenaghen è una città ricca di sorprese e di contraddizioni: innovazione e tradizione, design ultra moderno e palazzi antichi, atmosfere tranquille e serate mondane. Passeggiando per le sue strade scoprirete i suoi edifici storici, le sue strade antiche, i suoi meravigliosi musei e gallerie d’arte, gli splendidi giardini di Tivoli e la residenza monarchica più antica del mondo. La cura e il rispetto che i danesi hanno per la loro capitale vi stupirà: il porto di Copenaghen è talmente pulito che potreste anche tuffarvici!
La Sirenetta
La Sirenetta è la più celebre attrazione turistica di tutta la Danimarca e si trova sul lungomare della città. L’autore danese Hans Christian Andersen scrisse la favola La Sirenetta nel 1837, la Disney produsse il film ispirato a questa storia e Copenaghen volle omaggiarla con una statua in suo onore. Ci sono diverse copie della Sirenetta nel mondo, ma l’unica, l’originale e la sola rimane sempre quella del lungomare di Copenaghen.
Palazzo Reale di Amalienborg
Si tratta di un castello reale a tutti gli effetti, anche se non ha torri e guglie. Il Palazzo Reale di Amalienborg è la residenza invernale della regina ed è anche la sede del famoso balcone, che avrete sicuramente visto in qualche telegiornale o su qualche rivista, dal quale la famiglia reale saluta la gente in strada. Anche se il castello è costantemente frequentato dalla coppia reale, avrete comunque la possibilità di visitare alcune delle sontuose ed eleganti camere reali che il re e la regina non usano quotidianamente.
Parco Tivoli
Si tratta del più antico parco di divertimenti del mondo, dove storia e tradizione si intrecciano costantemente. Questo favoloso parco è un importante punto d’incontro per la gente del posto: famiglie con bambini, uomini d’affari in pausa pranzo, giovani che prendono parte ai concerti e anziani che passeggiano. Quando sarete nei Giardini di Tivoli e vederete i fuochi d’artificio, sentirete il profumo dei fiori e le note della musica rock, vorrà dire che a Copenaghen è proprio arrivata l’estate! Se invece volete provare l’ebbrezza delle attrazioni potrete salire sulle strazianti montagne russe Deamon o fare un giro rilassante su delle piccole imbarcazioni.
Il Castello di Kronborg
Si trova a Elsinore, a 10 minuti di treno da Copenaghen, ed è uno dei più importanti castelli rinascimentali del Nord Europa. Conosciuto in tutto il mondo per l’Amleto di Shakespeare, questo castello ogni anno è visitato da circa 200.000 persone, tra danesi e turisti provenienti da ogni parte del mondo. Nel 1580 re Federico II commissionò, insieme ad altri 113 re danesi, la manifattura di ben 40 arazzi che attualmente sono esposti in una delle sale del castello. I bambini non si annoieranno grazie all’opuscolo di Kronborg, fatto su misura per i più piccoli, ricco di puzzle e quiz sul castello. Per tutte le età invece la bellezza e la sontuosità della sala da ballo e una visita negli oscuri sotterranei dove si trova la statua dell’eroe nazionale Holger Danske: la leggenda dice che in caso di pericolo la figura di pietra dell’eroe si trasformerà in carne ed ossa per soccorrere la patria.
Museo Nazionale
Sia i bambini che gli adulti potranno fare un tuffo nella storia del regno danese con una visita al Museo Nazionale di Copenaghen, attraverso una vivace rappresentazione degli avvenimenti storici basata su giochi di luce e suoni, all’interno del palazzo costruito originariamente per il re Federico V. Potrete dare un’occhiata al corpo imbalsamato della giovane Egtved o ascoltare i discorsi dello scrittore e critico danese Georg Brandes. Il Museo Nazionale è ispirato principalmente alla storia della Danimarca, ma a volte si possono trovare anche delle mostre temporanee sulla storia di luoghi come Groenlandia e America Latina.
La Torre Circolare
La Torre Circolare di Copenaghen, o Round Tower, è il più antico osservatorio funzionante in Europa: da qui le stelle sono state guardate e studiate sin dal 1642. Quando Cristiano IV costruì la torre, la Danimarca era molto famosa per le scoperte astronomiche dell’ingegnoso astronomo Tycho Brahe. Quando Brahe morì nel 1601, il re decise di continuare le sue ricerche proprio all’interno della torre. Attualmente la torre circolare è ancora molto frequentata da astrofili e turisti curiosi: pensate che l’osservatorio è circondato da una piattaforma esterna da cui si ha una magnifica vista della parte vecchia di Copenaghen. Dovrete farne di strada a piedi per arrivare fino alla piattaforma ma vi assicuriamo che ne vale la pena! L’osservatorio pubblico così come lo vedete ora è stato costruito nel 1929 e da qui è possibile vedere i movimenti dei corpi celesti attraverso il telescopio.
La Sirenetta
La Sirenetta è la più celebre attrazione turistica di tutta la Danimarca e si trova sul lungomare della città. L’autore danese Hans Christian Andersen scrisse la favola La Sirenetta nel 1837, la Disney produsse il film ispirato a questa storia e Copenaghen volle omaggiarla con una statua in suo onore. Ci sono diverse copie della Sirenetta nel mondo, ma l’unica, l’originale e la sola rimane sempre quella del lungomare di Copenaghen.
Palazzo Reale di Amalienborg
Si tratta di un castello reale a tutti gli effetti, anche se non ha torri e guglie. Il Palazzo Reale di Amalienborg è la residenza invernale della regina ed è anche la sede del famoso balcone, che avrete sicuramente visto in qualche telegiornale o su qualche rivista, dal quale la famiglia reale saluta la gente in strada. Anche se il castello è costantemente frequentato dalla coppia reale, avrete comunque la possibilità di visitare alcune delle sontuose ed eleganti camere reali che il re e la regina non usano quotidianamente.
Parco Tivoli
Si tratta del più antico parco di divertimenti del mondo, dove storia e tradizione si intrecciano costantemente. Questo favoloso parco è un importante punto d’incontro per la gente del posto: famiglie con bambini, uomini d’affari in pausa pranzo, giovani che prendono parte ai concerti e anziani che passeggiano. Quando sarete nei Giardini di Tivoli e vederete i fuochi d’artificio, sentirete il profumo dei fiori e le note della musica rock, vorrà dire che a Copenaghen è proprio arrivata l’estate! Se invece volete provare l’ebbrezza delle attrazioni potrete salire sulle strazianti montagne russe Deamon o fare un giro rilassante su delle piccole imbarcazioni.
Il Castello di Kronborg
Si trova a Elsinore, a 10 minuti di treno da Copenaghen, ed è uno dei più importanti castelli rinascimentali del Nord Europa. Conosciuto in tutto il mondo per l’Amleto di Shakespeare, questo castello ogni anno è visitato da circa 200.000 persone, tra danesi e turisti provenienti da ogni parte del mondo. Nel 1580 re Federico II commissionò, insieme ad altri 113 re danesi, la manifattura di ben 40 arazzi che attualmente sono esposti in una delle sale del castello. I bambini non si annoieranno grazie all’opuscolo di Kronborg, fatto su misura per i più piccoli, ricco di puzzle e quiz sul castello. Per tutte le età invece la bellezza e la sontuosità della sala da ballo e una visita negli oscuri sotterranei dove si trova la statua dell’eroe nazionale Holger Danske: la leggenda dice che in caso di pericolo la figura di pietra dell’eroe si trasformerà in carne ed ossa per soccorrere la patria.
Museo Nazionale
Sia i bambini che gli adulti potranno fare un tuffo nella storia del regno danese con una visita al Museo Nazionale di Copenaghen, attraverso una vivace rappresentazione degli avvenimenti storici basata su giochi di luce e suoni, all’interno del palazzo costruito originariamente per il re Federico V. Potrete dare un’occhiata al corpo imbalsamato della giovane Egtved o ascoltare i discorsi dello scrittore e critico danese Georg Brandes. Il Museo Nazionale è ispirato principalmente alla storia della Danimarca, ma a volte si possono trovare anche delle mostre temporanee sulla storia di luoghi come Groenlandia e America Latina.
La Torre Circolare
La Torre Circolare di Copenaghen, o Round Tower, è il più antico osservatorio funzionante in Europa: da qui le stelle sono state guardate e studiate sin dal 1642. Quando Cristiano IV costruì la torre, la Danimarca era molto famosa per le scoperte astronomiche dell’ingegnoso astronomo Tycho Brahe. Quando Brahe morì nel 1601, il re decise di continuare le sue ricerche proprio all’interno della torre. Attualmente la torre circolare è ancora molto frequentata da astrofili e turisti curiosi: pensate che l’osservatorio è circondato da una piattaforma esterna da cui si ha una magnifica vista della parte vecchia di Copenaghen. Dovrete farne di strada a piedi per arrivare fino alla piattaforma ma vi assicuriamo che ne vale la pena! L’osservatorio pubblico così come lo vedete ora è stato costruito nel 1929 e da qui è possibile vedere i movimenti dei corpi celesti attraverso il telescopio.
Vacanze allegre ? Giro del mondo in cinque drink
Articolo di qualche mese fa (luglio 2011) di Lonely planet Italia.
Bere (con intelligenza) e vacanze sono quasi sinonimi, non credi? C'è qualcosa di intrigante nel centellinare un cocktail in una città sconosciuta. E non c'è modo più facile per fare amicizia che offrire un "giro" ai tuoi compagni di viaggio. Shawn Low, il nostro editor per l'Asia e il Pacifico, ha raccolto per noi alcuni grandi classici di questo modo di intendere la vita
Articolo di Shawn Low
Singapore Sling
Inventato all'inizio del XX secolo dal barista Ngiam Tong Boon, che all'epoca lavorava al Long Bar del Raffles Hotel di Singapore, questo cocktail è una dolce miscela rossa che comprende succo di ananas, gin e Cointreau.
Anche se il suo prezzo è un po' alto e lo Sling non è più un segreto per nessuno, non c'è posto migliore per berlo che il Long Bar. Ancora oggi i viaggiatori vengono qui per gustare l'atmosfera coloniale e il piacere unico che dà mangiare le arachidi buttando il guscio con indolenza sul pavimento sempre tirato a lucido. Tutto questo per $30 di Singapore a cocktail (circa 18 euro).
Martini
Non ha bisogno di presentazioni questo drink a base di gin e vermouth secco (guarnito con un'oliva) inventato negli Stati Uniti. Deve buona parte della sua fama a James Bond. Gustalo agitato e non mescolato.
Il posto migliore è il bar dell'Algonquin Hotel di New York, che guarda caso serve il Martini più caro del mondo. 1000 dollari per un'esperienza da ricchi, se non da pazzi. Berrai un Martini tradizionale, con l'unica differenza di trovare un diamante di mezzo carato al posto dell'oliva.
Piña Colada
La leggenda vuole che la piña colada sia stata inventata dal barista dei Caraibi Ramón 'Monchito' Romero dopo tre mesi di esperimenti. La ricetta originale prevede rum, ananas e latte di cocco. Il governo di Portorico l'ha dichiarata bevanda nazionale nel 1978. Punta dritto all'Oasis Bar del Caribe Hilton di San Juan. Forse non ha più il fascino degli anni Cinquanta, però è il locale in cui è nata la piña colada.
Daiquiri
Senza nulla togliere a Portorico, anche Cuba ha il suo drink a base di rum. Come per altri celebri drink, anche il daiquiri ha origini che si perdono nella leggenda. Una di queste parla di un gruppo di ingegneri minerari americani che pare abbiano inventato la miscela intorno al 1900, anche se ricette di bevande a base di rum bianco, lime e sciroppo circolano almeno dal Settecento. Tra i grandi estimatori, Hemingway e JFK. Attingi alla fonte del più classico tra i daiquiri - lo servono al bar El Floridita (Obispo No.557 esq. a Monserrate) dell'Avana, amato da Hemingway, che infatti comprare immortalato nel bronzo con un libro in mano.
Birra!
Per qualcuno la birra chiara è la regina delle bevande alcoliche. Pare che fosse conosciuta nell'antica Mesopotamia. Gli Stati Uniti guidano la classifica dei produttori mondiali. Rendi omaggio alla bionda per tutti con un salto all'Oktoberfest di Monaco. Il prezzo di un boccale aumenta ogni anno, ma anche il numero degli avventori. Si parla di circa sei milioni di visitatori pronti a bere tutto ciò che sia birra, dalla chiara più leggera alla scura più corposa.
FONTE| lonelyplanetitalia.it
Bere (con intelligenza) e vacanze sono quasi sinonimi, non credi? C'è qualcosa di intrigante nel centellinare un cocktail in una città sconosciuta. E non c'è modo più facile per fare amicizia che offrire un "giro" ai tuoi compagni di viaggio. Shawn Low, il nostro editor per l'Asia e il Pacifico, ha raccolto per noi alcuni grandi classici di questo modo di intendere la vita
Articolo di Shawn Low
Singapore Sling
Inventato all'inizio del XX secolo dal barista Ngiam Tong Boon, che all'epoca lavorava al Long Bar del Raffles Hotel di Singapore, questo cocktail è una dolce miscela rossa che comprende succo di ananas, gin e Cointreau.
Anche se il suo prezzo è un po' alto e lo Sling non è più un segreto per nessuno, non c'è posto migliore per berlo che il Long Bar. Ancora oggi i viaggiatori vengono qui per gustare l'atmosfera coloniale e il piacere unico che dà mangiare le arachidi buttando il guscio con indolenza sul pavimento sempre tirato a lucido. Tutto questo per $30 di Singapore a cocktail (circa 18 euro).
Martini
Non ha bisogno di presentazioni questo drink a base di gin e vermouth secco (guarnito con un'oliva) inventato negli Stati Uniti. Deve buona parte della sua fama a James Bond. Gustalo agitato e non mescolato.
Il posto migliore è il bar dell'Algonquin Hotel di New York, che guarda caso serve il Martini più caro del mondo. 1000 dollari per un'esperienza da ricchi, se non da pazzi. Berrai un Martini tradizionale, con l'unica differenza di trovare un diamante di mezzo carato al posto dell'oliva.
Piña Colada
La leggenda vuole che la piña colada sia stata inventata dal barista dei Caraibi Ramón 'Monchito' Romero dopo tre mesi di esperimenti. La ricetta originale prevede rum, ananas e latte di cocco. Il governo di Portorico l'ha dichiarata bevanda nazionale nel 1978. Punta dritto all'Oasis Bar del Caribe Hilton di San Juan. Forse non ha più il fascino degli anni Cinquanta, però è il locale in cui è nata la piña colada.
Daiquiri
Senza nulla togliere a Portorico, anche Cuba ha il suo drink a base di rum. Come per altri celebri drink, anche il daiquiri ha origini che si perdono nella leggenda. Una di queste parla di un gruppo di ingegneri minerari americani che pare abbiano inventato la miscela intorno al 1900, anche se ricette di bevande a base di rum bianco, lime e sciroppo circolano almeno dal Settecento. Tra i grandi estimatori, Hemingway e JFK. Attingi alla fonte del più classico tra i daiquiri - lo servono al bar El Floridita (Obispo No.557 esq. a Monserrate) dell'Avana, amato da Hemingway, che infatti comprare immortalato nel bronzo con un libro in mano.
Birra!
Per qualcuno la birra chiara è la regina delle bevande alcoliche. Pare che fosse conosciuta nell'antica Mesopotamia. Gli Stati Uniti guidano la classifica dei produttori mondiali. Rendi omaggio alla bionda per tutti con un salto all'Oktoberfest di Monaco. Il prezzo di un boccale aumenta ogni anno, ma anche il numero degli avventori. Si parla di circa sei milioni di visitatori pronti a bere tutto ciò che sia birra, dalla chiara più leggera alla scura più corposa.
FONTE| lonelyplanetitalia.it
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Cambio della guardia
Voi avete mai visto il cambio della guardia a Londra? Io diverse volte nell'arco dei miei viaggi a Londra, ma non mi stanco mai di andarci :)
Novembre 2011: eventi. Gran finale ad Amsterdam
Sperimentazioni viennesi, antiche tradizioni lusitane, design a go-go a Tokyo, l'enigma di Leonardo a Torino e un gran finale trasgressivo ma non troppo ad Amsterdam.
WIEN MODERN, VIENNA
Molto diverso dagli altri festival musicali viennesi, il Wien Modern spazia da concerti di musica classica alle avanguardie. Non aspettarti euforia da concerto rock, ma non perdere l'occasione per cogliere l'immagine più up to date della capitale, anche perché il festival si svolge in 14 location in giro per la città, dalla Konzerthaus al Café Heumarkt.
» Quando: 28 ottobre - 25 novembre
CPH:Dox, COPENAGHEN
Un festival acclamato e seguito. Con un bel po' di edizioni all'attivo, è il più grande del suo genere in Scandinavia. I cinema della città proiettano documentari da tutto il mondo. Il punto di vista è ampio, dalla Settima arte alla musica, passando per il cibo e la televisione, ma sempre all'insegna della sperimentazione. Da non perdere, anche perché gli appuntamenti sono distribuiti in giro per Copenaghen.
