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martedì 2 agosto 2011

Viaggiare durante una gravidanza: si può?

Mentre prima della gravidanza molte donne corrono i rischi che qualsiasi vacanza può comportare, nel momento in cui si trovano a fare i conti con nausee mattutine, affaticamento e tutte le altre gioie che la gravidanza comporta, si chiedono spesso se il gironzolare spensierato di un tempo sarà solo un ricordo.Quando si aspetta un bambino non è, in genere, controindicato spostarsi, ma bisogna evitare certi rischi: attenzione alle zone malariche, ai vaccini e ai lunghi viaggi aerei. Il periodo migliore per viaggiare è il secondo trimestre di gravidanza: il primo trimestre è quello più a rischio per aborti spontanei, mentre nell’ultimo trimestre è maggiore il rischio di complicazioni legate a emorragie, a tossiemia e a rottura prematura delle acque. Cosa molto importante è informarsi con le compagnie aeree prima del viaggio e comunicare che si è in stato di gravidanza perché molte di queste non si assumono la responsabilità e non accettano donne incinta oltre un certo periodo di gravidanza.

A causa dei rischi che potrebbero derivare al feto dalle vaccinazioni a cui si sottopone la madre, i rischi ed i benefici di ogni tipo di immunizzazione dovrebbero essere valutati attentamente. Generalmente, le donne incinte dovrebbero evitare vaccini vivi e le donne dovrebbero cercare di evitare di rimanere incinta prima di tre mesi da una di queste vaccinazioni. Comunque non è stato riportato alcun caso in cui il feto sia stato danneggiato da una somministrazione accidentale di uno di questi vaccini durante la gravidanza. Molti medicinali possono essere teratogeni, cioè dannosi per il feto, è meglio provvedere quindi prima della partenza ad una scorta di medicinali essenziali e sicuri per il feto. Inoltre non tutti i paesi dispongono di strutture atte a occuparsi di donne in gravidanza,quindi informatevi sulla presenza di tali strutture prima della partenza e generalmente evitare zone isolate, o zone dove la febbre gialla è endemica (a meno che non si è coperti da vaccino), regioni a forte rischio di malaria o zone dove la resistenza ai farmaci antimalarici è elevata.

I vaccini costituiti da virus vivi attenuati quali ad esempio quello contro la febbre gialla, il morbillo, parotite, rosolia e varicella sono controindicati per le donne in stato di gravidanza. Infatti il vaccino contro la febbre gialla solitamente non viene somministrato e nel caso in cui la donna dovesse recarsi in paesi dove è obbligatoria la vaccinazione, viene rilasciato uno speciale permesso, a meno che non sia presente una epidemia di febbre gialla, in quel caso oltre a essere sconsigliato il viaggio, si può chiedere un parere al proprio medico. La vaccinazione contro il tetano è necessaria, così come quella anti poliomielite; il vaccino contro la febbre tifoide è consigliato solo se ci si reca in zone a rischio, così come per il vaccino contro la meningite meningococcica. Il vaccino contro l’epatite A è trascurabile ma auspicabile nel caso in cui a seguito di un esame sierologico si evidenzi un’assenza di copertura, il vaccino contro l’epatite B può essere somministrato alle donne in gravidanza. Il vaccino antirabbico deve essere somministrato solo se necessario, così come il vaccino contro l’encefalite giapponese.

E' preferibile consultare il proprio medico anche nel caso di diarrea e prima di assumere qualsiasi farmaco, in particolare gli antibiotici ed altri farmaci che potrebbero essere dannosi per il feto. Importante è curare la dieta poiché la disidratazione dovuta alla diarrea del viaggiatore potrebbe incrementare il rischio di sanguinamento anormale della placenta: bollire l'acqua che potrebbe essere contaminata, mangiare solo cibi ben cotti e latticini pastorizzati aiuta a prevenire la diarrea e infezioni che potrebbero avere spiacevoli conseguenze sulla gravidanza. È controindicata una profilassi a base di antibiotici prima della partenza.

Un altro rischio per le donne in gravidanza durante i lunghi viaggi in aereo è rappresentato dalla flebotrombosi, soprattutto nell’ultimo trimestre: è consigliato indossare calzature comode (anche pantofole) e calze di mantenimento, cercare di non restare seduti a lungo, alzarsi ogni tanto durante il volo e muovere le gambe il più possibile.
Da tenere presente sempre è che l'alimentazione, le ore di sonno e lo stress influiscono sulla quantità di latte prodotto: assumere molti liquidi, evitare troppo alcol e caffeina e, per quanto possibile, l'esposizione al fumo passivo contribuirà a far sì che il vostro latte resti per il vostro bambino l'alimento migliore.



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