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mercoledì 21 dicembre 2011

Aurora boreale: il regalo dell'inverno

L'aurora boreale è un regalo a sorpresa dei cieli nordici invernali e, come tale, difficilmente può essere previsto. Però può essere meritato, perché per ottenerlo basta seguire alcuni semplici accorgimenti. In questo articolo, Anita Isalska, autrice Lonely Planet, ci introduce alla magia del fenomeno. Dalle nostre guide e dalla Community, poi, alcuni consigli per trovarsi al posto giusto nel momento giusto.

Pochi fenomeni naturali catturano l'immaginazione come l'aurora boreale. Queste "luci del Nord" appaiono solo a latitudini elevate e sono visibili soltanto nelle notti buie da settembre a marzo. I fortunati che assistono allo spettacolo possono vedere qualcosa che assomiglia a un drappo verde che danza all'orizzonte o a un fascio di luce scarlatta che attraversa il cielo. I paesi scandinavi, ma anche il Canada, l'Alaska, la Russia e persino la Scozia sono il punto di osservazione migliore per godere di questo spettacolo stagionale. E non sono pochi i viaggiatori che macinano migliaia di chilometri per trovarsi in prima fila.

La fase più attiva del ciclo solare (ciclo che dura 11 anni) è appena iniziata, il che significa che questo inverno regalerà un bello spettacolo. Non c'è da stupirsi se molti occhi saranno puntati sui cieli nordici. Ma le aurore boreali sono tanto sfuggenti quanto suggestive, così per sperare di vederne una occorre abbinare un po' di fortuna a una buona dose di pianificazione. Condizioni climatiche, fascia oraria e inquinamento luminoso possono segnare la differenza tra una notte di splendore e una passata a battere i denti con il naso all'insù.

In breve? Come si può fare per aumentare le probabilità di non restare delusi? Ecco qualche consiglio per i cacciatori di aurore.

AURORA BOREALE: UNA BREVE GUIDA
Che cos'è l'aurora boreale? È provocata da fasci di particelle di origine solare, dette vento solare, che vengono dirette dal campo geomagnetico verso le regioni polari (Nord e Sud, naturalmente). Una curiosità: gli inuit chiamano le particelle "giochi con la palla", perché secondo una leggenda si tratta dei loro antenati che giocano a palla con il teschio di un tricheco.

Qual è il periodo migliore dell'anno per un avvistamento? Il periodo top nel nord del nostro emisfero va da ottobre a marzo. Se si è particolarmente fortunati, però, si può assistere al fenomeno anche a partire da agosto. Curiosità: le norvegesi Svalbard, meta estrema dei viaggi artici in Europa, sono talmente a nord che restano fuori della zona di attività più intensa.

Quali sono le località migliori? Le isole Lofoten in Norvegia, i dintorni di Fairbanks in Alaska, il Manitoba e lo Yukon in Canada, Ammassalik in Groenalandia e persino Reykjavik in Islanda - nonostante l'illuminazione urbana - sono ottimi punti di avvistamento. In generale, tieni presente che la condizione essenziale per non abbattere le probabilità di vedere il fenomeno è l'oscurità del cielo.

Le guide giuste: sulle guide Lonely Planet Norvegia, Islanda, Svezia, Finlandia, Alaska e Canada trovi focus dettagliati sull'aurora boreale con l'indicazione di siti web per avere previsioni sul verificarsi del fenomeno. Come quello gestito dall'University of Alaska, che giorno per giorno consiglia i punti di avvistamento migliori, dal Nord America al Nord Europa, fino al Polo Sud.

VIAGGI D'INVERNO: ALTRE IDEE
Lofoten, Norvegia: aurora all'improvviso: nel cielo già sufficientemente buio la Norvegia ci regala la visione dell'aurora boreale, rara in aprile.

Inverno in viaggio. Cinque magie del Grande Freddo: sei un tipo freddoloso? Non ci pensare. Alcune esperienze possono essere vissute solo in inverno, con la complicità di una bella nevicata, dei cieli tersi del nord e, certo, di una buona giacca termica.

Canada, il meglio dello sci (in Nord America): il Canada è il regno delle attività all'aperto. Con l'arrivo dell'inverno, che da queste parti è molto più lungo di quanto si immagini, il grande protagonista diventa lo sci.

Destinazione Capodanno: termometro freddo: il fascino della notte scandinava, magari passata in un hotel di ghiaccio, o l'euforia trasgressiva di Vancouver.

FONTE| Articolo di Anita Isalska, autrice Lonely Planet

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