» Quando: 3-13 novembre
FEIRA NACIONAL DO CAVALO, PORTOGALLO
Golegã, sulle rive del Tejo poco più a valle di Almourol, è considerata la capitale della più importante zona di allevamento di cavalli in Portogallo. Nella prima metà di novembre, la città ospita la Feira de São Martinho, con una corsa di tori, corride, sfilate e feste serali nella bella piazza centrale. Un evento da non perdere per conoscere le tradizioni locali e i sapori dei prodotti in vendita, dal vino alle noci. Puoi anche acquistare gli abiti indossati dai cavalieri del Ribatejo.
» Quando: 4-13 novembre
SOTTO IL SEGNO DI LEONARDO, TORINO
Il grande autunno di Torino inizia alla Reggia di Venaria, dove a metà novembre si inaugura la mostra Leonardo. Il genio, il mito (18 novembre 2011 - 29 gennaio 2012). Nelle Scuderie Juvarriane della residenza sabauda, la celebre sanguigna sarà per la prima volta esposta in una mostra con le opere degli artisti che nel corso dei secoli ne hanno tratto ispirazione.
Sempre a novembre Torino ritorna capitale del cinema durante le giornate del TFF - Torino Film Festival. Lontano (per ora) dallo scintillio di Roma e Venezia, l'evento è apprezzato per l'ottima selezione delle opere, per le retrospettive e per l'atmosfera che si respira in città.
GEZZ - GENERAZIONE JAZZ, ROMA
Appuntamento con il jazz italiano e i suoi giovani talenti (da qui l'acronimo GEZZ, che sta per Generazione Jazz) per la 34° edizione di un evento sempre amato, il Roma Jazz Festival. La sede è il Parco della Musica di Roma, tra gli ospiti internazionali il duo Delbecq-Ducret, naturalmente accompagnati dagli inseparabili pianoforte e chitarra.
» Quando: 11-30 novembre
DESIGN FESTA, TOKYO
Basta essere creativi e avere qualcosa da dire al mondo per partecipare a questa caotica ma stimolante festa del design di Tokyo. Appuntamento al Big Sight (3-21-1 Ariake, Kōto-ku), sede fieristica della capitale. Le piramidi capovolte della torre delle conferenze sono di per sé uno spettacolo. Forse quest'anno non farai in tempo a essere tra gli espositori, però prendi nota dell'Application Process.
» Quando: 12-13 novembre
GREEN FESTIVAL, SAN FRANCISCO
Frisco non ha perso la sua passione per il flower power, ma la declina nello stile di questo XXI secolo a corto di energie. Al Green Festival, quest'anno alla 10° edizione, si parla delle ultime novità in fatto di automobili ad acqua, idee eco-sostenibili e cucina vedere. Idee che qualche decennio fa sembravano utopie e che oggi sono urgenze.
» Quando: 12-13 novembre
CANNABIS CUP, AMSTERDAM
Per cinque giorni alla fine di novembre Amsterdam mantiene fede alla sua reputazione di capitale mondiale della cannabis. Le attività diurne sono una divertente combinazione di dimostrazioni di giardinaggio e scambi commerciali, naturalmente a tema. Le serate sono una lunghissima (e molto rilassata) festa.
» Quando: 20-24 novembre
FONTE| lonelyplanetitalia.it
WIEN MODERN, VIENNA
Molto diverso dagli altri festival musicali viennesi, il Wien Modern spazia da concerti di musica classica alle avanguardie. Non aspettarti euforia da concerto rock, ma non perdere l'occasione per cogliere l'immagine più up to date della capitale, anche perché il festival si svolge in 14 location in giro per la città, dalla Konzerthaus al Café Heumarkt.
» Quando: 28 ottobre - 25 novembre
CPH:Dox, COPENAGHEN
Un festival acclamato e seguito. Con un bel po' di edizioni all'attivo, è il più grande del suo genere in Scandinavia. I cinema della città proiettano documentari da tutto il mondo. Il punto di vista è ampio, dalla Settima arte alla musica, passando per il cibo e la televisione, ma sempre all'insegna della sperimentazione. Da non perdere, anche perché gli appuntamenti sono distribuiti in giro per Copenaghen.
» Quando: 3-13 novembre
FEIRA NACIONAL DO CAVALO, PORTOGALLO
Golegã, sulle rive del Tejo poco più a valle di Almourol, è considerata la capitale della più importante zona di allevamento di cavalli in Portogallo. Nella prima metà di novembre, la città ospita la Feira de São Martinho, con una corsa di tori, corride, sfilate e feste serali nella bella piazza centrale. Un evento da non perdere per conoscere le tradizioni locali e i sapori dei prodotti in vendita, dal vino alle noci. Puoi anche acquistare gli abiti indossati dai cavalieri del Ribatejo.
» Quando: 4-13 novembre
SOTTO IL SEGNO DI LEONARDO, TORINO
Il grande autunno di Torino inizia alla Reggia di Venaria, dove a metà novembre si inaugura la mostra Leonardo. Il genio, il mito (18 novembre 2011 - 29 gennaio 2012). Nelle Scuderie Juvarriane della residenza sabauda, la celebre sanguigna sarà per la prima volta esposta in una mostra con le opere degli artisti che nel corso dei secoli ne hanno tratto ispirazione.
Sempre a novembre Torino ritorna capitale del cinema durante le giornate del TFF - Torino Film Festival. Lontano (per ora) dallo scintillio di Roma e Venezia, l'evento è apprezzato per l'ottima selezione delle opere, per le retrospettive e per l'atmosfera che si respira in città.
GEZZ - GENERAZIONE JAZZ, ROMA
Appuntamento con il jazz italiano e i suoi giovani talenti (da qui l'acronimo GEZZ, che sta per Generazione Jazz) per la 34° edizione di un evento sempre amato, il Roma Jazz Festival. La sede è il Parco della Musica di Roma, tra gli ospiti internazionali il duo Delbecq-Ducret, naturalmente accompagnati dagli inseparabili pianoforte e chitarra.
» Quando: 11-30 novembre
DESIGN FESTA, TOKYO
Basta essere creativi e avere qualcosa da dire al mondo per partecipare a questa caotica ma stimolante festa del design di Tokyo. Appuntamento al Big Sight (3-21-1 Ariake, Kōto-ku), sede fieristica della capitale. Le piramidi capovolte della torre delle conferenze sono di per sé uno spettacolo. Forse quest'anno non farai in tempo a essere tra gli espositori, però prendi nota dell'Application Process.
» Quando: 12-13 novembre
GREEN FESTIVAL, SAN FRANCISCO
Frisco non ha perso la sua passione per il flower power, ma la declina nello stile di questo XXI secolo a corto di energie. Al Green Festival, quest'anno alla 10° edizione, si parla delle ultime novità in fatto di automobili ad acqua, idee eco-sostenibili e cucina vedere. Idee che qualche decennio fa sembravano utopie e che oggi sono urgenze.
» Quando: 12-13 novembre
CANNABIS CUP, AMSTERDAM
Per cinque giorni alla fine di novembre Amsterdam mantiene fede alla sua reputazione di capitale mondiale della cannabis. Le attività diurne sono una divertente combinazione di dimostrazioni di giardinaggio e scambi commerciali, naturalmente a tema. Le serate sono una lunghissima (e molto rilassata) festa.
» Quando: 20-24 novembre
FONTE| lonelyplanetitalia.it
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mercoledì 19 ottobre 2011
Svizzera, il fascino discreto delle piccole città
VITA NOTTURNA A ZURIGO
La città più trendy d'Europa, un luogo in costante rinnovamento, il paradiso dei nottambuli. Tutto questo con una popolazione che supera di poco i 350.000 abitanti. Ti costerà un po', ma dedica qualche ora a seguire le orme della gente del posto, almeno quando non è impegnata al Politecnico o nella finanza. Compra qualcosa da Freitag, in cima a quello che è considerato il primo grattacielo del raffinato Kreis 5, il Quartiere 5, poi prendi un drink in uno dei locali più smaglianti, come il Longstreet (Langstrasse 92): un music bar con un'eclettica alternanza di Dj.
Quindi balla fino all'alba a Züri-West, magari in un locale decisamente sopra le righe come l'Indochine (Limmatstrasse 275): modelle e giovani rampanti s'incontrano in mezzo ai Buddha fiocamente illuminati di questa finta fumeria d'oppio, la risposta di Zurigo al Buddha Bar di Parigi. Potrebbe anche essere irritante, ma quando uscirai di qui la città dell'ingegneria e della tecnica svizzere ti sembrerà lontana anni luce.
SCORCI SCINTILLANTI DI LUCERNA
Passeggiare sui suoi ponti medievali è il modo più suggestivo per scoprire questa affascinante cittadina di circa 60.000 anime e una blasonata storia alle spalle.
Gli scorci delle scintillanti acque del lago, gli animati caffè con tavoli all'aperto, gli edifici variopinti e le curiosità vittoriane creano lo sfondo perfetto per una vacanza romantica. Non stupisce che Goethe e la regina Vittoria fossero habitué. A proposito di romanticherie: dedica tutto il tempo che occorre ad assaporare le atmosfere create dal lago color cobalto e dalla città medievale, ma non mancare di fare base al Romantik Hotel Wilden Mann: le sue eleganti camere arredate con tessuti color rosso rubino e antichi cassettoni, insieme alla terrazza per le cene all'aperto, non deludono le aspettative.
ZUG, UNA FETTA DI TORTA TRA I MILIONARI
Molti milionari sono venuti a vivere a Zug attratti da un sistema fiscale particolarmente favorevole. Nonostante il suo placido lago e le montagne sullo sfondo, questa non è la solita cittadina svizzera. Grazie al regime fiscale più leggero di tutta la Confederazione, Zug è diventata la più ricca del paese, anche se il tipico riserbo svizzero fa sì che si evitino le inutili ostentazioni e che i Rolex non spicchino sul polsino. Tu non pensare a queste questioni venali e divora la tua fetta di Kirschtorte: avrai la tua parte di delizia in questo piccolo paradiso.
Assapora l'esperienza alla Confiserie Albert Meier (Alpenstrasse 16). Una fetta del mito a base di biscotti, pasta di mandorle e burro, inzuppata di un brandy alla ciliegia piuttosto alcolico costa cira Sfr 4,50 (3,70 euro).
ILANZ: STREGATI DALLA THERME DI VALS
Povera Ilanz: ce la mette tutta per farsi amare e le attrattive non le mancano: è animata, ha un grazioso centro storico, poco lontano si trova il bellissimo villaggio di Disentis/Mustér, dove si parla il romancio. Quasi tutti i viaggiatori, però, le dedicano quel tanto di tempo che basta ad assaporare l'attesa del vero, grande richiamo della zona.
Parliamo delle Therme Vals, che si incontrano inoltrandosi una ventina di chilometri nella valle. Sono una spa dall'aspetto a dir poco magico, una moderna struttura realizzata in lastre di quarzite. L'ingresso costa Sfr 40, ma è necessario prenotare perché l'accesso è limitato.
MONTREUX: INEBRIARSI SUL LAGO DI GINEVRA
Se la prospettiva di noleggiare un pedalò e di assistere ai fuochi d'artificio che illuminano la splendida Losanna il giorno della Fondazione della Svizzera (1° agosto) non fosse un motivo sufficiente a portarti sulle sponde del lago di Ginevra, potrebbero riuscirci le inebrianti note di Montreux. Quelle che risuonano in festival estivi come il Montreux Jazz, all'inizio di luglio, e quelle del Montreux-Vevey Music Festival, dedicato alla classica tra agosto e settembre. E il rock? Beh, la colonna sonora non può che essere il live dei Deep Purple Live in Montreux 69, registrato al casinò cittadino due anni prima che andasse in fiamme producendo tutto quello Smoke on the water immortalato nella celebre canzone.
Soprattutto, però, la persuasione verrà dalle note inebrianti dei calici che si alzano nella regione vinicola circostante. Parliamo della zona del Lavaux, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 2007. L'esperienza da non perdere? Il Lavaux Express, un trenino che copre diversi percorsi nelle campagne vinicole tra Lutry e Cully.
FONTE| www.lonelyplanetitalia.it
La città più trendy d'Europa, un luogo in costante rinnovamento, il paradiso dei nottambuli. Tutto questo con una popolazione che supera di poco i 350.000 abitanti. Ti costerà un po', ma dedica qualche ora a seguire le orme della gente del posto, almeno quando non è impegnata al Politecnico o nella finanza. Compra qualcosa da Freitag, in cima a quello che è considerato il primo grattacielo del raffinato Kreis 5, il Quartiere 5, poi prendi un drink in uno dei locali più smaglianti, come il Longstreet (Langstrasse 92): un music bar con un'eclettica alternanza di Dj.
Quindi balla fino all'alba a Züri-West, magari in un locale decisamente sopra le righe come l'Indochine (Limmatstrasse 275): modelle e giovani rampanti s'incontrano in mezzo ai Buddha fiocamente illuminati di questa finta fumeria d'oppio, la risposta di Zurigo al Buddha Bar di Parigi. Potrebbe anche essere irritante, ma quando uscirai di qui la città dell'ingegneria e della tecnica svizzere ti sembrerà lontana anni luce.
SCORCI SCINTILLANTI DI LUCERNA
Passeggiare sui suoi ponti medievali è il modo più suggestivo per scoprire questa affascinante cittadina di circa 60.000 anime e una blasonata storia alle spalle.
Gli scorci delle scintillanti acque del lago, gli animati caffè con tavoli all'aperto, gli edifici variopinti e le curiosità vittoriane creano lo sfondo perfetto per una vacanza romantica. Non stupisce che Goethe e la regina Vittoria fossero habitué. A proposito di romanticherie: dedica tutto il tempo che occorre ad assaporare le atmosfere create dal lago color cobalto e dalla città medievale, ma non mancare di fare base al Romantik Hotel Wilden Mann: le sue eleganti camere arredate con tessuti color rosso rubino e antichi cassettoni, insieme alla terrazza per le cene all'aperto, non deludono le aspettative.
ZUG, UNA FETTA DI TORTA TRA I MILIONARI
Molti milionari sono venuti a vivere a Zug attratti da un sistema fiscale particolarmente favorevole. Nonostante il suo placido lago e le montagne sullo sfondo, questa non è la solita cittadina svizzera. Grazie al regime fiscale più leggero di tutta la Confederazione, Zug è diventata la più ricca del paese, anche se il tipico riserbo svizzero fa sì che si evitino le inutili ostentazioni e che i Rolex non spicchino sul polsino. Tu non pensare a queste questioni venali e divora la tua fetta di Kirschtorte: avrai la tua parte di delizia in questo piccolo paradiso.
Assapora l'esperienza alla Confiserie Albert Meier (Alpenstrasse 16). Una fetta del mito a base di biscotti, pasta di mandorle e burro, inzuppata di un brandy alla ciliegia piuttosto alcolico costa cira Sfr 4,50 (3,70 euro).
ILANZ: STREGATI DALLA THERME DI VALS
Povera Ilanz: ce la mette tutta per farsi amare e le attrattive non le mancano: è animata, ha un grazioso centro storico, poco lontano si trova il bellissimo villaggio di Disentis/Mustér, dove si parla il romancio. Quasi tutti i viaggiatori, però, le dedicano quel tanto di tempo che basta ad assaporare l'attesa del vero, grande richiamo della zona.
Parliamo delle Therme Vals, che si incontrano inoltrandosi una ventina di chilometri nella valle. Sono una spa dall'aspetto a dir poco magico, una moderna struttura realizzata in lastre di quarzite. L'ingresso costa Sfr 40, ma è necessario prenotare perché l'accesso è limitato.
MONTREUX: INEBRIARSI SUL LAGO DI GINEVRA
Se la prospettiva di noleggiare un pedalò e di assistere ai fuochi d'artificio che illuminano la splendida Losanna il giorno della Fondazione della Svizzera (1° agosto) non fosse un motivo sufficiente a portarti sulle sponde del lago di Ginevra, potrebbero riuscirci le inebrianti note di Montreux. Quelle che risuonano in festival estivi come il Montreux Jazz, all'inizio di luglio, e quelle del Montreux-Vevey Music Festival, dedicato alla classica tra agosto e settembre. E il rock? Beh, la colonna sonora non può che essere il live dei Deep Purple Live in Montreux 69, registrato al casinò cittadino due anni prima che andasse in fiamme producendo tutto quello Smoke on the water immortalato nella celebre canzone.
Soprattutto, però, la persuasione verrà dalle note inebrianti dei calici che si alzano nella regione vinicola circostante. Parliamo della zona del Lavaux, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 2007. L'esperienza da non perdere? Il Lavaux Express, un trenino che copre diversi percorsi nelle campagne vinicole tra Lutry e Cully.
FONTE| www.lonelyplanetitalia.it
lunedì 17 ottobre 2011
I luoghi delle celebrità. Viaggio tra i ricchi e famosi
Indossa un vestito da star e visita i posti frequentati dalle personalità ricche e famose. Scoprili in questa top list tratta da 1000 luoghi da vedere nel mondo.
