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venerdì 6 aprile 2012

Water Travel: l'acqua è lo specchio del pianeta

Siamo talmente abituati ad avere a che fare con l'acqua che abbiamo smesso di pensarci. Dobbiamo riprendere a farlo, non solo perché il nostro corpo è per il 60% composto da questo elemento. Soprattutto perché senz'acqua diventa impossibile pensare a tutto il resto.

Nel cuore dell'Africa il governo di Brazzaville ha già iniziato ad agire, creando un'area protetta di 6 milioni di ettari intorno al Fiume Congo, la seconda per estensione del pianeta. In Australia il Great Barrier Reef Marine Park, che tutela uno dei banchi corallini più importanti del mondo, si è aggiudicato nel 2007 il premio Tourism for Tomorrow, un riconoscimento che va ai progetti di integrazione tra l'ambiente e le forme di turismo responsabile.

In casa nostra possiamo iniziare la lotta appena svegli, seguendo uno dei consigli contenuti in un piccolo e prezioso libro come Il pianeta lo salvo io!, che ci insegna a non infierire sul mondo in cui viviamo con docce inutili o elettrodomestici utilizzati senza criterio.

In definitiva è venuto il momento di assumerci le nostre responsabilità, soprattutto quando siamo in viaggio. Perché ogni volta che ci troveremo ad osservare una distesa d'acqua, che si tratti dei canali di Amsterdam o delle onde gonfie di schiuma che in inverno tormentano la costa dell'Alaska, avremo di fronte uno specchio veritiero delle nostre azioni.

In questo articolo sono state raccolte le idee degli autori Lonely Planet sull'acqua e la sua importanza per tutti noi.

E non è finita: visto che il tema ci sta a cuore e interessa molti dei nostri amici viaggiatori, abbiamo creato una board su Pinterest a cui potete contribuire. Scriveteci su Twitter con l'hashtag #waterLP e mandateci le vostre più belle foto che ci dimostrano che l'acqua è un bene preziosissimo anche per le emozioni che suscita.

LA MAREA SI STA ALZANDO
Per soddisfare il proprio fabbisogno idrico, l'uomo ha costruito dighe e deviato fiumi. La medicina non ha debellato il male, eppure dobbiamo già fare i conti con alcune spiacevoli controindicazioni. Ne sa qualcosa chi vive lungo le sponde del Lago d'Aral, in Uzbekistan o Kazakistan: nel 1960 questo bacino si estendeva per 68.000 kmq, oggi si è ridotto ad appena 16.525. I pescherecci arenati in mezzo alla steppa assomigliano a fossili di un'altra era geologica.
Ancora più preoccupante, però, è l'innalzarsi del livello dei mari che si registra un po' in tutto il mondo. Nel 2006, la remota isola di Lohachara, nel Golfo del Bengala, è stata la prima porzione di terra abitata a finire sotto il livello del mare. Se il pianeta continuerà a riscaldarsi, il trend avrà effetti devastanti. Gli esperti prevedono che alcune paradisiache spiagge delle Maldive, di Tuvalu e di Vanuatu faranno presto la stessa fine di Lohachara.
Non ci resta che adattarci e sviluppare doti acquatiche, come hanno fatto i porcellini di Tokelau, diventati provetti nuotatori da quando il loro habitat ha iniziato a allagarsi. Di sicuro la soluzione non sta nell'inventare nuove isole. Ci hanno provato a Dubai, con l'arcipelago artificiale chiamato guarda caso "The World" e destinato all'edilizia residenziale, ma è davvero difficile pensare che lo scopo dei committenti fosse la salvezza del pianeta.

FAI DALL'ACQUA IL TUO ELEMENTO
Il modo migliore per ritrovare l'armonia con questo elemento è sperimentare le sue manifestazioni in giro per il mondo. L'isola di Jindo, in Corea del Sud, è collegata al continente da una sottilissima striscia di terra. Percorrerla a piedi ti farà sentire come Mosé nell'attraversamento del Mar Rosso. In Perú, invece, potrai essere tra i primi ad ammirare le Yumbilla Falls: sono state scoperte nel 2007 e pare che siamo le terze cascate più alte della terra.

Se poi volessi davvero immergerti nell'elemento, non hai che l'imbarazzo della scelta. A Palau, nel Sud Pacifico, potrai nuotare circondato da migliaia di deliziose e pulsanti piccole meduse, grazie al cielo prive di potere urticante. Una location davvero cool per le tue immersioni la troverai lungo la Transiberiana, nelle acque gelide del Baikal, il lago d'acqua dolce più profondo del mondo (- 1637 m). Scendendo verso l'abisso potrai meditare con calma sulla stoltezza umana: pare infatti che il governo russo stia sfruttando le acque di questo bacino siberiano per super inquinanti miniere di zinco e acciaio. Una mossa geniale, visto che il Baikal è la più grande riserva d'acqua dolce della terra.

LA SCELTA DELL'ECO-VIAGGIATORE
I viaggi aerei sono una delle principali cause del surriscaldamento dell'atmosfera, perché la CO2 emessa dai jet contribuisce ad aggravare l'effetto serra. Come viaggiatore responsabile puoi aderire a iniziative come Climate Care, finalizzate a ridurre a zero l'impatto degli spostamenti e delle emissioni inquinanti. In modo più radicale, puoi rinunciare all'aereo e, quando possibile, scegliere mezzi di trasporto alternativi.

Ancora una volta è l'acqua a offrire l'occasione per una svolta rivoluzionaria. I tempi eroici delle traversate oceaniche su clipper o piroscafi è tramontato, ma i viaggi in nave si rivelano molto più eco-sostenibili delle crociere aeree. Trovare transatlantici in attività non è facile, ma tu puoi puntare su una gloriosa istituzione come la RMS St Helena, l'ultima nave postale di Sua Maestà in servizio dalle coste britanniche all'Africa. Toccherai Tenerife, sfiorerai Capo Verde, ti inoltrerai nel cuore del Pacifico verso l'isola di Ascensione, renderai omaggio a Napoleone nella sperduta Sant'Elena e poi potrai svernare in Africa australe, sbarcando in Namibia o proseguendo fino a Cape Town, ultima tappa del postale. Si tratta di un'esperienza straordinaria, il perfetto connubio tra slow travel, turismo responsabile e piacere dell'avventura. Hai tempo per vivere questa esperienza fino al 2010, quando Sant'Elena sarà dotata di un aeroporto.

FONTE| Lonelyplanet.it

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