CHELSEA HOTEL, NEW YORK
Se i muri del Chelsea Hotel potessero parlare, probabilmente biascicherebbero qualcosa d'incomprensibile prima di perdere conoscenza. L'albergo è infatti conosciuto per la sua storia e per i celebri e sregolati ospiti che lo hanno abitato. Rifugio per una nutrita schiera di scrittori, musicisti, commediografi, intellettuali radicali e altri alcolisti di talento, il Chelsea continua ad attirare bohémien e turisti da tutto il mondo.
Ben poco è cambiato rispetto a quando Jimi Hendrix, Janis Joplin, Bob Dylan, Patti Smith e Leonard Cohen lo frequentavano per rilassare il corpo e lo spirito. La sghangherata grandezza dell'edificio resta incantevole e le opere lasciate dagli artisti passati di qui valgono sicuramente una visita.
L'hotel è nel cuore di Chelsea sulla 23° Ovest tra la 7° e l'8° Avenue.
KODAK THEATRE, LOS ANGELES
Per le star internazionali, questa è una delle occasione migliori per sfoggiare gli abiti più costosi e glamour e percorrere, tra i flash dei fotografi , il tappeto rosso che porta al Kodak Theatre. La struttura è stata creata nel 2001 appositamente per dare una sede stabile alla cerimonia di consegna degli Oscar ed è possibile osservarne gli interni grazie a una interessante visita guidata dalla durata di circa 30 minuti.
Se vuoi essere abbagliato dalla luce dei divi durante la 'notte delle notti' puoi partecipare alla lotteria e sperare di vincere un posto nelle gradinate ai lati del famoso tappeto rosso.
Il teatro si trova nel cuore di Hollywood all'angolo nord-ovest tra Hollywood Boulevard e Highland Avenue. Per un posto sulla gradinata, agli inizi di settembre visita il sito www.oscars.org/bleachers.
CAVERN CLUB, LIVERPOOL, INGHILTERRA
Se ti fossi trovato tra il pubblico del Cavern durante la prima esibizione di John Lennon (1957), probabilmente anche tu lo avresti coperto di fischi. In quel periodo il locale era un jazz club del tutto anti-rock'n'roll e la Don't Be Cruel di Elvis Presley cantata da Lennon non fu accolta con grande favore.
Anni dopo la gestione cambiò e, tra il 1961 e il 1963, i Beatles salirono sullo stesso palco più di 290 volte. Sei mesi dopo l'ultimo concerto al Cavern, i 'favolosi quattro' partirono per la prima tournée americana. Il resto, come si dice, è storia.
Il club è al n. 10 di Mathew Street, nel centro di Liverpool. È aperto dalle 11 alle 20 da lunedì a mercoledì, dalle 11 alle 2 da giovedì a sabato e dalle 11 alle 12.30 la domenica. Nelle ore diurne l'ingresso è libero.
SUNDANCE FILM FESTIVAL, PARK CITY, UTAH, STATI UNITI
Fuori le temperature possono essere polari, ma il Sundance è un evento davvero 'caldo'. Quello che era nato come un festival dedicato ai registi indipendenti e ai film a basso costo, è ormai diventato un avvenimento capace di accrescere la notorietà delle star hollywoodiane.
Ogni gennaio registi, attori e fans confluiscono nelle fredde strade di Park City, nella speranza di assistere alla scoperta del nuovo grande nome del cinema. Nonostante tutto, il festival mantiene intatte le sue credenziali alternative.
Nel 2010 è stata creata la categoria 'NEXT' dedicata alle pellicole a budget superlimitato. Il sito ufficiale del festival (www.sundance.org) vi fornirà tutte le informazioni necessarie, inclusi alberghi e possibilità di volontariato
HOLLYWOOD HILLS, LOS ANGELES
Quando non sono sulle spiagge di Saint-Barthélemy o Saint-Tropez, le star amano le Hollywood Hills. Si tratta di uno dei quartieri più esclusivi di Los Angeles, rinomato per l'assoluta privacy che garantisce ai suoi residenti. L'abbondanza di verde e i tortuosi saliscendi lo rendono del tutto diverso dal centro della città. I tour organizzati vi indicheranno le dimore delle diverse celebrità, ma forse preferirete muovervi autonomamente cercando di immortalare alcuni scorci della vita quotidiana dei ricchi. Le colline sono racchiuse tra Laurel Canyon Boulevard a ovest, Vermont Avenue a est, Mulholland Drive a nord e Sunset Boulevard a sud.
SUN STUDIO, MEMPHIS, TENNESSEE, STATI UNITI
La culla del rock'n'roll. Il Memphis Recording Service, come veniva chiamato a inizio anni '50, è il luogo dove blues e country si sono fusi per dare vita alla musica che avrebbe cambiato il mondo.
Insieme alle nuove melodie, qui crebbero personaggi destinati a divenire leggendari: Johnny Cash, Elvis Presley, Roy Orbison e Jerry Lee Lewis vi hanno inciso le loro canzoni. L'edificio originale, che oggi porta il nome di Sun Studios, è tuttora attivo come centro di registrazione e attrazione turistica. Lo studio è al n. 706 di Union Avenue, a est del centro di Memphis, all'incrocio con Marshall Street. È aperto tutto l'anno.
SAINT-TROPEZ, COSTA AZZURRA, FRANCIA
Quello che era un modesto villaggio di pescatori si è trasformato nella più celebre tra le località frequentate da chi vuole essere notato. Ristoranti, bar, boutique e locali notturni sono popolati da una folla di gente ricca e famosa. In estate, gli spazi sulle spiagge più belle e conosciute sono ambitissimi e devono essere prenotati in anticipo. Se i prezzi sono alti, non costa nulla salire fino alla cittadella per attendere pazientemente il passaggio delle tue star preferite.
Se non puoi atterrare con il tuo jet privato nel locale aeroporto, raggiungi Saint-Tropez in auto da Nizza (100 km).
MADAME TUSSAUDS, LONDRA, INGHILTERRA
Da oltre 200 anni il museo di Madame Tussauds immortala attori, campioni dello sport, politici, star del pop e teste coronate. Pensa a una qualsiasi celebrità e probabilmente troverai qui la sua controparte in cera. Superato all'inizio il disagio di essere in una sala piena di statue immobili e silenziose, che sembrano esattamente esseri umani, sarà divertente trovarsi a stretto contatto con i tuoi idoli di tutti i tempi. Il museo si trova in Marylebone Road, vicino alla stazione della metro di Baker Street. L'orario d'apertura è variabile, di norma dalle 9 alle 17.30.
ED SULLIVAN THEATER, NEW YORK
Sede per molti anni del celebre varietà The Ed Sullivan Show, questo teatro di Broadway ha visto sfilare sul suo palco artisti quali Elvis Presley, i Beatles, i Rolling Stones e le star della Motown. In tempi più recenti, invece, l'altrettanto noto Late Show with David Letterman ha portato qui il gotha di Hollywood oltre a stelle dello sport e leader politici di tutto il mondo. Tra i tanti nomi Johnny Depp, Jerry Seinfeld, Jay-Z, Matt Damon e Rihanna.
Il teatro è al n. 1697 di Broadway tra la 53° e la 54° Ovest; la fermata della metropolitana è 7th Avenue. Per i biglietti del Late Show visita il sito ufficiale.
SAINT-BARTHÉLEMY, ANTILLE FRANCESI
Passata dalla Francia alla Svezia e poi di nuovo alla Francia negli anni tra il 1648 e il 1878, la minuscola isola caraibica di Saint-Barthélemy è stata pressoché ignorata fino all'arrivo, nel XX secolo, del turismo d'élite. Oggi, celebrità e curiosi si contendono lo spazio sulla sabbia delle spiagge oppure affollano ristoranti e boutique esclusive. In uno spazio di soli 21 kmq popolato da 8500 abitanti, le probabilità di incrociare il tuo attore o cantante preferito sono decisamente alte.
L'aereo Twin Otter rappresenta il modo più comune per arrivare sull'isola. Esistono anche traghetti da Saint-Martin, ma il tratto di mare da attraversare è spesso agitato.
FONTE| www.lonelyplanetitalia.it (l'articolo originale è diviso in due parti)
CHELSEA HOTEL, NEW YORK
Se i muri del Chelsea Hotel potessero parlare, probabilmente biascicherebbero qualcosa d'incomprensibile prima di perdere conoscenza. L'albergo è infatti conosciuto per la sua storia e per i celebri e sregolati ospiti che lo hanno abitato. Rifugio per una nutrita schiera di scrittori, musicisti, commediografi, intellettuali radicali e altri alcolisti di talento, il Chelsea continua ad attirare bohémien e turisti da tutto il mondo.
Ben poco è cambiato rispetto a quando Jimi Hendrix, Janis Joplin, Bob Dylan, Patti Smith e Leonard Cohen lo frequentavano per rilassare il corpo e lo spirito. La sghangherata grandezza dell'edificio resta incantevole e le opere lasciate dagli artisti passati di qui valgono sicuramente una visita.
L'hotel è nel cuore di Chelsea sulla 23° Ovest tra la 7° e l'8° Avenue.
KODAK THEATRE, LOS ANGELES
Per le star internazionali, questa è una delle occasione migliori per sfoggiare gli abiti più costosi e glamour e percorrere, tra i flash dei fotografi , il tappeto rosso che porta al Kodak Theatre. La struttura è stata creata nel 2001 appositamente per dare una sede stabile alla cerimonia di consegna degli Oscar ed è possibile osservarne gli interni grazie a una interessante visita guidata dalla durata di circa 30 minuti.
Se vuoi essere abbagliato dalla luce dei divi durante la 'notte delle notti' puoi partecipare alla lotteria e sperare di vincere un posto nelle gradinate ai lati del famoso tappeto rosso.
Il teatro si trova nel cuore di Hollywood all'angolo nord-ovest tra Hollywood Boulevard e Highland Avenue. Per un posto sulla gradinata, agli inizi di settembre visita il sito www.oscars.org/bleachers.
CAVERN CLUB, LIVERPOOL, INGHILTERRA
Se ti fossi trovato tra il pubblico del Cavern durante la prima esibizione di John Lennon (1957), probabilmente anche tu lo avresti coperto di fischi. In quel periodo il locale era un jazz club del tutto anti-rock'n'roll e la Don't Be Cruel di Elvis Presley cantata da Lennon non fu accolta con grande favore.
Anni dopo la gestione cambiò e, tra il 1961 e il 1963, i Beatles salirono sullo stesso palco più di 290 volte. Sei mesi dopo l'ultimo concerto al Cavern, i 'favolosi quattro' partirono per la prima tournée americana. Il resto, come si dice, è storia.
Il club è al n. 10 di Mathew Street, nel centro di Liverpool. È aperto dalle 11 alle 20 da lunedì a mercoledì, dalle 11 alle 2 da giovedì a sabato e dalle 11 alle 12.30 la domenica. Nelle ore diurne l'ingresso è libero.
SUNDANCE FILM FESTIVAL, PARK CITY, UTAH, STATI UNITI
Fuori le temperature possono essere polari, ma il Sundance è un evento davvero 'caldo'. Quello che era nato come un festival dedicato ai registi indipendenti e ai film a basso costo, è ormai diventato un avvenimento capace di accrescere la notorietà delle star hollywoodiane.
Ogni gennaio registi, attori e fans confluiscono nelle fredde strade di Park City, nella speranza di assistere alla scoperta del nuovo grande nome del cinema. Nonostante tutto, il festival mantiene intatte le sue credenziali alternative.
Nel 2010 è stata creata la categoria 'NEXT' dedicata alle pellicole a budget superlimitato. Il sito ufficiale del festival (www.sundance.org) vi fornirà tutte le informazioni necessarie, inclusi alberghi e possibilità di volontariato
HOLLYWOOD HILLS, LOS ANGELES
Quando non sono sulle spiagge di Saint-Barthélemy o Saint-Tropez, le star amano le Hollywood Hills. Si tratta di uno dei quartieri più esclusivi di Los Angeles, rinomato per l'assoluta privacy che garantisce ai suoi residenti. L'abbondanza di verde e i tortuosi saliscendi lo rendono del tutto diverso dal centro della città. I tour organizzati vi indicheranno le dimore delle diverse celebrità, ma forse preferirete muovervi autonomamente cercando di immortalare alcuni scorci della vita quotidiana dei ricchi. Le colline sono racchiuse tra Laurel Canyon Boulevard a ovest, Vermont Avenue a est, Mulholland Drive a nord e Sunset Boulevard a sud.
SUN STUDIO, MEMPHIS, TENNESSEE, STATI UNITI
La culla del rock'n'roll. Il Memphis Recording Service, come veniva chiamato a inizio anni '50, è il luogo dove blues e country si sono fusi per dare vita alla musica che avrebbe cambiato il mondo.
Insieme alle nuove melodie, qui crebbero personaggi destinati a divenire leggendari: Johnny Cash, Elvis Presley, Roy Orbison e Jerry Lee Lewis vi hanno inciso le loro canzoni. L'edificio originale, che oggi porta il nome di Sun Studios, è tuttora attivo come centro di registrazione e attrazione turistica. Lo studio è al n. 706 di Union Avenue, a est del centro di Memphis, all'incrocio con Marshall Street. È aperto tutto l'anno.
SAINT-TROPEZ, COSTA AZZURRA, FRANCIA
Quello che era un modesto villaggio di pescatori si è trasformato nella più celebre tra le località frequentate da chi vuole essere notato. Ristoranti, bar, boutique e locali notturni sono popolati da una folla di gente ricca e famosa. In estate, gli spazi sulle spiagge più belle e conosciute sono ambitissimi e devono essere prenotati in anticipo. Se i prezzi sono alti, non costa nulla salire fino alla cittadella per attendere pazientemente il passaggio delle tue star preferite.
Se non puoi atterrare con il tuo jet privato nel locale aeroporto, raggiungi Saint-Tropez in auto da Nizza (100 km).
MADAME TUSSAUDS, LONDRA, INGHILTERRA
Da oltre 200 anni il museo di Madame Tussauds immortala attori, campioni dello sport, politici, star del pop e teste coronate. Pensa a una qualsiasi celebrità e probabilmente troverai qui la sua controparte in cera. Superato all'inizio il disagio di essere in una sala piena di statue immobili e silenziose, che sembrano esattamente esseri umani, sarà divertente trovarsi a stretto contatto con i tuoi idoli di tutti i tempi. Il museo si trova in Marylebone Road, vicino alla stazione della metro di Baker Street. L'orario d'apertura è variabile, di norma dalle 9 alle 17.30.
ED SULLIVAN THEATER, NEW YORK
Sede per molti anni del celebre varietà The Ed Sullivan Show, questo teatro di Broadway ha visto sfilare sul suo palco artisti quali Elvis Presley, i Beatles, i Rolling Stones e le star della Motown. In tempi più recenti, invece, l'altrettanto noto Late Show with David Letterman ha portato qui il gotha di Hollywood oltre a stelle dello sport e leader politici di tutto il mondo. Tra i tanti nomi Johnny Depp, Jerry Seinfeld, Jay-Z, Matt Damon e Rihanna.
Il teatro è al n. 1697 di Broadway tra la 53° e la 54° Ovest; la fermata della metropolitana è 7th Avenue. Per i biglietti del Late Show visita il sito ufficiale.
SAINT-BARTHÉLEMY, ANTILLE FRANCESI
Passata dalla Francia alla Svezia e poi di nuovo alla Francia negli anni tra il 1648 e il 1878, la minuscola isola caraibica di Saint-Barthélemy è stata pressoché ignorata fino all'arrivo, nel XX secolo, del turismo d'élite. Oggi, celebrità e curiosi si contendono lo spazio sulla sabbia delle spiagge oppure affollano ristoranti e boutique esclusive. In uno spazio di soli 21 kmq popolato da 8500 abitanti, le probabilità di incrociare il tuo attore o cantante preferito sono decisamente alte.
L'aereo Twin Otter rappresenta il modo più comune per arrivare sull'isola. Esistono anche traghetti da Saint-Martin, ma il tratto di mare da attraversare è spesso agitato.
FONTE| www.lonelyplanetitalia.it (l'articolo originale è diviso in due parti)
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domenica 16 ottobre 2011
Lavorare a Londra: come fare?
Molti italiani, me compresa, vengono a Londra e cercano lavoro. In questo periodo di crisi non è facile, ma ci sono alcune accortezze che ho pensato di poter condividere.
Partiamo da internet: certo, si sa che tramite il web si può facilmente incappare in sole tremende, ma ci sono veramente tanti annunci di lavoro. Se già vi trovate qua potete perlomeno andare a controllare che l'azienda che ha messo l'annuncio esista veramente.
Pub,ristoranti,bar e hotel: spesso basta che vi presentiate armati di C/V e chiediate di parlare col manager del locale. Solitamente pagano a settimana e, se si considera che ci sono anche le mance, la paga non è male: quantomeno ci pagate tranquillamente l'affitto. Spesso vi aiutano anche con l'apertura di un conto, della posizione presso il servizio sanitario inglese, etc.
Agenzie di collocamento: ce ne sono molte sparse per Londra e ognuna si occupa di un tipo di lavoro. Ci sono quelle che si occupano solo di cercare segretarie, quelle per la ricerca di manager e cosi via. Anche qui, presentatevi agguerriti e armati di C/V.
Ci sono poi molte agenzie italiane con sede qui a Londra che lavorano proprio sull'aiutare gli italiani a cercare lavoro e con tutte le pratiche burocratiche. Personalmente non le ho mai provate (sto cercando tramite internet), ma vi lascio qui sotto alcuni link che potrebbero esservi utili:
SognandoLondra
LavorareaLondra
Londraweb
Partiamo da internet: certo, si sa che tramite il web si può facilmente incappare in sole tremende, ma ci sono veramente tanti annunci di lavoro. Se già vi trovate qua potete perlomeno andare a controllare che l'azienda che ha messo l'annuncio esista veramente.
Pub,ristoranti,bar e hotel: spesso basta che vi presentiate armati di C/V e chiediate di parlare col manager del locale. Solitamente pagano a settimana e, se si considera che ci sono anche le mance, la paga non è male: quantomeno ci pagate tranquillamente l'affitto. Spesso vi aiutano anche con l'apertura di un conto, della posizione presso il servizio sanitario inglese, etc.
Agenzie di collocamento: ce ne sono molte sparse per Londra e ognuna si occupa di un tipo di lavoro. Ci sono quelle che si occupano solo di cercare segretarie, quelle per la ricerca di manager e cosi via. Anche qui, presentatevi agguerriti e armati di C/V.
Ci sono poi molte agenzie italiane con sede qui a Londra che lavorano proprio sull'aiutare gli italiani a cercare lavoro e con tutte le pratiche burocratiche. Personalmente non le ho mai provate (sto cercando tramite internet), ma vi lascio qui sotto alcuni link che potrebbero esservi utili:
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venerdì 14 ottobre 2011
LONDRA: lo sapevate che..? alcune leggende
I CORVI DELLA TORRE DI LONDRA
È comunemente risaputo che ci sono sempre stati almeno sei corvi all'interno della residenza.
Si sostiene che Carlo II ordinò la loro rimozione in seguito alle proteste dell’astronomo reale John Flamsteed, il quale lamentava disturbi nelle osservazioni dovuti al passaggio dei corvi. Tuttavia essi non furono eliminati poiché a Carlo fu riferita una leggenda secondo la quale, se tutti i corvi avessero lasciato la Torre di Londra (la Torre Bianca), la monarchia e l’intero regno sarebbero caduti. Carlo non se la sentì di sfidare il fato e decise di spostare l’osservatorio a Greenwich.
LA METROPOLITANA E I FANTASMI:
Nella metropolitana di Londra pare vi siano numerose presenze paranormali di fantasmi. Negli anni si contano molte segnalazioni, testimonianze di gente comune ma anche di dipendenti della Transport for London. Pare che molti di questi episodi paranormali possano essere riconducibili al fatto che la metropolitana di Londra, nei suoi oltre 140 anni di storia, abbia subìto molti ampliamenti che hanno portato inevitabilemente a scavare anche dove sorgevano vecchi cimiteri e fosse comuni risalenti all'epidemia di peste del XVII secolo.
- Uno dei fantasmi più noti è da cercare nella vecchia stazione (ora abbandonata) di Aldwych che in precedenza faceva parte della Piccadilly Line. La stazione di Aldwych fu costruita dove sorgeva il Royal Strand Theatre. Molte persone sosterrebbero di aver notato la presenza di uno spettro appartenente ad un'attrice morta suicida nel vecchio teatro.
- Un altro episodio analogo pare sia stato riferito dagli operai che hanno partecipato alla costruzione della stazione Bank nella prima metà dell'800, dove si riscontrerebbe il fantasma conosciuto come Black Nun (Suora Nera). Il fratello della suora, Phillip Whitehead, era un cassiere della Bank of England e fu giustiziato nel 1811 per accuse di frode. Dopo la sua esecuzione la sorella suora, perdette il senno dal dolore e lo attese fuori della banca ogni sera per quarant'anni fino alla fine dei suoi giorni. Pare che ancora oggi si aggiri sulle piattaforme alla ricerca del fratello.
- Altre testimonianze invece indicano Covent Garden come stazione in cui, fin dagli anni 50, si sarebbero verificati strani episodi riconducibili alla presenza dello spettro di William Terris, un attore pugnalato sullo Strand, che soleva recarsi in un panificio dove ora sorge la stazione di metropolitana. Pare addirittura che molti addetti della metropolitana abbiano richiesto il trasferimento dopo aver visto più volte un uomo alto e distinto vestito con abiti antiquati aggirarsi nei pressi delle scale oltre l'orario di chiusura. Da recenti testimonianze sembrerebbe che il personaggio a cui fa riferimento il fantasma sia stato riconosciuto da chi l'avrebbe visto, in alcune vecchie fotografie in possesso del vicino Adelphi Theatre che ritraggono, appunto, l'attore William Terris.
- Il fantasma più famoso della metropolitana di Londra si trova alla stazione abbandonata del British Museum, ora dismessa. Alcune persone sostengono che questa stazione della Central Line sia frequentata dal fantasma di una mummia egizia custodita nel vicino museo vestita con una lunga veste che le cinge i fianchi sino a terra e con un copricapo. Testimonianze più recenti riferirebbero di suoni attribuibili al fantasma che sono udibili che anche in basso, sulla piattaforma della stazione di Holborn.
- Alla stazione di Farringdon si aggirerebbe il fantasma di una giovane tredicenne apprendista di un cappellaio, Anne Naylor, assassinata nel 1758 dal suo maestro e dalla figlia. La gente sostiene di sentirla gridare nella stazione. È stata soprannominata "the screaming ghost" (lo spettro urlante).
- Nel dicembre del 1928 a South Kensington un passeggero sull'ultimo convoglio della sera diretto a ovest ha segnalato di aver udito un fischio di un treno. Pare che subito dopo un treno spettrale sia comparso improvvisamente con una figura vestita da marinaio alla guida. Il treno avrebbe continuato verso il tunnel, dopodiché sarebbe sparito senza più essere avvistato nuovamente.
- Alcuni anni fa, un elettricista che lavorava presso la stazione di Aldgate scivolò fatalmente sui binari ed il suo corpo fu investito da 22.000 volt. Battendo la sua fronte, rimase incosciente ma miracolosamente illeso. Al suo risveglio disse che prima di cadere vide una figura trasparente di un'anziana che si accarezzava i capelli venirgli incontro.
- a King's cross si aggirerebbero i fantasmi dei malati di vaiolo ricoverati nell'ospedale che sorgeva dove ora si trova la stazione.
È comunemente risaputo che ci sono sempre stati almeno sei corvi all'interno della residenza.
Si sostiene che Carlo II ordinò la loro rimozione in seguito alle proteste dell’astronomo reale John Flamsteed, il quale lamentava disturbi nelle osservazioni dovuti al passaggio dei corvi. Tuttavia essi non furono eliminati poiché a Carlo fu riferita una leggenda secondo la quale, se tutti i corvi avessero lasciato la Torre di Londra (la Torre Bianca), la monarchia e l’intero regno sarebbero caduti. Carlo non se la sentì di sfidare il fato e decise di spostare l’osservatorio a Greenwich.
LA METROPOLITANA E I FANTASMI:
Nella metropolitana di Londra pare vi siano numerose presenze paranormali di fantasmi. Negli anni si contano molte segnalazioni, testimonianze di gente comune ma anche di dipendenti della Transport for London. Pare che molti di questi episodi paranormali possano essere riconducibili al fatto che la metropolitana di Londra, nei suoi oltre 140 anni di storia, abbia subìto molti ampliamenti che hanno portato inevitabilemente a scavare anche dove sorgevano vecchi cimiteri e fosse comuni risalenti all'epidemia di peste del XVII secolo.
- Uno dei fantasmi più noti è da cercare nella vecchia stazione (ora abbandonata) di Aldwych che in precedenza faceva parte della Piccadilly Line. La stazione di Aldwych fu costruita dove sorgeva il Royal Strand Theatre. Molte persone sosterrebbero di aver notato la presenza di uno spettro appartenente ad un'attrice morta suicida nel vecchio teatro.
- Un altro episodio analogo pare sia stato riferito dagli operai che hanno partecipato alla costruzione della stazione Bank nella prima metà dell'800, dove si riscontrerebbe il fantasma conosciuto come Black Nun (Suora Nera). Il fratello della suora, Phillip Whitehead, era un cassiere della Bank of England e fu giustiziato nel 1811 per accuse di frode. Dopo la sua esecuzione la sorella suora, perdette il senno dal dolore e lo attese fuori della banca ogni sera per quarant'anni fino alla fine dei suoi giorni. Pare che ancora oggi si aggiri sulle piattaforme alla ricerca del fratello.
- Altre testimonianze invece indicano Covent Garden come stazione in cui, fin dagli anni 50, si sarebbero verificati strani episodi riconducibili alla presenza dello spettro di William Terris, un attore pugnalato sullo Strand, che soleva recarsi in un panificio dove ora sorge la stazione di metropolitana. Pare addirittura che molti addetti della metropolitana abbiano richiesto il trasferimento dopo aver visto più volte un uomo alto e distinto vestito con abiti antiquati aggirarsi nei pressi delle scale oltre l'orario di chiusura. Da recenti testimonianze sembrerebbe che il personaggio a cui fa riferimento il fantasma sia stato riconosciuto da chi l'avrebbe visto, in alcune vecchie fotografie in possesso del vicino Adelphi Theatre che ritraggono, appunto, l'attore William Terris.
- Il fantasma più famoso della metropolitana di Londra si trova alla stazione abbandonata del British Museum, ora dismessa. Alcune persone sostengono che questa stazione della Central Line sia frequentata dal fantasma di una mummia egizia custodita nel vicino museo vestita con una lunga veste che le cinge i fianchi sino a terra e con un copricapo. Testimonianze più recenti riferirebbero di suoni attribuibili al fantasma che sono udibili che anche in basso, sulla piattaforma della stazione di Holborn.
- Alla stazione di Farringdon si aggirerebbe il fantasma di una giovane tredicenne apprendista di un cappellaio, Anne Naylor, assassinata nel 1758 dal suo maestro e dalla figlia. La gente sostiene di sentirla gridare nella stazione. È stata soprannominata "the screaming ghost" (lo spettro urlante).
- Nel dicembre del 1928 a South Kensington un passeggero sull'ultimo convoglio della sera diretto a ovest ha segnalato di aver udito un fischio di un treno. Pare che subito dopo un treno spettrale sia comparso improvvisamente con una figura vestita da marinaio alla guida. Il treno avrebbe continuato verso il tunnel, dopodiché sarebbe sparito senza più essere avvistato nuovamente.
- Alcuni anni fa, un elettricista che lavorava presso la stazione di Aldgate scivolò fatalmente sui binari ed il suo corpo fu investito da 22.000 volt. Battendo la sua fronte, rimase incosciente ma miracolosamente illeso. Al suo risveglio disse che prima di cadere vide una figura trasparente di un'anziana che si accarezzava i capelli venirgli incontro.
- a King's cross si aggirerebbero i fantasmi dei malati di vaiolo ricoverati nell'ospedale che sorgeva dove ora si trova la stazione.
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giovedì 13 ottobre 2011
Weekend d'autunno: le migliori mete vicine
Chi l'ha detto che serve andare lontano e avere a disposizione un bel budget per incontrare il meglio della stagione? Ecco cinque idee per allontanarti quanto basta da casa e godere al massimo i benefici di un weekend in giro.
1. TURCHIA: COSTA MEDITERRANEA ORIENTALE
Meno chiassosa e battuta di quella occidentale, questa parte della costa turca ha un bel po' di assi nella manica e vince a pieno titolo nostra classifica delle migliori mete a medio raggio di novembre. Qui ti aspettano i mosaici più splendidi al mondo esposti al Museo Archeologico di Hatay o gli splendori della città di bizantina di Anemurium.
Spostarsi da una località all'altra è facilissimo grazie alla strada costiera D400. E se, dopo tanta arte e natura, la voglia di scatenarti nel nightclubbing si facesse sentire, ricorda che le luci e i laser degli affollati locali notturni di Alanya accendono l'edonismo più sfrenato. La nostra scelta: l'Harem Cafe Bar, uno splendido locale con musica turca dal vivo a pochi passi dal porto.
2. ANDALUSIA: RONDA E PROVINCIA DI MÁLAGA
L'entroterra della provincia di Málaga è pronto a offrirti uno degli scorci più incontaminati dell'Andalusia, sicuramente lontano dalle rotte più battute. Niente a che vedere con il turismo di massa che soffoca la Costa del Sol, anche se novembre è già una bella garanzia di salvezza dalla ressa. Ronda è sicuramente il più suggestivo tra i pueblos blancos (villaggi bianchi) della zona e deve il suo nome al fatto di essere "circondata dai monti". Un posto capace di stregare personalità come Hemingway, che immortalò Plaza de España in Per chi suona la campana, e Orson Welles ma anche di prenderti per la gola con le cene a lume di candela del ristorante Casa Santa Pola. Il massimo è arrivare in treno percorrendo la linea che collega Bobadilla e Algeciras.
3. STOCCOLMA: ATMOSFERE D'AUTUNNO
Le temperature possono già essere impegnative, ma ci penseranno le tue passioni a scaldare le giornate in giro per Stoccolma. Il grande evento della stagione è lo Stockholm International Film Festival (9-20 novembre), che richiama cinefili da tutto il mondo, ma non è l'unica attrattiva capace di scaldarti il sangue. Non perdere, a proposito di buon sangue, un salto al Vin & Sprithistoriska Museet (Museo del vino e degli alcolici). Dedicato al rapporto spesso turbolento che gli svedesi hanno con alcuni miti nazionali come i brannvin (bicchierini di acquavite) e il punsch (liquore alla mandorla), ha un ottimo wine bar che organizza serate di degustazione. Ma dove dormire a Stoccolma? Il consiglio è il City Backpackers, centrale e molto pulito, con noleggio di biciclette annesso.
4. UMBRIA: LUNGO LA STRADA DEL SAGRANTINO
Montefalco e Bevagna, due paesi che sembrano usciti da una cartolina, e poi borghi altrettanto suggestivi come Gualdo Cattaneo, Giano dell'Umbria e Castel Ritaldi. Sono solo alcuni degli incontri che puoi fare lungo questa strada del vino umbra, splendida da percorrere in automobile, in moto o in bicicletta.
Il consiglio è di fare base a Bevagna e farsi coccolare dall'ospitalità dei suoi abitanti: vivono in uno dei paesi più belli d'Italia e, per questo, sembrano anche più felici. Lungo la strada che da Bevagna va verso Spoleto, fa' un salto alla Cantina Paolo Bea. Ti aspetta la degustazione dei cinque vini locali prodotti dalla famiglia Bea. Il loro Montefalco Sagrantino DOCG è favoloso, che sia secco o che sia passito.
5. UNGHERIA: LA PERLA DELLA PIANURA MERIDIONALE
Per pronunciare il suo nome potrebbe servirti un corso di ungherese, però ne vale la pena, se non altro per citare Kecskemét tra le tue memorabili esperienze in Ungheria. In questa "città giardino" attorniata da vigneti e frutteti che sembrano proseguire oltre l'abitato, ti aspettano musei interessanti, una deliziosa acquavite d'albicocca e una deliziosa pensione i cui proprietari sanno bene che cosa sia l'ospitalità.
Parliamo della Fabian Panzio, dove ti serviranno marmellate favolose e ottimi consigli su come organizzare la giornata. Per esempio con una visita al vicino Parco Nazionale di Kiskunsag, equivalente della puszta nella pianura meridionale.
FONTE| www.lonelyplanetitalia.it
1. TURCHIA: COSTA MEDITERRANEA ORIENTALE
Meno chiassosa e battuta di quella occidentale, questa parte della costa turca ha un bel po' di assi nella manica e vince a pieno titolo nostra classifica delle migliori mete a medio raggio di novembre. Qui ti aspettano i mosaici più splendidi al mondo esposti al Museo Archeologico di Hatay o gli splendori della città di bizantina di Anemurium.
Spostarsi da una località all'altra è facilissimo grazie alla strada costiera D400. E se, dopo tanta arte e natura, la voglia di scatenarti nel nightclubbing si facesse sentire, ricorda che le luci e i laser degli affollati locali notturni di Alanya accendono l'edonismo più sfrenato. La nostra scelta: l'Harem Cafe Bar, uno splendido locale con musica turca dal vivo a pochi passi dal porto.
2. ANDALUSIA: RONDA E PROVINCIA DI MÁLAGA
L'entroterra della provincia di Málaga è pronto a offrirti uno degli scorci più incontaminati dell'Andalusia, sicuramente lontano dalle rotte più battute. Niente a che vedere con il turismo di massa che soffoca la Costa del Sol, anche se novembre è già una bella garanzia di salvezza dalla ressa. Ronda è sicuramente il più suggestivo tra i pueblos blancos (villaggi bianchi) della zona e deve il suo nome al fatto di essere "circondata dai monti". Un posto capace di stregare personalità come Hemingway, che immortalò Plaza de España in Per chi suona la campana, e Orson Welles ma anche di prenderti per la gola con le cene a lume di candela del ristorante Casa Santa Pola. Il massimo è arrivare in treno percorrendo la linea che collega Bobadilla e Algeciras.
3. STOCCOLMA: ATMOSFERE D'AUTUNNO
Le temperature possono già essere impegnative, ma ci penseranno le tue passioni a scaldare le giornate in giro per Stoccolma. Il grande evento della stagione è lo Stockholm International Film Festival (9-20 novembre), che richiama cinefili da tutto il mondo, ma non è l'unica attrattiva capace di scaldarti il sangue. Non perdere, a proposito di buon sangue, un salto al Vin & Sprithistoriska Museet (Museo del vino e degli alcolici). Dedicato al rapporto spesso turbolento che gli svedesi hanno con alcuni miti nazionali come i brannvin (bicchierini di acquavite) e il punsch (liquore alla mandorla), ha un ottimo wine bar che organizza serate di degustazione. Ma dove dormire a Stoccolma? Il consiglio è il City Backpackers, centrale e molto pulito, con noleggio di biciclette annesso.
4. UMBRIA: LUNGO LA STRADA DEL SAGRANTINO
Montefalco e Bevagna, due paesi che sembrano usciti da una cartolina, e poi borghi altrettanto suggestivi come Gualdo Cattaneo, Giano dell'Umbria e Castel Ritaldi. Sono solo alcuni degli incontri che puoi fare lungo questa strada del vino umbra, splendida da percorrere in automobile, in moto o in bicicletta.
Il consiglio è di fare base a Bevagna e farsi coccolare dall'ospitalità dei suoi abitanti: vivono in uno dei paesi più belli d'Italia e, per questo, sembrano anche più felici. Lungo la strada che da Bevagna va verso Spoleto, fa' un salto alla Cantina Paolo Bea. Ti aspetta la degustazione dei cinque vini locali prodotti dalla famiglia Bea. Il loro Montefalco Sagrantino DOCG è favoloso, che sia secco o che sia passito.
5. UNGHERIA: LA PERLA DELLA PIANURA MERIDIONALE
Per pronunciare il suo nome potrebbe servirti un corso di ungherese, però ne vale la pena, se non altro per citare Kecskemét tra le tue memorabili esperienze in Ungheria. In questa "città giardino" attorniata da vigneti e frutteti che sembrano proseguire oltre l'abitato, ti aspettano musei interessanti, una deliziosa acquavite d'albicocca e una deliziosa pensione i cui proprietari sanno bene che cosa sia l'ospitalità.
Parliamo della Fabian Panzio, dove ti serviranno marmellate favolose e ottimi consigli su come organizzare la giornata. Per esempio con una visita al vicino Parco Nazionale di Kiskunsag, equivalente della puszta nella pianura meridionale.
FONTE| www.lonelyplanetitalia.it
mercoledì 12 ottobre 2011
Rochester
Rochester è una città britannica nel Kent, situata sulle rive del fiume Medway a 50 chilometri a sud est di Londra. E' una città ricca di storia e di monumenti medievali ed il suo nome contiene la parola latina castrum: furono infatti i Romani che nel 43 d.C. costruirono un avamposto militare dove oggi sorge la città. Il castello e la cattedrale di Rochester, uno di fronte all'altro di fianco al fiume Medway, formano uno dei complessi medievali più belli della Gran Bretagna. La cattedrale è la più antica del Regno Unito dopo Canterbury ed il Castello, costruito su rovine romane, è un poderoso esempio di architettura normanna. Rochester è molto rinomata anche perchè è la città in cui visse da bambino e negli ultimi anni della sua vita lo scrittore Dickens. A quest'ultimo è dedicato il Dickens World, un parco dedicato allo scrittore che unisce divertimento e conoscenza.
Cosa vedere: la cattedrale (domina la via principale della città. L'ingresso è libero), High street, il giardino della Eastgate House, il Castello normanno (di cui sono sopravvissute solo alcune parti. Se ne può vedere comunque ancora la struttura originaria) l'interno della Restoration house, la casa dei viaggiatori poveri
Cosa vedere: la cattedrale (domina la via principale della città. L'ingresso è libero), High street, il giardino della Eastgate House, il Castello normanno (di cui sono sopravvissute solo alcune parti. Se ne può vedere comunque ancora la struttura originaria) l'interno della Restoration house, la casa dei viaggiatori poveri
martedì 11 ottobre 2011
montagne ed alpinismo: intervista a Christian Roccati
1) parlami un pò di te
Chi sono? Domanda certo non facile. Mi chiamo Christian ed attualmente faccio lo scrittore… Si potrebbe dire che nella maggior parte dei libri che compongo risulto uno scrittore-alpinsta. Sono in parte ligure ed in parte valdostano: non posso scegliere, la mia è una doppia natura, con tutti i pregi ma soprattutto i difetti del caso.
Al momento ho pubblicato circa 300 volte. Di esse fanno parte 11 libri ed un buon compendio tra articoli cartacei, radiofonici e su fogli illustrativi.
Ovviamente il mio mestiere mi porta a gestire anche molte conferenze durante l’anno ed a editare fotografie, circa 400 per ora, e video.
Ma questo è davvero ciò che sono? Forse è più ciò che faccio… In passato, pur essendo relativamente giovane, ho fatto un po’ di tutto. Moltissimi lavori, molte attività artistiche e molto sport. Per una diecina di anni ho anche corso ad alto livello con parecchi record e moltissime finali nazionali di squadra, salendo anche 8 volte sul podio ai campionati italiani a livello individuale. Di quel periodo ho più che altro guadagnato un mare di esperienze vissute. Magari ne farò un libro un giorno, in cui chi ha fatto atletica o qualsivoglia sport povero potrà riconoscersi.
Forse sono semplicemente uno che crede molto e prova ad avverare il suo sogno che è estremamente difficile da realizzare.
2) quando è iniziata la passione per la montagna
Anche questa non è una domanda facile. Direi che la passione per la montagna è una caratteristica che mi compone. Ero ancora nella pancia di mia madre la prima volta che sono stato in montagna… Non c’è stata una prima gita oppure una prima scalata: sono sempre stato in montagna, da prima che mi ricordi. È come chiedermi quando è iniziata la passione per respirare. Non è che c’è un momento, respiri e basta. Di certo mi sono accorto crescendo di aver avuto la fortuna di conoscere un mondo infinito e sacro in cui esprimermi, in cui valgono ancora le vere regole del pianeta. Mi sono reso conto che in esso potevo trovare qualche cosa che va oltre l’ordinario. Questa percezione è cresciuta dentro di me, sempre più nitida e focalizzata. La chiamerei vocazione per la montagna però e non una semplice passione.
3) qual'è la relazione tra ciò che scrivi e la tua passione?
Direi che coesistono. La montagna è una forma d’arte. Scrivere è una forma d’arte. Che relazione c’è tra ciò che scrivo e ciò che dipingo? Che legame tra una scultura ed una fotografia? Sono solo forme diverse per rappresentare ciò che vi è dentro di noi. Se guardi una tela bianca e scopri quale quadro vi è già dentro non fai cosa differente dall’osservare una parete e dipingere con il tuo corpo una nuova via. Se scorgi una pagina non fai altro che ripercorrere il testo che vi è già sopra. Questo concetto non l’ho certo inventato io, ma ciò non significa che non si applichi anche all’arte contemporanea, contraddistinta anche nei miei libri o nel mio modo d’esser alpinista a 360°.
Ora passiamo a qualche domanda un pò meno "personale"
4) mare e montagna, sono simili come destinazioni di viaggio o la montagna è una destinazione "difficile" (/facile) rispetto al mare?
Mare e montagna sono la stessa cosa. Sono solo due forme d’arte diverse con le quali Gea ha deciso di dipingere. Non può esistere mare senza montagna o vice versa. Sui fondali marini vi sono le vette più spettacolari ed alte del mondo ed alcune tra le più note montagne attuali erano un tempo fondali. Il ciclo della vita fa si che le ere corrompano le guglie e le abbattano trasformandole in pianure e poi lidi, mentre altre catene si sollevano. Siamo solo piccoli atomi in questo grande organismo che è il pianeta, a nostra volta composti di acqua e di roccia. Non c’è l’una senza l’altra.
5) ci vuole, secondo te, un'organizzazione particolare per godere al meglio di questi paradisi?
Ci vuole una coscienza più che altro. Il nostro apporto può creare dei seri danni oppure migliorare ciò che abbiamo intorno. Una percezione reale si può avere soltanto con la cultura. Per ora purtroppo soltanto una minima parte di ciò che è erudizione viene spesa per informare la gente che frequenta questi Eden. I media preferiscono fare il toto-morte estivo in montagna o parlare delle petroliere distrutte tra i coralli. Tutto ciò è importante ma lo sarebbe molto di più un progetto multilaterale che spieghi l’importanza di ciò che si può davvero fare per sostenere queste economie verdi ed aiutarle, aiutando noi stessi.
Il godere di un bene condiviso e rispettato è la più diretta conseguenza di questo comportamento.
6) qualche consiglio per chi magari si avventura per la prima volta?
Qualunque sia il palcoscenico e qualunque sia la disciplina è importante tentare di rispettare il posto in cui ci si muove. Di conseguenza si potranno effettuare corsi per le attività rischiose o legger libri per quelle più piacevoli o magari entrambe le cose. Dopodichè fare semplicemente ogni cosa con il cuore è il primo vero passo per intraprendere una qualsiasi attività. Nel pratico ci sono corsi CAI o di varie associazioni ed in internet si trova una quantità enorme di informazioni per accedere agli uni od agli altri. La montagna è davvero alla portata di tutti.
7) l'alpinismo (come le altre attività da te praticate) è uno sport per tutti? chiunque ci si può avvicinare?
L’alpinismo non è uno sport. La componente sportiva è solo una parte di ciò che è alpinismo. Proprio per questo motivo è giusto dare valore a tutto ciò che è alpinismo o discipline parallele. È fondamentale quindi una preparazione sportiva ma lo sono altrettanto una componente tecnica, una culturale, una artistico-spirituale. L’insieme di questi punti di vista permette un quadro generale che chiamiamo alpinismo. Chiunque si può avvicinare e vivere l’alpinismo in ogni sua forma e goderne davvero a pieno proprio grazie a questo insieme di magnifici campi, ognuno degno di rispetto come gli altri. Proprio per questa varietà è praticamente ovvio che ognuno possa trovare il suo spazio nell’alpinismo. ci sarà chi preferirà la componente sportiva, chi quella artistica e via discorrendo, indipendentemente dal livello raggiunto.
8) consigli per chi è alle prime armi?
Sono sempre gli stessi… informazione e rispetto. Grazie alla cultura, grazie ai corsi, ai libri e ad ogni possibile fonte d’informazione è possibile approcciare a questo mondo d’avventura con le dovute accortezze godendo di un universo infinito, gratuito ed a portata di mano. Ci siamo evoluti per questo.
Chi sono? Domanda certo non facile. Mi chiamo Christian ed attualmente faccio lo scrittore… Si potrebbe dire che nella maggior parte dei libri che compongo risulto uno scrittore-alpinsta. Sono in parte ligure ed in parte valdostano: non posso scegliere, la mia è una doppia natura, con tutti i pregi ma soprattutto i difetti del caso.
Al momento ho pubblicato circa 300 volte. Di esse fanno parte 11 libri ed un buon compendio tra articoli cartacei, radiofonici e su fogli illustrativi.
Ovviamente il mio mestiere mi porta a gestire anche molte conferenze durante l’anno ed a editare fotografie, circa 400 per ora, e video.
Ma questo è davvero ciò che sono? Forse è più ciò che faccio… In passato, pur essendo relativamente giovane, ho fatto un po’ di tutto. Moltissimi lavori, molte attività artistiche e molto sport. Per una diecina di anni ho anche corso ad alto livello con parecchi record e moltissime finali nazionali di squadra, salendo anche 8 volte sul podio ai campionati italiani a livello individuale. Di quel periodo ho più che altro guadagnato un mare di esperienze vissute. Magari ne farò un libro un giorno, in cui chi ha fatto atletica o qualsivoglia sport povero potrà riconoscersi.
Forse sono semplicemente uno che crede molto e prova ad avverare il suo sogno che è estremamente difficile da realizzare.
2) quando è iniziata la passione per la montagna
Anche questa non è una domanda facile. Direi che la passione per la montagna è una caratteristica che mi compone. Ero ancora nella pancia di mia madre la prima volta che sono stato in montagna… Non c’è stata una prima gita oppure una prima scalata: sono sempre stato in montagna, da prima che mi ricordi. È come chiedermi quando è iniziata la passione per respirare. Non è che c’è un momento, respiri e basta. Di certo mi sono accorto crescendo di aver avuto la fortuna di conoscere un mondo infinito e sacro in cui esprimermi, in cui valgono ancora le vere regole del pianeta. Mi sono reso conto che in esso potevo trovare qualche cosa che va oltre l’ordinario. Questa percezione è cresciuta dentro di me, sempre più nitida e focalizzata. La chiamerei vocazione per la montagna però e non una semplice passione.
3) qual'è la relazione tra ciò che scrivi e la tua passione?
Direi che coesistono. La montagna è una forma d’arte. Scrivere è una forma d’arte. Che relazione c’è tra ciò che scrivo e ciò che dipingo? Che legame tra una scultura ed una fotografia? Sono solo forme diverse per rappresentare ciò che vi è dentro di noi. Se guardi una tela bianca e scopri quale quadro vi è già dentro non fai cosa differente dall’osservare una parete e dipingere con il tuo corpo una nuova via. Se scorgi una pagina non fai altro che ripercorrere il testo che vi è già sopra. Questo concetto non l’ho certo inventato io, ma ciò non significa che non si applichi anche all’arte contemporanea, contraddistinta anche nei miei libri o nel mio modo d’esser alpinista a 360°.
Ora passiamo a qualche domanda un pò meno "personale"
4) mare e montagna, sono simili come destinazioni di viaggio o la montagna è una destinazione "difficile" (/facile) rispetto al mare?
Mare e montagna sono la stessa cosa. Sono solo due forme d’arte diverse con le quali Gea ha deciso di dipingere. Non può esistere mare senza montagna o vice versa. Sui fondali marini vi sono le vette più spettacolari ed alte del mondo ed alcune tra le più note montagne attuali erano un tempo fondali. Il ciclo della vita fa si che le ere corrompano le guglie e le abbattano trasformandole in pianure e poi lidi, mentre altre catene si sollevano. Siamo solo piccoli atomi in questo grande organismo che è il pianeta, a nostra volta composti di acqua e di roccia. Non c’è l’una senza l’altra.
5) ci vuole, secondo te, un'organizzazione particolare per godere al meglio di questi paradisi?
Ci vuole una coscienza più che altro. Il nostro apporto può creare dei seri danni oppure migliorare ciò che abbiamo intorno. Una percezione reale si può avere soltanto con la cultura. Per ora purtroppo soltanto una minima parte di ciò che è erudizione viene spesa per informare la gente che frequenta questi Eden. I media preferiscono fare il toto-morte estivo in montagna o parlare delle petroliere distrutte tra i coralli. Tutto ciò è importante ma lo sarebbe molto di più un progetto multilaterale che spieghi l’importanza di ciò che si può davvero fare per sostenere queste economie verdi ed aiutarle, aiutando noi stessi.
Il godere di un bene condiviso e rispettato è la più diretta conseguenza di questo comportamento.
6) qualche consiglio per chi magari si avventura per la prima volta?
Qualunque sia il palcoscenico e qualunque sia la disciplina è importante tentare di rispettare il posto in cui ci si muove. Di conseguenza si potranno effettuare corsi per le attività rischiose o legger libri per quelle più piacevoli o magari entrambe le cose. Dopodichè fare semplicemente ogni cosa con il cuore è il primo vero passo per intraprendere una qualsiasi attività. Nel pratico ci sono corsi CAI o di varie associazioni ed in internet si trova una quantità enorme di informazioni per accedere agli uni od agli altri. La montagna è davvero alla portata di tutti.
7) l'alpinismo (come le altre attività da te praticate) è uno sport per tutti? chiunque ci si può avvicinare?
L’alpinismo non è uno sport. La componente sportiva è solo una parte di ciò che è alpinismo. Proprio per questo motivo è giusto dare valore a tutto ciò che è alpinismo o discipline parallele. È fondamentale quindi una preparazione sportiva ma lo sono altrettanto una componente tecnica, una culturale, una artistico-spirituale. L’insieme di questi punti di vista permette un quadro generale che chiamiamo alpinismo. Chiunque si può avvicinare e vivere l’alpinismo in ogni sua forma e goderne davvero a pieno proprio grazie a questo insieme di magnifici campi, ognuno degno di rispetto come gli altri. Proprio per questa varietà è praticamente ovvio che ognuno possa trovare il suo spazio nell’alpinismo. ci sarà chi preferirà la componente sportiva, chi quella artistica e via discorrendo, indipendentemente dal livello raggiunto.
8) consigli per chi è alle prime armi?
Sono sempre gli stessi… informazione e rispetto. Grazie alla cultura, grazie ai corsi, ai libri e ad ogni possibile fonte d’informazione è possibile approcciare a questo mondo d’avventura con le dovute accortezze godendo di un universo infinito, gratuito ed a portata di mano. Ci siamo evoluti per questo.
lunedì 10 ottobre 2011
Rīga: la regina baltica del wi-fi
Parigi dell'Est, seconda città che non dorme mai: Rīga si è guadagnata molti soprannomi. La sua fama è più che meritata: la città più grande e cosmopolita degli stati baltici è un mix di fascino medievale e contemporaneo, ma soprattutto vanta la più ricca collezione di architettura art nouveau d'Europa. Se volessi chiamarla "capitale dello Jugendstil", nessuno storcerebbe il naso. Se a questo aggiungi che qui sono nati personaggi come Ėjzenštejn, Baryšnikov e Maisky, capirai subito di trovarti in uno dei poli magnetici del nord. Un luogo che da qualche tempo è possibile esplorare ancora più facilmente grazie all'ottima copertura wi-fi dell'area urbana.
La prima cosa che sperimenti con piacere arrivando a Rīga, infatti, è che la capitale lettone è coperta da una meravigliosa rete per l'accesso wi-fi a internet. Lettelecom, il principale provider, ha installato ripetitori in molti punti della città. Senza contare, ma questo è meno sorprendente, che quasi tutti gli hotel e gli ostelli dispongono di accesso wi-fi, di solito gratuito. La stessa dotazione si trova in un ampio numero di ristoranti e locali, fra cui le decine di bar della catena Double Coffee sparpagliate per il centro.
A SPASSO PER LA CITTÀ VECCHIA (VECRĪGA)
Il modo migliore per esplorare le viuzze acciottolate del nucleo medievale di Rīga è gironzolare senza meta dopo aver captato il wi-fi del ripetitore di Jauniela 17 e raccolto tutte le informazioni del caso. Siamo a pochi passi da Rātslaukums. In questa piazza si trova l'edificio giustamente più fotografato della città, la Casa delle teste nere. Decorato in modo davvero elaborato, in quella che sembra un'anticipazione medievale dello Jugendstil, fu costruito nel XIV secolo per ospitare le Teste Nere, corporazione dei mercanti tedeschi celibi. Ti affascina lo stile di vita dei ricchi mercanti? Allora dai un'occhiata al sito della Casa Mentzendorff e poi visita questa lussuosa dimora mercantile, che si trova esattamente di fronte alla Casa delle Teste Nere.
Una curiosità: pare che l'albero di Natale sia nato proprio qui. In una fredda vigilia del 1510, la brigata di mercanti scapoli trascinò nella Casa delle teste nere un grosso pino e lo riempì di fiori. All'epoca non esistevano le palline e le luci intermittenti, ma l'usanza si diffuse in tutto il mondo.
JUGENDSTIL: UNA COLLANA DI 750 PERLE
La città vecchia non è l'unica zona affascinante. Una ventina di minuti a piedi sono molto più semplici dell'intricata rete dei trasporti pubblici - che puoi comunque consultare (magia del wi-fi) sul sito SIA Rīgas - per raggiungere il quartiere art nouveau subito a nord della città vecchia. Questa zona di Rīga vanta oltre 750 edifici realizzati nello stile esploso all'inizio del Novecento e non ha eguali nel mondo intero. Ancora una volta non ti accontenti di osservare gli esterni? Nessun problema, perché al Museo di Janis Rozentāls e Rudolfs Blaumanis puoi ammirare l'interno di un sontuoso edificio d'epoca. Trovare l'indirizzo è un gioco di ragazzi, perché la copertura wi-fi non ti abbandona nemmeno da queste parti (il segnale dovrebbe essere forte e robusto nel locale Coffee Nation di Pulkveža Brieža iela 7). Tutta questa bellezza non può averti fatto dimenticare che da qualche parte dovrai pure passare la notte. La nostra scelta è senza dubbio l'Albert Hotel (Dzirnavu iela, 33), subito a est della città vecchia. La facciata metallica crea un bizzarro contrasto con i gargoyle art nouveau che abbondano nei paraggi, ma l'interno rende omaggio ad Albert Einstein con un certo effetto. Sulla moquette è riprodotto il simbolo dell'energia atomica, gli orologi a parete della lobby sono regolati su "tempo immaginario" e "tempo lineare". La prima colazione a buffet in omaggio va a ruba. L'accesso wi-fi è naturalmente gratuito!
UNA COLONIA DI ARTISTI EMERGENTI
Se avessi voglia di spingerti oltre la cerchia più interna di vialetti acciottolati e di palazzi art nouveau, scoprirai una Rīga che non ti aspetti. Una città animata da artisti emergenti e con alcuni quartieri che contribuiscono a delineare il quadro di questa cosmopolita capitale. Pensiamo soprattutto alla zona di Andrejsala, da dove partono e arrivano i traghetti per Stoccolma. A nord-ovest della città vecchia, a prima vista sembra un porto dismesso e ingombro di residuati sovietici fuori moda. Nei magazzini un po' sudici, invece, prospera una comunità di artisti in piena attività.
Per raggiungere Andrejsala segui Kronvalda bulvāris per 1,5 km in direzione nord da Rātslaukums, oppure prendi il tram n. 7 dal Monumento alla Libertà fino al capolinea. Per arrivarci questa volta non avrai bisogno di una connessione wi-fi, che troveresti comunque al distributore Statoil di Eksporta iela 1, proprio all'inizio del lungo molo che si incunea nel fiume Daugava verso il Baltico. Basta aver letto questo articolo o avere in tasca una buona guida di viaggio.
FONTE| www.lonelyplanetitalia.it
La prima cosa che sperimenti con piacere arrivando a Rīga, infatti, è che la capitale lettone è coperta da una meravigliosa rete per l'accesso wi-fi a internet. Lettelecom, il principale provider, ha installato ripetitori in molti punti della città. Senza contare, ma questo è meno sorprendente, che quasi tutti gli hotel e gli ostelli dispongono di accesso wi-fi, di solito gratuito. La stessa dotazione si trova in un ampio numero di ristoranti e locali, fra cui le decine di bar della catena Double Coffee sparpagliate per il centro.
A SPASSO PER LA CITTÀ VECCHIA (VECRĪGA)
Il modo migliore per esplorare le viuzze acciottolate del nucleo medievale di Rīga è gironzolare senza meta dopo aver captato il wi-fi del ripetitore di Jauniela 17 e raccolto tutte le informazioni del caso. Siamo a pochi passi da Rātslaukums. In questa piazza si trova l'edificio giustamente più fotografato della città, la Casa delle teste nere. Decorato in modo davvero elaborato, in quella che sembra un'anticipazione medievale dello Jugendstil, fu costruito nel XIV secolo per ospitare le Teste Nere, corporazione dei mercanti tedeschi celibi. Ti affascina lo stile di vita dei ricchi mercanti? Allora dai un'occhiata al sito della Casa Mentzendorff e poi visita questa lussuosa dimora mercantile, che si trova esattamente di fronte alla Casa delle Teste Nere.
Una curiosità: pare che l'albero di Natale sia nato proprio qui. In una fredda vigilia del 1510, la brigata di mercanti scapoli trascinò nella Casa delle teste nere un grosso pino e lo riempì di fiori. All'epoca non esistevano le palline e le luci intermittenti, ma l'usanza si diffuse in tutto il mondo.
JUGENDSTIL: UNA COLLANA DI 750 PERLE
La città vecchia non è l'unica zona affascinante. Una ventina di minuti a piedi sono molto più semplici dell'intricata rete dei trasporti pubblici - che puoi comunque consultare (magia del wi-fi) sul sito SIA Rīgas - per raggiungere il quartiere art nouveau subito a nord della città vecchia. Questa zona di Rīga vanta oltre 750 edifici realizzati nello stile esploso all'inizio del Novecento e non ha eguali nel mondo intero. Ancora una volta non ti accontenti di osservare gli esterni? Nessun problema, perché al Museo di Janis Rozentāls e Rudolfs Blaumanis puoi ammirare l'interno di un sontuoso edificio d'epoca. Trovare l'indirizzo è un gioco di ragazzi, perché la copertura wi-fi non ti abbandona nemmeno da queste parti (il segnale dovrebbe essere forte e robusto nel locale Coffee Nation di Pulkveža Brieža iela 7). Tutta questa bellezza non può averti fatto dimenticare che da qualche parte dovrai pure passare la notte. La nostra scelta è senza dubbio l'Albert Hotel (Dzirnavu iela, 33), subito a est della città vecchia. La facciata metallica crea un bizzarro contrasto con i gargoyle art nouveau che abbondano nei paraggi, ma l'interno rende omaggio ad Albert Einstein con un certo effetto. Sulla moquette è riprodotto il simbolo dell'energia atomica, gli orologi a parete della lobby sono regolati su "tempo immaginario" e "tempo lineare". La prima colazione a buffet in omaggio va a ruba. L'accesso wi-fi è naturalmente gratuito!
UNA COLONIA DI ARTISTI EMERGENTI
Se avessi voglia di spingerti oltre la cerchia più interna di vialetti acciottolati e di palazzi art nouveau, scoprirai una Rīga che non ti aspetti. Una città animata da artisti emergenti e con alcuni quartieri che contribuiscono a delineare il quadro di questa cosmopolita capitale. Pensiamo soprattutto alla zona di Andrejsala, da dove partono e arrivano i traghetti per Stoccolma. A nord-ovest della città vecchia, a prima vista sembra un porto dismesso e ingombro di residuati sovietici fuori moda. Nei magazzini un po' sudici, invece, prospera una comunità di artisti in piena attività.
Per raggiungere Andrejsala segui Kronvalda bulvāris per 1,5 km in direzione nord da Rātslaukums, oppure prendi il tram n. 7 dal Monumento alla Libertà fino al capolinea. Per arrivarci questa volta non avrai bisogno di una connessione wi-fi, che troveresti comunque al distributore Statoil di Eksporta iela 1, proprio all'inizio del lungo molo che si incunea nel fiume Daugava verso il Baltico. Basta aver letto questo articolo o avere in tasca una buona guida di viaggio.
FONTE| www.lonelyplanetitalia.it
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Settimana bianca: la top ten delle destinazioni
Trip advisor ha stilato una classifica delle 10 località sciistiche più gettonate di questa stagione, individuate in base all’indice di popolarità espresso dagli utenti. Date le premesse, c’è da fidarsi.
Cervinia si piazza al primo posto della top ten delle migliori mete invernali, seguita dalle perle bianche del Sestriere, in Piemonte e del Tonale, in Trentino Alto Adige. Fra Val Chisone e Alta Valle Susa, a quota 2.035 metri,c'è Sestriere, centro turistico ricco di piste, sia per lo sci alpino che di fondo, e fa parte del comprensorio della Via Lattea. Al terzo posto segue Passo Tonale, in Trentino-Alto Adige, che offre, spiega la scheda del sito, paesaggi sorprendenti, indimenticabili cieli stellati e un centro cittadino ricco di negozi tipici.
Courmayeur, altra località simbolo del turismo alpino, è solo al sesto posto. Ultima posizione per St. Moritz, penalizzata, spiega TripAdvisor, dagli alti prezzi.
I visitatori non sono attirati solo dalle piste da sci: a Cervinia c’è anche il lago Bleu, nel quale si specchia il Cervino, e il Plateau Rosa (a un’altitudine di 3.550 metri), osservatorio privilegiato su numerose cime alpine, fra cui Monviso, Monte Bianco e Cervino.
A colpire l’immaginazione degli utenti del sito sono stati poi Cortina D’Ampezzo (Veneto), il percorso Sella Ronda sule Dolomiti, Courmayeur (Val D’Aosta), Ortisei (Trentino-Alto Adige), Canazei, (Trentino-Alto Adige), e Corvara, in Trentino-Alto Adige.
Cervinia si piazza al primo posto della top ten delle migliori mete invernali, seguita dalle perle bianche del Sestriere, in Piemonte e del Tonale, in Trentino Alto Adige. Fra Val Chisone e Alta Valle Susa, a quota 2.035 metri,c'è Sestriere, centro turistico ricco di piste, sia per lo sci alpino che di fondo, e fa parte del comprensorio della Via Lattea. Al terzo posto segue Passo Tonale, in Trentino-Alto Adige, che offre, spiega la scheda del sito, paesaggi sorprendenti, indimenticabili cieli stellati e un centro cittadino ricco di negozi tipici.
Courmayeur, altra località simbolo del turismo alpino, è solo al sesto posto. Ultima posizione per St. Moritz, penalizzata, spiega TripAdvisor, dagli alti prezzi.
I visitatori non sono attirati solo dalle piste da sci: a Cervinia c’è anche il lago Bleu, nel quale si specchia il Cervino, e il Plateau Rosa (a un’altitudine di 3.550 metri), osservatorio privilegiato su numerose cime alpine, fra cui Monviso, Monte Bianco e Cervino.
A colpire l’immaginazione degli utenti del sito sono stati poi Cortina D’Ampezzo (Veneto), il percorso Sella Ronda sule Dolomiti, Courmayeur (Val D’Aosta), Ortisei (Trentino-Alto Adige), Canazei, (Trentino-Alto Adige), e Corvara, in Trentino-Alto Adige.
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domenica 9 ottobre 2011
Cambridge
Il treno per Cambridge parte da King's cross e il biglietto andata/ritorno fuori dalle ore di punta costa 21 sterline.
Questa città è ovviamente conosciuta per i suoi college e la rivalità con Oxford. La sua spettacolare architettura, sviluppatasi in ben sette secoli, è ottimamente integrata con l'ambiente naturale.
I primi studiosi sono arrivati qua agli inizi del XIII secolo.
I COLLEGE
PETERHOUSE: si tratta del primo college costruito in questa città (1284).
CORPUS CHRISTI COLLEGE: Old Court, il cortile interno (bellissimo) di questo college è del XIV secolo. Questo college è stato fondato nel 1352. La biblioteca contiene una imponente e molto bella collezione di manoscritti sottratti alla distruzione dovuta allo scioglimento dei monasteri da Matthew Parker, preside di questo college dal 1544 al 1553
PEMBROKE COLLEGE: fu fondato dalla duchessa di Pembroke nel 1347. La cappella attuale venne consacrata nel 1665 ed è opera di Christopher Wren. Accanto alla vecchia biblioteca c'è la statua di William Pitt il Giovane, giunto a 14 anni in questo college e divenne primo ministro a 24 anni.
QUEENS' COLLEGE: venne fondato nel 1446 come St Bernard's College sul sito di quello che una volta era un priorato. Venne poi rifondato da due regine: da margherita di Anjou (1448. moglie di Enrico VI) e da Elisabetta Woodville (1465, moglie di Enrico IV). Nell'Old Court c'è una meridiana del sole e della luna. Cloister court contiene la galleria dl President's Lodge, edificio del 1597 circa.
Il Wooden Bridge (chiamato anche "ponte matematico") è una copia di quello originale e si crede fosse stato costruito secondo principi geometrici, senza viti e bulloni.
KING'S COLLEGE: la prima pietra venne posata nel 1441 da Enrico VI. In origine doveva ospitare solo 12 studiosi provenienti dal college di Eton. Il cortile originale è ora parte della Old school, ma fu dopo la costruzione di questo che Enrico modificò il progetto per ospitare 70 studenti. Nel 1446 venne iniziata la cappella, finta dopo 69 anni.
ST CATHARINE'S COLLEGE: prende il nome dalla patrona degli studiosi, la martire Caterina d'Alessandria, scampata alla morte quando la ruota della tortura cadde a pezzi al suo tocco. Venne fondato da Robert Woodlark nel 1473 per i sacerdoti che studiavano teologia e filosofia.
TRINITY HALL: Fu fondato nel 1350 dal vescovo di Norwich, Bateman, per fornire alla chiesa esperti di legge canonica per poter sostituire i 700 parroci morti durante la peste. Questo college continuò a specializzarsi in giurisprudenza fino al XIX secolo ed è noto come il "college degli avvocati"
ST JOHN'S COLLEGE: Colpisce la sua splendida facciata in mattoni rossi in primo stile tudor. Fu fondato nel 1511 da Lady Margaret Beaufort (madre di Enrico VII) sul sito dell'ospedale di St John (primo XIII secolo).
I MUSEI
Cambridge ha molti musei, più si collega ad un reparto dell'università. Il Fitzwilliam Museum ed ilBotanic Garden sono 2 di più grandi musei de Cambridge.
I BACKS
Sei dei più antichi college di Cambridge danno sul fiume. I backs sono i prati e giardini sul retro di questi college e sono la meta perfetta per le vostre passeggiate e per ammirare meglio l'architettura della città. Durante una visita a Cambridge non potete saltare una gita in punt sul Cam.
Questa città è ovviamente conosciuta per i suoi college e la rivalità con Oxford. La sua spettacolare architettura, sviluppatasi in ben sette secoli, è ottimamente integrata con l'ambiente naturale.
I primi studiosi sono arrivati qua agli inizi del XIII secolo.
I COLLEGE
PETERHOUSE: si tratta del primo college costruito in questa città (1284).
CORPUS CHRISTI COLLEGE: Old Court, il cortile interno (bellissimo) di questo college è del XIV secolo. Questo college è stato fondato nel 1352. La biblioteca contiene una imponente e molto bella collezione di manoscritti sottratti alla distruzione dovuta allo scioglimento dei monasteri da Matthew Parker, preside di questo college dal 1544 al 1553
PEMBROKE COLLEGE: fu fondato dalla duchessa di Pembroke nel 1347. La cappella attuale venne consacrata nel 1665 ed è opera di Christopher Wren. Accanto alla vecchia biblioteca c'è la statua di William Pitt il Giovane, giunto a 14 anni in questo college e divenne primo ministro a 24 anni.
QUEENS' COLLEGE: venne fondato nel 1446 come St Bernard's College sul sito di quello che una volta era un priorato. Venne poi rifondato da due regine: da margherita di Anjou (1448. moglie di Enrico VI) e da Elisabetta Woodville (1465, moglie di Enrico IV). Nell'Old Court c'è una meridiana del sole e della luna. Cloister court contiene la galleria dl President's Lodge, edificio del 1597 circa.
Il Wooden Bridge (chiamato anche "ponte matematico") è una copia di quello originale e si crede fosse stato costruito secondo principi geometrici, senza viti e bulloni.
KING'S COLLEGE: la prima pietra venne posata nel 1441 da Enrico VI. In origine doveva ospitare solo 12 studiosi provenienti dal college di Eton. Il cortile originale è ora parte della Old school, ma fu dopo la costruzione di questo che Enrico modificò il progetto per ospitare 70 studenti. Nel 1446 venne iniziata la cappella, finta dopo 69 anni.
ST CATHARINE'S COLLEGE: prende il nome dalla patrona degli studiosi, la martire Caterina d'Alessandria, scampata alla morte quando la ruota della tortura cadde a pezzi al suo tocco. Venne fondato da Robert Woodlark nel 1473 per i sacerdoti che studiavano teologia e filosofia.
TRINITY HALL: Fu fondato nel 1350 dal vescovo di Norwich, Bateman, per fornire alla chiesa esperti di legge canonica per poter sostituire i 700 parroci morti durante la peste. Questo college continuò a specializzarsi in giurisprudenza fino al XIX secolo ed è noto come il "college degli avvocati"
ST JOHN'S COLLEGE: Colpisce la sua splendida facciata in mattoni rossi in primo stile tudor. Fu fondato nel 1511 da Lady Margaret Beaufort (madre di Enrico VII) sul sito dell'ospedale di St John (primo XIII secolo).
I MUSEI
Cambridge ha molti musei, più si collega ad un reparto dell'università. Il Fitzwilliam Museum ed ilBotanic Garden sono 2 di più grandi musei de Cambridge.
I BACKS
Sei dei più antichi college di Cambridge danno sul fiume. I backs sono i prati e giardini sul retro di questi college e sono la meta perfetta per le vostre passeggiate e per ammirare meglio l'architettura della città. Durante una visita a Cambridge non potete saltare una gita in punt sul Cam.
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mercoledì 5 ottobre 2011
LONDRA: la torre di Londra
Fermata metro: tower hill. Da li dovete solo attraversare la strada (c'è il sottopassaggio, molto comodo).
Il biglietto, per gli adulti, costa 19.5 sterline. Ci sono, ovviamente i soliti sconti e se siete studenti dovete avere con voi qualcosa che attesti il vostro status di studente (non controllano ovunque, ma qui alla torre di londra si).
Si tratta di una delle fortezze medioevali più belle di tutta Europa. Dell'originale edificio in legno costruito nel 1066 all'interno delle antiche mura romane da Guglielmo il Conquistatore non resta più nulla ma la White Tower è ancora quella del 1078. Ad essa, nell'arco dei secoli, sono state aggiunte torri, cappelle, abitazioni, celle e mura fino a ad arrivare all'attuale impianto su un'estenzione di oltre 7 ettari di terreno. Per lungo tempo questo è stato un luogo di sofferenza, prigionia e morte per molti personaggi: vi hanno trovato la morte per decapitazione due delle sei mogli di Enrico VIII, Anna Bolena e Catherine Howard, entrambe accusate di adulterio, Lady Jane Grey, fatta giustiziare a 16 anni dalla rivale al trono Maria I, figlia di Enrico, e molti altri.
Alla torre di Londra sono custoditi i gioielli della regina (non vi potete fermare davanti, ma c'è un tapis roulant che vi porterà davanti ai gioielli per poterli ammirare. Un avisita veloce la meritano sicuramente. Se andate nel pomeriggio andate li come prima cosa, perchè l'esposizione chiude presto). A custodire il vasto impianto di Tower of London sono, dal 1845, gli Yeoman Warders, conosciuti anche come Beefeaters (mangiatori di carne di manzo). Si può diventare Yeoman Warders solo dopo aver prestato servizio per almeno 22 anni nelle forze armate britanniche. Oggi, con il tradizionale costume Tudor, oltre a custodire la Torre di Londra ed i gioielli della corona gli Yeoman Warders fanno anche da guide turistiche all'interno della fortezza. Tower of London è uno dei quattro monumenti di Londra dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità (gli altri sono Westminster Abbey, Kew Gardens e Maritime Greenwich).
Il biglietto, per gli adulti, costa 19.5 sterline. Ci sono, ovviamente i soliti sconti e se siete studenti dovete avere con voi qualcosa che attesti il vostro status di studente (non controllano ovunque, ma qui alla torre di londra si).
Si tratta di una delle fortezze medioevali più belle di tutta Europa. Dell'originale edificio in legno costruito nel 1066 all'interno delle antiche mura romane da Guglielmo il Conquistatore non resta più nulla ma la White Tower è ancora quella del 1078. Ad essa, nell'arco dei secoli, sono state aggiunte torri, cappelle, abitazioni, celle e mura fino a ad arrivare all'attuale impianto su un'estenzione di oltre 7 ettari di terreno. Per lungo tempo questo è stato un luogo di sofferenza, prigionia e morte per molti personaggi: vi hanno trovato la morte per decapitazione due delle sei mogli di Enrico VIII, Anna Bolena e Catherine Howard, entrambe accusate di adulterio, Lady Jane Grey, fatta giustiziare a 16 anni dalla rivale al trono Maria I, figlia di Enrico, e molti altri.
Alla torre di Londra sono custoditi i gioielli della regina (non vi potete fermare davanti, ma c'è un tapis roulant che vi porterà davanti ai gioielli per poterli ammirare. Un avisita veloce la meritano sicuramente. Se andate nel pomeriggio andate li come prima cosa, perchè l'esposizione chiude presto). A custodire il vasto impianto di Tower of London sono, dal 1845, gli Yeoman Warders, conosciuti anche come Beefeaters (mangiatori di carne di manzo). Si può diventare Yeoman Warders solo dopo aver prestato servizio per almeno 22 anni nelle forze armate britanniche. Oggi, con il tradizionale costume Tudor, oltre a custodire la Torre di Londra ed i gioielli della corona gli Yeoman Warders fanno anche da guide turistiche all'interno della fortezza. Tower of London è uno dei quattro monumenti di Londra dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità (gli altri sono Westminster Abbey, Kew Gardens e Maritime Greenwich).
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martedì 4 ottobre 2011
LONDRA: Kew Gardens
I Giardini Botanici Reali di Kew, che tutti conoscono come Kew Gardens, sono il giardino botanico di Londra e si trovano tra Richmond upon Thames e Kew. La linea metro è la district line (la verde, per intenderci). In alternativa potete arrivarci con la Overground. Il biglietto d'entrata costa 15,4 sterline.
Ammetto che, fin'ora, tra tutto quelli che ho visitato, si tratta del mio giardino botanico preferito (forse perchè amo Londra?).
Si tratta, ad oggi, di un centro di ricerca botanica di primo livello, un terreno di addestramento per giardinieri professionisti e una popolare attrazione. Ci sono diverse serre, tutte molto belle ed interessanti:
La Palm House Venne costruita dall'architetto Decimus Burton tra il 1841 e il 1849, e fu la prima grande opera architettonica che utilizzava strutture in ferro su larga scala. Oggi è il simbolo dei Kew gardens. Ospita collezioni di palme esotiche. Al suo interno sono state ricreate condizioni simili a quelle della foresta tropicale. Le piante al suo interno (palme e cicadi) sono suddivise per aree geografiche e molte sono minacciate di estinzione nel loro ambiente naturale.
La Temperate house è costituita da un blocco centrale alle cui estremità si trovano due serre ottagonali aggiunte successivamente. Qui si trovano specie delle diverse zone temperate del mondo e viene ricordata, in modo particolare, la Jubaea chilensis, la più grande palma indoor del mondo.
La Princess of Wales Conservatory (inaugurata dalla Principessa Diana in memoria della sua antenata Augusta) ospita 10 differenti zone climatiche, due delle quali, la Dry Tropics e la Wet Tropics, occupano la maggior parte della superficie.
Tra le serre minori si ricordano:
la Waterlily House che ospita numerose specie acquatiche tropicali;
la Evolution House dove si trova un percorso guidato attraverso la storia evolutiva delle piante;
la Bonsai House, costruita nel 1887 e ristrutturata nel 1981, che ospita una piccola collezione di bonsai;
la nuova Alpine House, aperta al pubblico nel 2006, dove troviamo piante degli ambienti artici, alpini ed equatoriali di alta quota;
La Pagoda
Si trova in un angolo dei Kew Gardens, eretta nell'anno 1762, ispirata al modello della Taa cinese. Ogni piano finisce con un tetto pensile, secondo il costume cinese, ricoperto da piastre di ferro verniciato di differenti colori, ed attorno a ciascuno di essi c'è una galleria circondata da una ringhiera. Tutti gli angoli del tetto sono adornati con grandi dragoni, ottanta in tutto, ricoperti da un tipo di vetro sottile di vari colori. Le mura dell'edificio sono fatte di mattoni molto duri. La scala si sviluppa al centro dell'edificio.
Interessante è la mostra "gli uomini e le piante", dove si parla del rapporto tra gli uomini e le piante. Interessanti sono le installazioni interattive
Ammetto che, fin'ora, tra tutto quelli che ho visitato, si tratta del mio giardino botanico preferito (forse perchè amo Londra?).
Si tratta, ad oggi, di un centro di ricerca botanica di primo livello, un terreno di addestramento per giardinieri professionisti e una popolare attrazione. Ci sono diverse serre, tutte molto belle ed interessanti:
La Palm House Venne costruita dall'architetto Decimus Burton tra il 1841 e il 1849, e fu la prima grande opera architettonica che utilizzava strutture in ferro su larga scala. Oggi è il simbolo dei Kew gardens. Ospita collezioni di palme esotiche. Al suo interno sono state ricreate condizioni simili a quelle della foresta tropicale. Le piante al suo interno (palme e cicadi) sono suddivise per aree geografiche e molte sono minacciate di estinzione nel loro ambiente naturale.
La Temperate house è costituita da un blocco centrale alle cui estremità si trovano due serre ottagonali aggiunte successivamente. Qui si trovano specie delle diverse zone temperate del mondo e viene ricordata, in modo particolare, la Jubaea chilensis, la più grande palma indoor del mondo.
La Princess of Wales Conservatory (inaugurata dalla Principessa Diana in memoria della sua antenata Augusta) ospita 10 differenti zone climatiche, due delle quali, la Dry Tropics e la Wet Tropics, occupano la maggior parte della superficie.
Tra le serre minori si ricordano:
la Waterlily House che ospita numerose specie acquatiche tropicali;
la Evolution House dove si trova un percorso guidato attraverso la storia evolutiva delle piante;
la Bonsai House, costruita nel 1887 e ristrutturata nel 1981, che ospita una piccola collezione di bonsai;
la nuova Alpine House, aperta al pubblico nel 2006, dove troviamo piante degli ambienti artici, alpini ed equatoriali di alta quota;
La Pagoda
Si trova in un angolo dei Kew Gardens, eretta nell'anno 1762, ispirata al modello della Taa cinese. Ogni piano finisce con un tetto pensile, secondo il costume cinese, ricoperto da piastre di ferro verniciato di differenti colori, ed attorno a ciascuno di essi c'è una galleria circondata da una ringhiera. Tutti gli angoli del tetto sono adornati con grandi dragoni, ottanta in tutto, ricoperti da un tipo di vetro sottile di vari colori. Le mura dell'edificio sono fatte di mattoni molto duri. La scala si sviluppa al centro dell'edificio.
Interessante è la mostra "gli uomini e le piante", dove si parla del rapporto tra gli uomini e le piante. Interessanti sono le installazioni interattive
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Piccole città: le migliori mete per l'autunno - 2° parte
Altre cinque affascinanti cittadine che in autunno danno il meglio di sé e che sono pronte a portarti con grande soddisfazione lontano dai percorsi di viaggio più battuti.
BOULOGNE-SUR-MER (FRANCIA)
Benvenuto nell'altra Francia, quella che di solito i viaggiatori guardano solo di sfuggita diretti in Inghilterra, che si trova poco più in là, oltre Manica.Quella, per intenderci, che ha ispirato il successo cinematografico Giù al nord. A circa 80 km da Bergues, dove il film è ambientato, si trova il piccolo gioiello della Ville Haute di Boulogne-sur-Mer. In posizione dominante sul resto dell'abitato, è circondata da mura del XIII secolo.
Da non perdere: andare a spasso per gli ombreggiati bastioni e una visita al Nausicaā, uno dei più importanti acquari d'Europa.
Come arrivare: il treno è il mezzo migliore, con 4 o 5 diretti al giorno dalla Gare du Nord di Parigi.
ÅLESUND (NORVEGIA)
Molti ritengono che la cittadina costieria di Ålesund (nei Fiordi settentrionali) sia bella quanto Bergen, ma in scala ridotta. Di sicuro, è molto meno turistica. Ricostruita in stile art nouveau dopo l'incendio del 1904 grazie all'intervento del kaiser Guglielmo II, pullula di edifici decorati con torrette, guglie e doccioni.
Da non perdere: lo Jugendstil Senteret, dedicato alla ricostruzione dopo l'incendio, e una cena da Hummer & Kanari (Kongensgata 19), con il migliore pescato della giornata.
Come arrivare: in volo da Bergen o con il mitico battello costiero Hurtigruten (8 ore e mezzo da Bergen).
SIRACUSA (SICILIA)
Più di qualunque altra città siciliana, Siracusa incarna la bellezza senza tempo della regione. Nel mondo antico poteva competere con Atene e Corinto, ma non è in questa top per la bellezza intramontabile del suo Teatro greco.
L'abbiamo inserita stregati da Ortigia, la parte della città raggiungibile percorrendo il Ponte Nuovo, romanticamente affacciata sullo Ionio.
Da non perdere: una passeggiata sul lungo mare, per compiere il periplo di Ortigia e incontrare la Fonte Aretusa, una sorgente di acqua dolce a pochi metri dal mare, e il Castello Maniace.
Come arrivare: in automobile, avendo come riferimento il Parcheggio Talete a Ortigia (gratuito dalle 5 alle 21, 1 euro all'ora dalle 21 alle 5).
PORTLAND (MAINE)
La città più grande del Maine - da non confondere con l'altra Portland, quella più grande e nota dell'Oregon - è ben lontana da avere le dimensioni di una delle metropoli nordamericane, ma ha tutte le carte in regola per essere considerata una delle città più vivaci e alla moda degli States. In autunno diventa una splendida base per un tour tra i colori e i sapori del foliage.
Da non perdere: a fine ottobre Portland ospita il festival Harvest on the Harbor, animato da cuochi, coltivatori e buongustai (20-22 ottobre).
Come arrivare: con un autobus Greyhound da Boston o in volo al Portland International Jetport.
TSINANDALI (GEORGIA)
Forse non ti è mai venuto in mente di corroborare le umide giornate autunnali con un calice di vino georgiano, è comprensibile. Si tratta però di un'esperienza da non perdere se si ama la dolce vita. Il posto migliore per provarla è Tsinandali, un villaggio nella regione vinicola dei Kakheti. Un richiamo da non sottovalutare, visto che qui nel Caucaso è stato impiantato il primo vigneto della storia, nel 6000 a.C.
Da non perdere: una visita all'azienda vinicola Tsinandali, dotata di un enorme parco e di tutto cià che occorre per la degustazione.
Come arrivare: in marshrutka (minibus) fino a Telavi da Tbilisi e poi in taxi fino a Tsinandali (5 km).
FONTE| www.lonelyplanetitalia.it
BOULOGNE-SUR-MER (FRANCIA)
Benvenuto nell'altra Francia, quella che di solito i viaggiatori guardano solo di sfuggita diretti in Inghilterra, che si trova poco più in là, oltre Manica.Quella, per intenderci, che ha ispirato il successo cinematografico Giù al nord. A circa 80 km da Bergues, dove il film è ambientato, si trova il piccolo gioiello della Ville Haute di Boulogne-sur-Mer. In posizione dominante sul resto dell'abitato, è circondata da mura del XIII secolo.
Da non perdere: andare a spasso per gli ombreggiati bastioni e una visita al Nausicaā, uno dei più importanti acquari d'Europa.
Come arrivare: il treno è il mezzo migliore, con 4 o 5 diretti al giorno dalla Gare du Nord di Parigi.
ÅLESUND (NORVEGIA)
Molti ritengono che la cittadina costieria di Ålesund (nei Fiordi settentrionali) sia bella quanto Bergen, ma in scala ridotta. Di sicuro, è molto meno turistica. Ricostruita in stile art nouveau dopo l'incendio del 1904 grazie all'intervento del kaiser Guglielmo II, pullula di edifici decorati con torrette, guglie e doccioni.
Da non perdere: lo Jugendstil Senteret, dedicato alla ricostruzione dopo l'incendio, e una cena da Hummer & Kanari (Kongensgata 19), con il migliore pescato della giornata.
Come arrivare: in volo da Bergen o con il mitico battello costiero Hurtigruten (8 ore e mezzo da Bergen).
SIRACUSA (SICILIA)
Più di qualunque altra città siciliana, Siracusa incarna la bellezza senza tempo della regione. Nel mondo antico poteva competere con Atene e Corinto, ma non è in questa top per la bellezza intramontabile del suo Teatro greco.
L'abbiamo inserita stregati da Ortigia, la parte della città raggiungibile percorrendo il Ponte Nuovo, romanticamente affacciata sullo Ionio.
Da non perdere: una passeggiata sul lungo mare, per compiere il periplo di Ortigia e incontrare la Fonte Aretusa, una sorgente di acqua dolce a pochi metri dal mare, e il Castello Maniace.
Come arrivare: in automobile, avendo come riferimento il Parcheggio Talete a Ortigia (gratuito dalle 5 alle 21, 1 euro all'ora dalle 21 alle 5).
PORTLAND (MAINE)
La città più grande del Maine - da non confondere con l'altra Portland, quella più grande e nota dell'Oregon - è ben lontana da avere le dimensioni di una delle metropoli nordamericane, ma ha tutte le carte in regola per essere considerata una delle città più vivaci e alla moda degli States. In autunno diventa una splendida base per un tour tra i colori e i sapori del foliage.
Da non perdere: a fine ottobre Portland ospita il festival Harvest on the Harbor, animato da cuochi, coltivatori e buongustai (20-22 ottobre).
Come arrivare: con un autobus Greyhound da Boston o in volo al Portland International Jetport.
TSINANDALI (GEORGIA)
Forse non ti è mai venuto in mente di corroborare le umide giornate autunnali con un calice di vino georgiano, è comprensibile. Si tratta però di un'esperienza da non perdere se si ama la dolce vita. Il posto migliore per provarla è Tsinandali, un villaggio nella regione vinicola dei Kakheti. Un richiamo da non sottovalutare, visto che qui nel Caucaso è stato impiantato il primo vigneto della storia, nel 6000 a.C.
Da non perdere: una visita all'azienda vinicola Tsinandali, dotata di un enorme parco e di tutto cià che occorre per la degustazione.
Come arrivare: in marshrutka (minibus) fino a Telavi da Tbilisi e poi in taxi fino a Tsinandali (5 km).
FONTE| www.lonelyplanetitalia.it
lunedì 3 ottobre 2011
Piccole città: le migliori mete per l'autunno - 1° parte
Una sinfonia d'autunno suonata in piccole città spesso fuori dai percorsi più battuti ma non per questo da sottovalutare. Anzi, perché dal Marocco al Maine ti aspetta l'incontro con alcune delle perle più lucenti di questa stagione.
MOULAY BOUSSELHAM (MAROCCO)
A circa 150 km in direzione sud da Tangeri, incontri lo splendore di questo idilliaco villaggio di pescatori. Un posto che merita di aprire la nostra top ten per la sua ampia spiaggia pressoché deserta nella maggior parte dell'anno, ma soprattutto per la sua gente cordiale e per i ristoranti specializzati nella cucina di pesce.
Da non perdere: la località marocchina dà il meglio di sé lontano dai mesi estivi, quando avrai tutte per te le onde per il surf e siti come il santuario del Moulay Bousselham, il santo egiziano del X secolo che dà il nome alla cittadina.
Come arrivare: autobus, taxi e treno sono i mezzi pubblici migliori per arrivare fino a qui.
SAFRANBOLU (TURCHIA)
Passando davanti alle acciaierie di Karabük potresti chiederti che ci faccia Safranbolu in questa top ten. Scendendo il pendio, però, ti imbatterai nella città ottomana meglio conservata della Turchia e non avrai più dubbi.
Da non perdere: andare in giro per la zona di Çarşı è una festa per gli occhi. Safranbolu, la città ottomana meglio conservata della TurchiaQuasi tutte le case del quartiere sono autentiche e anno dopo anno nuovi edifici vengono salvati dal deterioramento.
Come arrivare: da Ankara, Istanbul e altre località partono autobus di linea diretti a Safranbolu.
JAÉN, ANDALUSIA (SPAGNA)
La parte più attraente dell'Andalusia più rurale e sottovalutata. Pochi viaggiatori conoscono Jaén e la sua provincia, ma molti intenditori apprezzano il valore dei suoi tesori, a cominciare dal salutare "oro liquido", l'olio che si ricava dai vigneti circostanti.
Da non perdere: la meravigliosa Catedral costruita tra XVI e XVII secolo su progetti rinascimentali e poi una visita gratuita al meraviglioso Palacio de Villardompardo.
Come arrivare: in autobus o treno da Granada, Córdoba, Úbeda o Siviglia.
SWANSEA (GALLES)
Si affaccia sulla baia omonima e termina a sud-ovest nell'elegante sobborgo sul mare di Mumbles, all'inizio della Gower Peninsula. A Swansea è in atto un programma di riqualificazione simile a quello realizzato a Cardiff, ma già oggi questa cittadina supplisce alle sue carenze con un fascino a dir poco viscerale, reso ancora più suggestivo dal festival autunnale dedicato a Dylan Thomas (27 ottobre - 9 novembre), il grande poeta che nacque proprio qui. Da non perdere: lo Swansea Museum, definito da Dylan Thomas "il museo che dovrebbe essere custodito in un museo". Il suo orgoglio è la Mummia di Hor, conservata qui dal 1887.
Come arrivare: in un'ora da Cardiff a bordo dell'Arriva Trains Wales
LUBIANA (SLOVENIA)
Incoronata da uno splendido castello in cima alla collina, con le acque smeraldine della Ljubljana che scorrono ai suoi piedi, Lubiana è una splendida scoperta per un weekend d'autunno. Il suo formato ridotto le permette di essere un concentrato di cultura, attività e divertimento, destando un pizzico di invidia nelle città più grandi e dispersive. Tutto è a portata di mano, raggiungibile a piedi o in bicicletta.
Da non perdere: uno dei tavoli all'aperto della Kavarna Tromostovje (Presĕrnov trg 1), una serata nei pub del centro storico e l'evento autunnale City of Women, dedicato a tutte le forme di espressione artistica femminile (5-15 ottobre).
Come arrivare: in volo all'aeroporto di Brnik, a 27 km dal centro, o con un facile sconfinamento automobilistico in territorio sloveno subito a nord di Trieste.
PARTE 2
MOULAY BOUSSELHAM (MAROCCO)
A circa 150 km in direzione sud da Tangeri, incontri lo splendore di questo idilliaco villaggio di pescatori. Un posto che merita di aprire la nostra top ten per la sua ampia spiaggia pressoché deserta nella maggior parte dell'anno, ma soprattutto per la sua gente cordiale e per i ristoranti specializzati nella cucina di pesce.
Da non perdere: la località marocchina dà il meglio di sé lontano dai mesi estivi, quando avrai tutte per te le onde per il surf e siti come il santuario del Moulay Bousselham, il santo egiziano del X secolo che dà il nome alla cittadina.
Come arrivare: autobus, taxi e treno sono i mezzi pubblici migliori per arrivare fino a qui.
SAFRANBOLU (TURCHIA)
Passando davanti alle acciaierie di Karabük potresti chiederti che ci faccia Safranbolu in questa top ten. Scendendo il pendio, però, ti imbatterai nella città ottomana meglio conservata della Turchia e non avrai più dubbi.
Da non perdere: andare in giro per la zona di Çarşı è una festa per gli occhi. Safranbolu, la città ottomana meglio conservata della TurchiaQuasi tutte le case del quartiere sono autentiche e anno dopo anno nuovi edifici vengono salvati dal deterioramento.
Come arrivare: da Ankara, Istanbul e altre località partono autobus di linea diretti a Safranbolu.
JAÉN, ANDALUSIA (SPAGNA)
La parte più attraente dell'Andalusia più rurale e sottovalutata. Pochi viaggiatori conoscono Jaén e la sua provincia, ma molti intenditori apprezzano il valore dei suoi tesori, a cominciare dal salutare "oro liquido", l'olio che si ricava dai vigneti circostanti.
Da non perdere: la meravigliosa Catedral costruita tra XVI e XVII secolo su progetti rinascimentali e poi una visita gratuita al meraviglioso Palacio de Villardompardo.
Come arrivare: in autobus o treno da Granada, Córdoba, Úbeda o Siviglia.
SWANSEA (GALLES)
Si affaccia sulla baia omonima e termina a sud-ovest nell'elegante sobborgo sul mare di Mumbles, all'inizio della Gower Peninsula. A Swansea è in atto un programma di riqualificazione simile a quello realizzato a Cardiff, ma già oggi questa cittadina supplisce alle sue carenze con un fascino a dir poco viscerale, reso ancora più suggestivo dal festival autunnale dedicato a Dylan Thomas (27 ottobre - 9 novembre), il grande poeta che nacque proprio qui. Da non perdere: lo Swansea Museum, definito da Dylan Thomas "il museo che dovrebbe essere custodito in un museo". Il suo orgoglio è la Mummia di Hor, conservata qui dal 1887.
Come arrivare: in un'ora da Cardiff a bordo dell'Arriva Trains Wales
LUBIANA (SLOVENIA)
Incoronata da uno splendido castello in cima alla collina, con le acque smeraldine della Ljubljana che scorrono ai suoi piedi, Lubiana è una splendida scoperta per un weekend d'autunno. Il suo formato ridotto le permette di essere un concentrato di cultura, attività e divertimento, destando un pizzico di invidia nelle città più grandi e dispersive. Tutto è a portata di mano, raggiungibile a piedi o in bicicletta.
Da non perdere: uno dei tavoli all'aperto della Kavarna Tromostovje (Presĕrnov trg 1), una serata nei pub del centro storico e l'evento autunnale City of Women, dedicato a tutte le forme di espressione artistica femminile (5-15 ottobre).
Come arrivare: in volo all'aeroporto di Brnik, a 27 km dal centro, o con un facile sconfinamento automobilistico in territorio sloveno subito a nord di Trieste.
PARTE 2
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Ottobre 2011: le mete migliori
Europa in primo piano, con una fiera che ancora oggi piacerebbe ai fratelli Grimm, e un fantastico territorio escursionistico nel sud dello Stivale. E poi una meta da evitare, almeno in parte.
BREMA (GERMANIA)
Brema (Bremen) è la più piccola delle tre città-stato della Germania, un convincente esempio dello slogan "Piccolo è bello". Un posto quasi fiabesco, tanto che i Fratelli Grimm la scelsero come stella polare della loro favola I musicanti di Brema. Anche se non sei un gallo o un gatto in fuga, come nella favola, tieni presente che la città ha la reputazione, del tutto giustificata, di essere uno dei posti della Germania più aperti e ospitali.
Un ottimo periodo per girare per il pittoresco dedalo del vecchio quartiere di Shnoor è ottobre, quando si può anche fare un salto alla Freimarkt Bremen, la fiera più vecchia della Germania e una delle più antiche d'Europa. L'appuntamento per la fiera è al Bürgerweide, 20 minuti a piedi a nord dello Schnoor, dal 14 al 30 del mese. Preparati a ballare e bere birra dall'alba al tramonto.
Destinazione: Germania
ANDALUSIA (SPAGNA)
Il clima è ancora fantastico (del resto lo è quasi tutto l'anno) e le città sono meno affollate rispetto ai mesi estivi. Due ottime ragioni per puntare sull'Andalusia. Ne aggiungiamo una terza: il mese di ottobre è animato da alcune feste tradizionali, come quella della Vergine del Rosario a Cadice (7 ottobre).
Destinazione: Andalusia
SAN FRANCISCO (STATI UNITI)
Ecco un'altra città dal clima perfetto in ottobre. Qualcuno dice che sia la più bella degli States, di sicuro è la più vivibile. Ottobre è il mese giusto per godersi le sue atmosfere e per prendere parte all'euforia di Halloween. Nella serata del 31 ottobre, The City by the Bay si lascia sedurre dallo spirito sulfureo e trasgressivo della festa, che si scatena in Castro St e al Civic Center.
Destinazione: San Francisco
SICILIA
Vale il viaggio, e in ottobre il caldo è lontano. Parliamo della Gola dell'Alcantara, una vertiginosa fenditura naturale di 25 m attraverso cui scorrono le fredde acque del fiume Alcantara (dall'arabo "al qantara", che significa "ponte"). Oggi la gola è tutelata e fa parte del Parco Botanico e Geologico Terralcantara. Un ottimo riferimento per organizzare la visita è il sito Terralcantara.it.
Destinazione: Sicilia
DA EVITARE:
VIETNAM DEL SUD
Accogliente e ricco di fascino, però non a ottobre. Non perché il paese cambi i proprio connotati, ma perché si è ancora nella stagione delle piogge, soprattutto al sud. Meglio aspettare novembre.
Destinazione: Vietnam
Fonte| www.lonelyplanetitalia.it
BREMA (GERMANIA)
Brema (Bremen) è la più piccola delle tre città-stato della Germania, un convincente esempio dello slogan "Piccolo è bello". Un posto quasi fiabesco, tanto che i Fratelli Grimm la scelsero come stella polare della loro favola I musicanti di Brema. Anche se non sei un gallo o un gatto in fuga, come nella favola, tieni presente che la città ha la reputazione, del tutto giustificata, di essere uno dei posti della Germania più aperti e ospitali.
Un ottimo periodo per girare per il pittoresco dedalo del vecchio quartiere di Shnoor è ottobre, quando si può anche fare un salto alla Freimarkt Bremen, la fiera più vecchia della Germania e una delle più antiche d'Europa. L'appuntamento per la fiera è al Bürgerweide, 20 minuti a piedi a nord dello Schnoor, dal 14 al 30 del mese. Preparati a ballare e bere birra dall'alba al tramonto.
Destinazione: Germania
ANDALUSIA (SPAGNA)
Il clima è ancora fantastico (del resto lo è quasi tutto l'anno) e le città sono meno affollate rispetto ai mesi estivi. Due ottime ragioni per puntare sull'Andalusia. Ne aggiungiamo una terza: il mese di ottobre è animato da alcune feste tradizionali, come quella della Vergine del Rosario a Cadice (7 ottobre).
Destinazione: Andalusia
SAN FRANCISCO (STATI UNITI)
Ecco un'altra città dal clima perfetto in ottobre. Qualcuno dice che sia la più bella degli States, di sicuro è la più vivibile. Ottobre è il mese giusto per godersi le sue atmosfere e per prendere parte all'euforia di Halloween. Nella serata del 31 ottobre, The City by the Bay si lascia sedurre dallo spirito sulfureo e trasgressivo della festa, che si scatena in Castro St e al Civic Center.
Destinazione: San Francisco
SICILIA
Vale il viaggio, e in ottobre il caldo è lontano. Parliamo della Gola dell'Alcantara, una vertiginosa fenditura naturale di 25 m attraverso cui scorrono le fredde acque del fiume Alcantara (dall'arabo "al qantara", che significa "ponte"). Oggi la gola è tutelata e fa parte del Parco Botanico e Geologico Terralcantara. Un ottimo riferimento per organizzare la visita è il sito Terralcantara.it.
Destinazione: Sicilia
DA EVITARE:
VIETNAM DEL SUD
Accogliente e ricco di fascino, però non a ottobre. Non perché il paese cambi i proprio connotati, ma perché si è ancora nella stagione delle piogge, soprattutto al sud. Meglio aspettare novembre.
Destinazione: Vietnam
Fonte| www.lonelyplanetitalia.it
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